'O scia'
Prima che l'estate consegni definitivamente il nostro cantautore alle
meritate vacanze, c'è ancora il tempo per presenziare a un paio di
manifestazioni pubbliche: al viavai mondano di Donna sotto le Stelle, una
kermesse d'alta moda che vede sfilare le più famose modelle sulla scalinata
di piazza di Spagna, Baglioni esegue Mai più come te, canzone che viene
proposta come terzo singolo di Sono io, l'uomo della storia accanto, dopo
la stessa Sono io e Tutto in un abbraccio. Nella trasmissione,
programmata in prima serata su Canale 5, c'è anche il tempo per assistere a
un gustosissimo siparietto fra Claudio e il presentatore della serata, Gerry
Scotti.
Cinque giorni dopo, il 21 luglio,
Claudio si presenta ad Aulla, in Lunigiana, per ritirare l'ambito
Premio Lunezia assegnatogli per la chiara dignità letteraria evidenziata dai testi
dell'ultimo album. Nell'occasione, tuttavia, Baglioni non si limita a
presenziare ma regala ai quattromila convenuti un mini concerto
estemporaneo, che comprende Avrai, Mille giorni di te e di me,
Tutto in
un abbraccio, un ben assortito medley dei brani più famosi e, per
concludere, Strada Facendo. La premiazione è affidata alla conduzione di
Francesca Senette e avviene alla presenza del patron della manifestazione,
Stefano De Martino, e della scrittrice Barbara Alberti.
Alcune notizie ufficiose, confermate da una serie di “avvistamenti”,
indicano nell'isola di Lampedusa la meta delle vacanze marine di Baglioni.
Quello che lo lega all'isola delle Pelagie è un vincolo affettuoso, vecchio
ormai di qualche anno, che tra l'altro lo indurrà a regalare all'isola
stessa, di lì a poco, un indimenticabile tributo professionale.
In settembre cominciano già a essere
rese note ufficialmente le prime date del tour autunnale; la carovana
partirà da Torino il 21 novembre, per
poi sostare a Genova il 24, a Treviglio
(BG) il 26, a Bologna il
29, a Pesaro il
primo dicembre, a Varese il 3,
a Verona il 5, a Trieste l'8,
a Trento il 10, ad Arezzo il
12. Quando i biglietti vengono messi in
vendita, qualche settimana più tardi, i botteghini vengono presi d'assalto e
gli organizzatori si vedono costretti a raddoppiare alcune date.
Il 16 settembre, Baglioni è invitato a
presenziare al Vittoriano, in occasione delle celebrazioni romane per
l'apertura dell'anno scolastico 2003-2004;
al cospetto del capo dello stato, Carlo Azeglio Ciampi, Claudio delizia i
convenuti con una struggente interpretazione di Avrai, prima di dedicare
agli studenti un'eruditissima e didascalica citazione da Aristotele: “gli
alberi della cultura hanno radici amare ma frutti dolcissimi”, come a
sottolineare il fondamentale compito dell'istruzione e della cultura nella
società moderna.
Venerdì 19 settembre Canale 5 trasmette
in prima serata la versione integrale del concerto dall'Olimpico del
primo luglio: di quella serata viene
tagliata soltanto la parte riguardante gli ospiti. Nonostante la durata
della trasmissione, che dalle tre ore originali viene allungata a quattro
per i continui interventi della pubblicità, lo spettacolo catalizza una
buona parte del pubblico televisivo della serata.
I concerti di luglio, figli del clamore
spettacolare e dell'entusiasmo gridato oltre i limiti dell'immaginario, sono
ormai alle spalle; come spesso gli accade dopo occasioni così “consumanti”,
Claudio decide di ricondursi a una dimensione meno celebrativa e, per
inaugurare un autunno ancora avvolto dai piacevoli tepori estivi, decide di
realizzare uno spettacolo unico, intimo e raccolto, da tenersi a Lampedusa.
Vuole anche essere, questo, una sorta di tributo all'isola che da qualche
anno lo ospita come turista, ammaliandolo con le sue straordinarie bellezze
naturali e stimolando la sua recente passione per le immersioni subacquee.
Il titolo del concerto, mutuato dal vernacolo locale, sarà ’O scia’,
espressione non del tutto traducibile in italiano che potremmo rendere con
l'esortazione affettuosa di “Mio respiro”, “Vita mia”.
Martedì 23 settembre, sulla spiaggia della
Guitgia, ultimo avamposto incontaminato del
Mediterraneo, dove il cielo striato dal pennello rosato del sole occidente
si fonde nello specchio di un mare imbiancato dalla spuma frullata sugli
scogli, Baglioni lascia che i suoi mirabili sussurri si mescolino a quelli
altrettanto musicali e ritmici della risacca marina. Ne esce un concerto
straordinario e indimenticabile, tanto che quando le note dell'ultimo brano
si dissolvono nella brezza salmastra e leggera della battigia, attore e
spettatori sono riluttanti a lasciarsi come se gli uni e l'altro fossero
preda di un'osmotica attrazione. Eppure, alla fine, il grande mago deve
uscire di scena, inghiottito dall'ineluttabile sipario del buio. Il
pubblico, sempre più incantato, non può esimersi dal ringraziarlo un'altra
volta e per molta parte resta lì, sulla spiaggia favolosa e inarrivabile
della Guitgia, ancora intento a fiumare, a schiumare, a chiamare, a sognare.
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