Titoli di coda
Il nostro rincorrere a ritroso la vita di Claudio Baglioni, per cercare di
cavarne un documento capace di rendere un tributo adeguato alla sua figura
di artista è dunque completato.
Abbiamo cavalcato con lui quelle vie dei colori che, nel corso di tutta la
sua carriera professionale, egli è stato capace di farci vedere, animandole
fino a rendere colorati noi stessi attraverso lo spettro di rifrazione di
un’emozione sempre crescente.
L’abbiamo seguito nella timidezza originale e attraverso le prime
composizioni musicali caratterizzate da un’ingenuità latente che aspirava
alla complessità formale.
Ne abbiamo verificato il carattere orgoglioso che infine lo premia,
facendogli realizzare il suo sogno.
Seguitolo in un continuo e crescente successo, lo abbiamo ritrovato
avviluppato in svariate crisi professionali e umane che si sono sempre
risolte con la realizzazione di produzioni straordinarie e di sempre più
elevato valore espressivo.
Ci siamo ancora esaltati ed emozionati al ricordo delle sue evoluzioni dal
vivo: dai primi concerti un po’ improvvisati e assolutamente essenziali,
alle ultime evoluzioni scoppiettanti e barocche sempre eseguite in stadi o
“palazzetti” tracimanti di gente e di voci.
Siamo rimasti affascinati dal suo spirito esilarante, incredibilmente emerso
in una parte inedita da presentatore televisivo e radiofonico che l’ha
rivelato istrione e improvvisatore.
Abbiamo sezionato le recenti produzioni artistiche così complesse e
stratificate da lasciare spazio alle più svariate interpretazioni.
Ci siamo ritrovati coinvolti sotto cieli coperti di stelle, in luoghi
ammantati dalla Storia, ad abbaiare canzoni felici con la vita addosso e
infine, com’era giusto che accadesse al termine di una parabola così magica,
ci siamo fatti incantare da un canto del cuore, ascoltando la storia accanto
di un uomo instancabile di stupire.
Ciò che in futuro Claudio Baglioni ci riserverà non possiamo certamente
saperlo ora. Tuttavia di una cosa siamo piuttosto sicuri: possediamo,
infatti, quella certa chiara convinzione che qualunque progetto vorrà
sottoporci, qualsiasi nuovo modo di esprimersi intenderà regalarci
attraverso lo spirito liquido delle sue prossime canzoni, egli ci farà
trasalire per l’ennesima volta di quello stupore a cui sembra sempre
attingere copiosamente dal suo cilindro senza fondo, di inimitabile grande
mago.
Quanto a noi, instancabili ricercatori d’incanti e suggestioni che siamo
soliti albergare nelle sue note e nelle sue parole, che abitiamo le stanze
colorate delle sue canzoni e che, in sere accelerate dall’emozione, lasciamo
il luogo degli appuntamenti con la sua musica, accompagnati da uno sfrigolio
di malinconia ospitato gratuitamente nel cuore gonfio, potremo sempre
decidere, quando ci sentiamo troppo distanti dai nostri sogni, di alzare lo
sguardo sperduto verso la volta del cielo notturno: in tal modo riusciremo
senza sforzi a vedere tutti insieme la stessa luna e a capire che, se
sappiamo farci coinvolgere nel vortice delle emozioni dilaganti regalateci
ogni volta, forse davvero, grazie a quelle melodie capaci di restituirci
dolce piacevolezza, scopriremo che in fondo, da tutto quello che
desideriamo, “non siamo poi così lontani”.
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