Finale in... “Crescendo”
Quasi a sorpresa, e con annunci un po' intempestivi mandati in onda il
giorno stesso sulle frequenze Mediaset, lunedì 10
novembre Claudio Baglioni è ospite del Maurizio Costanzo Show
presso il teatro Parioli di Roma. Come di consueto lo spettacolo, registrato
nel pomeriggio, va in onda alle 23:30 in seconda serata su Canale 5.
La struttura della trasmissione è molto simile a quella precedente del
1990, e vede il cantante come unico ospite
impegnato a rispondere alle domande dei giornalisti accreditati. Se il
dipanarsi del programma è del tutto simile a quello di tredici anni prima,
molto diverso è l'atteggiamento del protagonista, ora notevolmente meno
impacciato e introverso di allora. Quello che si presenta sul palco del
salotto televisivo più famoso d'Italia, infatti, è un Baglioni fedele alla
sua ormai caratterizzante immagine scanzonata, pronto alla battuta e
piuttosto tranquillo: quanta diversità rispetto all'atteggiamento timido e
persino un po' spaurito ch'egli stesso aveva esibito alla vigila dell'uscita
di Oltre!
Dal dibattito del “Costanzo show” si apprende che il nuovo giro di concerti
autunnali si intitolerà Crescendo. Nel corso della trasmissione, fra
l'alternarsi dei quesiti dei giornalisti, vengono interpellate alcune
persone del pubblico, prescelte per aver legato una parte importante della
loro vita all'attività artistica di Claudio Baglioni. Fra esse anche alcuni
fra gli iscritti “storici” della lista Reginella: ricordiamo
Vera,
Marcello, Rita,
Sergio e Raffaele, realizzatore, quest'ultimo, della più
completa e straordinaria collezione di supporti e oggettistica varia legati
alla carriera musicale di Claudio.
Nel corso della registrazione meritano menzione, tra le altre, le semplici
ma sentite esecuzioni di Se telefonando, Signora Lia, Strada Facendo
e, nel finale con un inedito Costanzo al sax, Poster e Mille giorni di te
e di me.
Nei giorni appena successivi a quest'ennesima partecipazione televisiva, le
agenzie di stampa annunciano un'azione legale intrapresa da Baglioni contro
ignoti: a rendere necessaria tale risoluzione è la contraffazione del non
ancora pubblicato DVD del concerto Tutto in un abbraccio che viene offerto
su Internet a prezzi stracciati. Rivolgendosi ai giornalisti, il cantante
lancia l'ennesimo appello ai colleghi e agli acquirenti affinché si leghino
in una ferrea lotta contro la pirateria. La pubblicazione del DVD originale
avverrà il 29 novembre.
Sempre di questo periodo è un’indiscrezione sui concerti ormai imminenti:
per ammissione dello stesso cantautore, infatti, tutti i musicisti “storici”
con la sola eccezione di Gianolio, non lo accompagneranno nella tournée
Crescendo. Al loro posto, Claudio darà fiducia a una “squadra” brava e
promettente di giovani musicisti.
Prima che il giro di concerti abbia inizio, l'artista si concede a un vero e
proprio “tour de force” promozionale che lo vede passare per svariate
emittenti radiofoniche disseminate su tutto il territorio nazionale; ai
microfoni delle medesime, egli racconta, per sommi capi e mantenendo
comunque un riserbo comprensibile, la struttura e i contenuti dei prossimi
concerti. La campagna promozionale, del resto, ha già sortito effetti
straordinariamente benefici: ogni appuntamento subisce, infatti, una
costante richiesta di biglietti tanto che, in molti casi, è addirittura
necessario un raddoppio delle date.
Dalle interviste sostenute si arguisce che Baglioni abbia sovrinteso, tra
l'altro, anche alla progettazione e all'ideazione del palco, facendo valere
i suoi studi di prossimo architetto.
Aggiunti a quest'ultimo, sono molteplici i motivi di curiosità che, alla
vigilia del concerto, fanno salire l'eccitazione degli aficionados.
Così, sono moltissimi i fan storici che, da molte parti d'Italia, si
riversano a Torino per la prima di Crescendo.
La sera del 21 novembre, in un
Palastampa gremito al limite della capienza, tutto è pronto affinché il
grande mago appronti, per l'ennesima volta, la sua magia più riuscita:
l'azienda che organizza l'evento è ancora la Friends & Partners, come per il
tour estivo. La realizzazione e la progettazione sono riservate a Pino
Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia Pacchiotti, la produzione è
appannaggio di Massimiliano Savaiano per la AG produzioni. Per quanto
riguarda la parte più strettamente musicale, gli arrangiamenti sono dovuti
alla collaborazione fra lo stesso Claudio e Paolo Gianolio che cura anche la
direzione dell'intera band. Questa comprende Gianolio stesso alle chitarre,
Simona Cazzulani al violino e cori, Mario Guarini al basso e contrabbasso,
Federica Mazzanti a viola e cori, Stefano Melone al piano, tastiere e cori,
Adriano Molinari a batteria e percussioni, Francesca Ruffilli a violoncello
e cori, Mariella Sanvito a violino e cori e, infine, Pio Spiriti a violino,
tastiere, fisarmonica e cori.
Puntualissimo, alle ore 21 di un venerdì
che disperde la caligine nebbiosa del clima esterno con il calore rovente di
un entusiasmo traboccante, Baglioni distilla, sorprendente, le note
accarezzanti e argentine della beatlesiana Yesterday, scelta come viatico beneaugurante. A essa seguono, in un assemblaggio tematico che rispetta
suoni “gutturali e graffianti”, Noi no, Fotografie, Dagli il via, ecc.
Quella che Claudio porta avanti, in un crescendo di suggestioni
incalzanti, è la costruzione di una originalissima casa della musica, di
cui le prime canzoni rockettare rappresentano l'anima underground.
Successivamente, annunciate da una piattaforma che, dall'alto, scende a
sovrapporsi alla base del palco disvelando un arredamento da “zona giorno”,
si susseguono i brani che hanno sonorità meno grezze, quelle che
s'utilizzano forse con maggior frequenza e facilità: ecco allora dispiegarsi
Quante volte, Serenata in sol, Mai più come te, E adesso la
pubblicità, Quei due, ecc.
Infine, con l'abbassamento dell'ultima piattaforma che rappresenta la
soffitta o il tetto di questa casa con le pareti di note, ecco
sopraggiungere la fase “sofisticata” dove i suoni vanno a sublimarsi
nell'aria e sono pronti, mediante una convezione alchemica, a inocularsi
nell'anima delle persone: Acqua dalla luna, Avrai, Tutto in un
abbraccio, Grand'uomo, sono i pezzi che caratterizzano quest'ultimo
periodo a cui segue il suggello del concerto, quello che esprime i brani più
noti: e allora via con Io sono qui, Poster, Sabato pomeriggio,
La
vita è adesso, Via, Mille giorni di te e di me e Strada facendo in
una mescolanza di gioia, entusiasmo, passione, commozione e speranze
assortite, che sono ingredienti necessari per annullare quella siderale
distanza che sembra esserci, e talvolta c'è realmente, tra l'artista e i
suoi interlocutori diretti.
Sulla strada di ritorno dal Palastampa di Torino come mille volte prima e
altre mille che seguiranno, il pubblico di Claudio Baglioni, emozionato e
festante, ha sentito, ancora una volta, "far battere il suo cuore".
Prima della replica della sera successiva, sempre a Torino, Claudio
partecipa alla trasmissione condotta da Fabio Fazio, Che tempo
che fa, in onda
proprio un attimo prima dell'inizio del concerto. Anche in quella sede,
Claudio utilizza parole dolenti per descrivere la difficile situazione in
cui versa il mondo musicale, piagato dalla pirateria e impoverito da
un'estrema commerciabilità.
L'inizio del tour è comunque sfavillante anche se, purtroppo, alcuni intoppi
ne minano l'incedere altrimenti trionfale: nelle date di Genova,
immediatamente successive a quelle torinesi, si verifica un problema di tipo
organizzativo: per un disguido sono infatti stati venduti più biglietti del
consentito, e la sera del concerto, Baglioni si ritrova a dover risolvere
problemi logistici che riguardano gli afflussi. In ogni caso, nonostante le
notevoli difficoltà derivanti dalla situazione, anche lo spettacolo ligure
risulta riuscitissimo.
Tuttavia è la sera del 26 novembre,
all'appuntamento di Treviglio, nel bergamasco, che succede l'inimmaginabile:
minacciata da un'influenza fastidiosa, la voce di Claudio non può
raggiungere i picchi consueti e anzi, di lì a poco, il cantante deve fare
ricorso a tutta la sua consumata abilità ed esperienza per poter proseguire
a cantare. Nonostante la difficile situazione, peraltro già verificatasi in
altre circostanze, Baglioni riesce ugualmente a fornire uno spettacolo più
che decoroso, aiutato da un pubblico che lo soccorre a ogni richiesta. Verso
il finale, però, anche in conseguenza della sopraggiunta spossatezza fisica,
Claudio cade violentemente dalla pedana ascensionale situata al centro del
palco. Subito soccorso da strumentisti e dagli addetti al servizio d'ordine,
si rimette in piedi anche se appare evidentemente sofferente. La sua
ineguagliabile, ostinata professionalità lo costringe a voler riprendere
dall'inizio Io sono qui, il brano che era stato obbligato a interrompere
per la caduta. Tuttavia, una vistosa ferita alla gamba per un taglio
evidentemente procuratosi nella caduta lo costringe inevitabilmente al
definitivo forfait. Claudio, sorretto a braccia, è portato di peso nello
spogliatoio, da dove, poco dopo, la voce impersonale di un organizzatore
sancisce la fine anticipata dello spettacolo.
Mentre all'uscita del palasport la gente si interroga sgomenta circa le
condizioni del cantante, improvvisa e arrogante la sirena di un'ambulanza
squarcia l'umidità della notte bergamasca, suggerendo i più disparati e
sinistri scenari.
Solo il giorno successivo le agenzie ANSA, fra le prime a diffondere notizie
sui fatti di Treviglio, concederanno a tutti gli spettatori della serata
precedente il sospirato sollievo: ricoverato al pronto soccorso
dell'ospedale bergamasco, Baglioni è stato dimesso dopo un paio d'ore e
l'applicazione di qualche punto di sutura alla gamba.
Rientrato a Roma, gli viene prescritta una settimana di riposo che
costringerà l'organizzazione all'annullamento dei concerti dei giorni
successivi, primo fra tutti quello che prevedeva la replica trevigliese.
Tali concerti saranno comunque recuperati a gennaio
e manterranno valide le condizioni garantite ai possessori dei biglietti
precedentemente venduti.
Terminato il periodo di convalescenza, Claudio si rimetterà al lavoro con
ancora maggiore energia del solito e sarà capace di raccogliere, in ogni
tappa successiva del tour, un tributo di consensi ancor maggiore di prima.
Crescendo si distribuirà per tutta la penisola con il solito accorrere di
gente, con il consueto argomentare di voci, con il medesimo traboccar di
infinite suggestioni.
|