biografia
a cura di Luca Tempini

Introduzione
 
Prologo
 
L'ambiente
 
Le prime note... di giorno
 
I tentativi
 
Cantante professionista
 
Le canzoni stonate...
 
L'influenza del cinema
 
Ragazzo nell'est
 
Quella sua maglietta fina
 
I giri di Camilla
 
La consacrazione definitiva
 
Il sabato del villaggio
 
Solo in compagnia di sé senza chiedere il permesso...
 
Un nuovo disco e un discografico nuovo
 
Canzoni e una piccola (grande) storia che continua...
 
Alé-oó
 
La canzone del secolo
 
La vita è adesso, il sogno, sempre
 
D'Assolo continuerò
 
Un trovatore perso un cantastorie muto
 
OLTRE
 
Appunti sparsi su quel che c'è
 
Sempre lo stesso, più grigio ma non domo
 
L'anima nuova di Claudio
 
Da me a te e dalla città allo stadio: un progetto lungo un sogno
 
Giri di "valzer" per un viaggiatore
 
Di nuovo "in viaggio" per sapere cosa c'è laggiù...
 
Sogno di una notte di note
 
Come per incanto
 
I concerti irregolari
 
L'uomo della storia accanto
 
Tutti in un abbraccio
 
'O scia'
 
Da cantautore a commendatore
 
Finale in... crescendo
 
Titoli di coda
 
Bibliografia e testi
 
Credimi, CREDITI
 

L'anima nuova di Claudio

Con l'approssimarsi dell'anno nuovo, sono molti coloro che immaginano la solita uscita di scena, certi che il cantautore, dopo un biennio così frenetico, si conceda alla consueta lunga pausa di riflessione.
Invece, ogni illazione di questo tipo viene clamorosamente smentita: già nell'autunno del '96 infatti, Baglioni è ospite assiduo di Raidue e della trasmissione domenicale di stampo calcistico-umoristica Quelli che il calcio, ideata e presentata dal vivace Fabio Fazio. I suoi interventi sono soprattutto di stampo musicale e tuttavia egli mette in mostra un'indole giocosa e una certa inaspettata predisposizione alla battuta di spirito e alla capacità di muoversi dietro una telecamera.
La frequentazione di Quelli che... corrobora un'amicizia sincera con il presentatore del programma, tanto che già in quel periodo molti giornali danno per certa la realizzazione di un programma televisivo basato sul binomio Fazio-Baglioni.
Tuttavia il cantautore recalcitra alle insistenze dell'amico: non si ritiene in grado di gestire una trasmissione di prima serata, seppur in coabitazione con un "anchorman" della bravura e dell'esperienza di Fabio Fazio; eppure il progetto sottopostogli lo affascina molto poiché il prodotto televisivo pare essere di stampo intelligente e qualitativo; alla fine, sia pur con molta riluttanza, Claudio accetta di intraprendere fattivamente quest'altra stimolante sfida.
Così dalla metà di gennaio e per quattro venerdì consecutivi, Baglioni decide di impegnarsi strenuamente in quel particolare spettacolo di varietà che sarà chiamato Anima mia: basato su una rilettura scanzonata e un po' nostalgica degli anni '70, esso adopera la chiave dell'ironia e del garbo, opponendole alla volgarità incensurata e così in voga in quasi ogni genere di format televisivo moderno. La ricetta ottiene successo: già alla prima puntata, intanto, si comprende che il ruolo del cantautore non sarà marginale né relegato alla sola parte musicale: egli si scopre grande istrione, capace di elargire battute fulminanti e di prestarsi a sketch di piacevolissimo avanspettacolo; si propone quindi in gustosissimi duetti musicali dal carattere dissacrante in compagnia di artisti altrettanto ispirati. Certo è che quando, al termine del primo episodio, dopo aver ordito e ispirato scherzi per tutta la serata, Claudio si siede al pianoforte per concedere una rilettura personale del famoso successo dei Cugini di Campagna, negli ospiti dello studio televisivo, negli spettatori lì convenuti e nel pubblico sintonizzato si dispensano, a piene mani, brividi di pura emozione: nell'interpretazione vocale del cantautore, Anima mia pare essere, senza nulla togliere all'interpretazione del gruppo che l'ha portata al successo, una canzone completamente diversa, vibrante, che ha nuova linfa vitale e che accende entusiasmi contagiosi.

Fra le esibizioni concesse durante le varie serate, ricordiamo tutte le seguenti come degne di menzione:
nella prima puntata Claudio interpreta le colonne sonore di diversi spot pubblicitari con Rossana Casale, Donna felicità e Barbapapà con Roberto Vecchioni. Nella seconda un'esilarante E la vita, la vita con Jannacci, addirittura Ufo Robot con Fabio Concato, e la scatenante Born to be Alive con Patrick Hernandez. Nella terza, ormai alla ricerca di una sempre più sfrontata spregiudicatezza, esegue Nano Nano, Oba ba luu ba, una singolare Poster in versione rap con Jovanotti, Black is Black con Belle Epoque, e Giù la testa con Edda Dell'Orso; una emozionantissima Strada facendo missata a El pueblo unido con gli Inti Illimani. Nella quarta è la volta di Tomorrow e Buonasera dottore con nientepopodimeno che Amanda Lear, Cento campane e L'uva fogarina con Renzo Arbore, e Figli delle stelle con Alan Sorrenti; infine, dulcis in fundo, Sandokan con Piero Pelù e Canzone intelligente con i Cugini di Campagna. Nella quinta puntata, che inizia con un travestimento da Abba, Baglioni, Finardi, Alice e Teresa De Sio eseguono una fantasia di brani dance anni '70. La punta della serata è certamente Pippi Calzelunghe cantata con lo stile di Margherita con Riccardo Cocciante come graditissimo complice. Ricordiamo anche Disco Bambina con la Parisi e Profeta non sarò con Demis Roussos. Infine, con Orietta Berti, è particolarmente suggestiva l'interpretazione de Il nostro concerto di Bindi.

Si comprende subito che la trasmissione è avviata a un solare successo: l'intelligenza del conduttore Fazio, il carisma di Baglioni, la verve ironica di Orietta Berti, l'eleganza di Sabina Ciuffini e l'ostentata esuberanza di Natalia Estrada sono ingredienti diversissimi ma che finiscono con l'integrarsi perfettamente e con il realizzare un prodotto televisivo armonico e accattivante.
I risultati sono infatti entusiasmanti: non solo la trasmissione risulta sempre essere quella nettamente più vista della serata, ma si avvia, con il trascorrere delle puntate, a divenire un vero e proprio "cult", tale da consigliare alla Rai di prolungare la serie. Come già accennato gli appuntamenti divengono cinque, ai quali si aggiunge un'ulteriore coda con il "Meglio", che monta spezzoni tratti da ogni episodio.
Anche dopo la fine della messa in onda, Anima mia, continua a far parlare di sé, raccogliendo premi in serie: nell'aprile si aggiudica il 37° Premio regia TV, riconoscimento della stampa specializzata e della critica televisiva italiana ai programmi e ai protagonisti della stagione; nell'ambito di questa rassegna Claudio è proclamato rivelazione televisiva dell'anno; il maggio successivo essa è invece insignita del Telegatto quale trasmissione più divertente e innovativa.

Sull'onda di quest'altro tracimante successo, Claudio pubblica, il 15 maggio del '97, un nuovo CD contenente alcuni dei brani cantati giocosamente nel programma e dal titolo derivante dallo stesso: Anime in gioco. Se, a parte qualche eccezione, si tratta di brani dal testo assolutamente improponibile a un'analisi critica, non si può certo dire lo stesso delle musiche, rielaborate e trasposte in forma più nobile di quanto si potrebbe supporre; sul tessuto esistente, infatti, sono sovrapposte citazioni dei più svariati generi: così in un brano pop orecchiabile come Anima mia si possono trovare superfici di musica progressiva, mentre E la vita, la vita, cantata con Jannacci parte "come un rock" per poi sfociare in una "marcinha", piccola marcia brasiliana con riferimenti addirittura alla colonna sonora del film Scandalo al sole; in Donna felicità, data la presenza di Vecchioni, c'è un omaggio alla musica medieval-cavalleresca della sua Samarcanda e una sfumatura finale di melodie orientaleggianti; Ufo Robot diviene valida scusa per un trattato sulla musica americana di matrice "western" che ricorda chiaramente il riecheggiare ritmato di Morricone, nonché l'ancestrale musicalità dei pellerossa e va quindi a terminare la corsa con un accenno al tema di Rocky. Questi sono solo alcuni esempi di quale complessa struttura componga il nucleo musicale di Anime in gioco; una miscellanea volutamente estrema che racchiude un po' tutti i generi e che è quasi palestra di divertentissimo sperimentalismo.
Ricordiamo anche partecipazioni straordinarie di altri numerosissimi ospiti quali Natalia Estrada (Orzowei), Riccardo Cocciante (Pippi Calzelunghe), gli Inti Illimani (El pueblo unido), Sabina Ciuffini (Buonasera dottore), Alan Sorrenti (Figli delle stelle), Orietta Berti (Il nostro concerto), Fabio Fazio (Nano Nano) e svariati altri ancora.

Nello stesso periodo, il giornale L'Unità allega la videocassetta con il meglio di "Anima mia" (L'Unità cult n. 4 – Rai Trade).

Il programma di Raidue ha davvero rivelato un personaggio inedito a tutto il pubblico. Claudio vive dunque un momento di popolarità, se possibile, ancora superiore a tutti i suoi momenti professionali migliori; ora tutti ne rivendicano la bravura di interprete e autore, la simpatia e la creatività: poiché Fabio Fazio viene scelto dai vertici Rai quale presentatore del Festival di Sanremo del successivo febbraio, da più parti comincia a trapelare che, dato il successo dell'accoppiata, ad accompagnarlo nella gestione delle serate potrebbe esserci anche il cantante. Successivamente a una smentita del capo struttura di Raiuno, Giorgio Maffucci, e dello stesso interessato, si comincia a sussurrare che, invece, Baglioni potrebbe partecipare direttamente all'agone canoro. Ma sono voci prive di fondamento e destinate a cadere nel nulla di fatto.

Suo malgrado, egli viene fatto poi oggetto di una diatriba addirittura politica: a seguito di una sua dichiarazione che esprimeva un giudizio lusinghiero sul governo di centro-sinistra in carica, si scatenano reazioni improvvise e controverse: da una parte il segretario del PDS, Walter Veltroni, invita a rivedere i giudizi nei confronti del cantautore, precedentemente bollato come "disimpegnato" e "superficiale", dall'altra il Secolo d'Italia, organo ufficiale del partito Alleanza Nazionale, lo definisce come un "ex missino, ex democristiano, ex ciellino e attuale opportunista".
Lasciando da parte ogni inutile rivendicazione di questo tipo, ci pare a questo proposito di poter esprimere una posizione "neutrale" che verta soltanto sui dati oggettivi e che ci porta a esprimere soddisfazione nel riscontrare che, finalmente e da più parti, Claudio si vede ora riconosciuto non più soltanto come il "cantore dell'amore adolescente" e altre simili assurdità con le quali era stato etichettato sin dai suoi esordi: la realtà è che, sin dalle sue prime composizioni egli, pur non iscrivendosi a una militanza schierata, esprime comunque chiare rivendicazioni sociali; forse non interviene direttamente nel giudizio ma opera descrizioni ambientali così chiare e approfondite che la sua disamina è produttiva, analitica e capace di realizzare il dubbio, vera matrice di conoscenza.
Evidentemente, in anni di estrema superficialità, sono valse di più cinque serate televisive che trenta anni di severa applicazione artistica e straordinaria carriera professionale.

Anche se ormai stimato da molta parte di pubblico, non si dimentica dell'affetto dei suoi fan storici: il 7 giugno non manca quindi il consueto raduno annuale, tenutosi presso lo Stadio del tennis, in località Foro Italico, a Roma; da questo terzo incontro con i clabbers viene prodotto il CD Spic "... sappiamo che c'è ancora un sogno da fare".

L'undici dello stesso mese, il TG2 dossier manda in onda uno speciale dal titolo Canzoni segrete a cura del giornalista Michele Bovi e nel quale viene fatta sentire, in anteprima, quella Ci fosse lei di cui s'è già parlato e che verrà poi inserita nel CD Spic QPGA – 30 anni dopo.

Nell'agosto appena successivo, per l'esattezza il 15, il 16 e il 17, Claudio è ospite dell'esclusivo Sporting Club di Montecarlo dove, nella Salle des étoiles, tiene concerti vivacissimi incantando una platea di lustrini e paillettes; in queste serate viene accompagnato, oltre che dai suoi soliti musicisti, anche dall'Orchestra Filarmonica di Montecarlo. Nonostante l'iniziale compostezza, il pubblico, entusiasmato dall'energica "verve" del cantautore, gli tributa, nel finale, una calorosa ovazione.

Il 1997 è stato dunque decisamente positivo: complice la partecipazione televisiva, come più volte detto, Claudio è divenuto ancor più popolare; non possiamo certamente omettere che anche i nuovi canali d'informazione telematica si interessino e coinvolgano, come tutti i personaggi di maggior caratura popolare, anche lui. Internet è uno strumento di comunicazione universale e le pagine virtuali, i cosiddetti siti web, iniziano a coinvolgere anche la musica e i suoi interpreti; Baglioni non fa eccezione e anche a lui ne vengono dedicati di ogni tipo e fattura. Fra essi nasce, l'undici dicembre, la Mailing List Reginella, una lista di discussione dove è possibile, previa iscrizione, argomentare sulla vita artistica e professionale del cantautore di Montesacro.
Lo stesso cantautore ritiene del resto opportuno aprire, come vari suoi colleghi, un sito web ufficiale che riporti attività, discografia e sezioni dedicate al pubblico e ai clabbber: l'indirizzo a cui accedere a tali pagine web è un classico www.baglioni.it.

L'anno si conclude con un'altra iniziativa del nostro che, proprio il 31 dicembre, tiene un mini concerto in quel di Cinecittà. Fra le canzoni eseguite c'è la "nuova" Noi no, noi mai più, una versione di Noi no, introdotta da un testo iniziale parlato. Tale brano sarà inserito nel CD Spic edito dal 1° gennaio 1998 e sul quale si trovano anche la già citata Koinè e una rielaborazione di quella Canto già presente sull'album E tu....