biografia
a cura di Luca Tempini

Introduzione
 
Prologo
 
L'ambiente
 
Le prime note... di giorno
 
I tentativi
 
Cantante professionista
 
Le canzoni stonate...
 
L'influenza del cinema
 
Ragazzo nell'est
 
Quella sua maglietta fina
 
I giri di Camilla
 
La consacrazione definitiva
 
Il sabato del villaggio
 
Solo in compagnia di sé senza chiedere il permesso...
 
Un nuovo disco e un discografico nuovo
 
Canzoni e una piccola (grande) storia che continua...
 
Alé-oó
 
La canzone del secolo
 
La vita è adesso, il sogno, sempre
 
D'Assolo continuerò
 
Un trovatore perso un cantastorie muto
 
OLTRE
 
Appunti sparsi su quel che c'è
 
Sempre lo stesso, più grigio ma non domo
 
L'anima nuova di Claudio
 
Da me a te e dalla città allo stadio: un progetto lungo un sogno
 
Giri di "valzer" per un viaggiatore
 
Di nuovo "in viaggio" per sapere cosa c'è laggiù...
 
Sogno di una notte di note
 
Come per incanto
 
I concerti irregolari
 
L'uomo della storia accanto
 
Tutti in un abbraccio
 
'O scia'
 
Da cantautore a commendatore
 
Finale in... crescendo
 
Titoli di coda
 
Bibliografia e testi
 
Credimi, CREDITI
 

Finale in... “Crescendo”

Quasi a sorpresa, e con annunci un po' intempestivi mandati in onda il giorno stesso sulle frequenze Mediaset, lunedì 10 novembre Claudio Baglioni è ospite del Maurizio Costanzo Show presso il teatro Parioli di Roma. Come di consueto lo spettacolo, registrato nel pomeriggio, va in onda alle 23:30 in seconda serata su Canale 5.
La struttura della trasmissione è molto simile a quella precedente del 1990, e vede il cantante come unico ospite impegnato a rispondere alle domande dei giornalisti accreditati. Se il dipanarsi del programma è del tutto simile a quello di tredici anni prima, molto diverso è l'atteggiamento del protagonista, ora notevolmente meno impacciato e introverso di allora. Quello che si presenta sul palco del salotto televisivo più famoso d'Italia, infatti, è un Baglioni fedele alla sua ormai caratterizzante immagine scanzonata, pronto alla battuta e piuttosto tranquillo: quanta diversità rispetto all'atteggiamento timido e persino un po' spaurito ch'egli stesso aveva esibito alla vigila dell'uscita di Oltre!
Dal dibattito del “Costanzo show” si apprende che il nuovo giro di concerti autunnali si intitolerà Crescendo. Nel corso della trasmissione, fra l'alternarsi dei quesiti dei giornalisti, vengono interpellate alcune persone del pubblico, prescelte per aver legato una parte importante della loro vita all'attività artistica di Claudio Baglioni. Fra esse anche alcuni fra gli iscritti “storici” della lista Reginella: ricordiamo Vera, Marcello, Rita, Sergio e Raffaele, realizzatore, quest'ultimo, della più completa e straordinaria collezione di supporti e oggettistica varia legati alla carriera musicale di Claudio.
Nel corso della registrazione meritano menzione, tra le altre, le semplici ma sentite esecuzioni di Se telefonando, Signora Lia, Strada Facendo e, nel finale con un inedito Costanzo al sax, Poster e Mille giorni di te e di me.

Nei giorni appena successivi a quest'ennesima partecipazione televisiva, le agenzie di stampa annunciano un'azione legale intrapresa da Baglioni contro ignoti: a rendere necessaria tale risoluzione è la contraffazione del non ancora pubblicato DVD del concerto Tutto in un abbraccio che viene offerto su Internet a prezzi stracciati. Rivolgendosi ai giornalisti, il cantante lancia l'ennesimo appello ai colleghi e agli acquirenti affinché si leghino in una ferrea lotta contro la pirateria. La pubblicazione del DVD originale avverrà il 29 novembre.

Sempre di questo periodo è un’indiscrezione sui concerti ormai imminenti: per ammissione dello stesso cantautore, infatti, tutti i musicisti “storici” con la sola eccezione di Gianolio, non lo accompagneranno nella tournée Crescendo. Al loro posto, Claudio darà fiducia a una “squadra” brava e promettente di giovani musicisti.
Prima che il giro di concerti abbia inizio, l'artista si concede a un vero e proprio “tour de force” promozionale che lo vede passare per svariate emittenti radiofoniche disseminate su tutto il territorio nazionale; ai microfoni delle medesime, egli racconta, per sommi capi e mantenendo comunque un riserbo comprensibile, la struttura e i contenuti dei prossimi concerti. La campagna promozionale, del resto, ha già sortito effetti straordinariamente benefici: ogni appuntamento subisce, infatti, una costante richiesta di biglietti tanto che, in molti casi, è addirittura necessario un raddoppio delle date.
Dalle interviste sostenute si arguisce che Baglioni abbia sovrinteso, tra l'altro, anche alla progettazione e all'ideazione del palco, facendo valere i suoi studi di prossimo architetto.
Aggiunti a quest'ultimo, sono molteplici i motivi di curiosità che, alla vigilia del concerto, fanno salire l'eccitazione degli aficionados.
Così, sono moltissimi i fan storici che, da molte parti d'Italia, si riversano a Torino per la prima di Crescendo.
La sera del 21 novembre, in un Palastampa gremito al limite della capienza, tutto è pronto affinché il grande mago appronti, per l'ennesima volta, la sua magia più riuscita: l'azienda che organizza l'evento è ancora la Friends & Partners, come per il tour estivo. La realizzazione e la progettazione sono riservate a Pino Chiodo, Guido Tognetti, Mario Zumpano e Claudia Pacchiotti, la produzione è appannaggio di Massimiliano Savaiano per la AG produzioni. Per quanto riguarda la parte più strettamente musicale, gli arrangiamenti sono dovuti alla collaborazione fra lo stesso Claudio e Paolo Gianolio che cura anche la direzione dell'intera band. Questa comprende Gianolio stesso alle chitarre, Simona Cazzulani al violino e cori, Mario Guarini al basso e contrabbasso, Federica Mazzanti a viola e cori, Stefano Melone al piano, tastiere e cori, Adriano Molinari a batteria e percussioni, Francesca Ruffilli a violoncello e cori, Mariella Sanvito a violino e cori e, infine, Pio Spiriti a violino, tastiere, fisarmonica e cori.
Puntualissimo, alle ore 21 di un venerdì che disperde la caligine nebbiosa del clima esterno con il calore rovente di un entusiasmo traboccante, Baglioni distilla, sorprendente, le note accarezzanti e argentine della beatlesiana Yesterday, scelta come viatico beneaugurante. A essa seguono, in un assemblaggio tematico che rispetta suoni “gutturali e graffianti”, Noi no, Fotografie, Dagli il via, ecc.
Quella che Claudio porta avanti, in un crescendo di suggestioni incalzanti, è la costruzione di una originalissima casa della musica, di cui le prime canzoni rockettare rappresentano l'anima underground. Successivamente, annunciate da una piattaforma che, dall'alto, scende a sovrapporsi alla base del palco disvelando un arredamento da “zona giorno”, si susseguono i brani che hanno sonorità meno grezze, quelle che s'utilizzano forse con maggior frequenza e facilità: ecco allora dispiegarsi Quante volte, Serenata in sol, Mai più come te, E adesso la pubblicità, Quei due, ecc.
Infine, con l'abbassamento dell'ultima piattaforma che rappresenta la soffitta o il tetto di questa casa con le pareti di note, ecco sopraggiungere la fase “sofisticata” dove i suoni vanno a sublimarsi nell'aria e sono pronti, mediante una convezione alchemica, a inocularsi nell'anima delle persone: Acqua dalla luna, Avrai, Tutto in un abbraccio, Grand'uomo, sono i pezzi che caratterizzano quest'ultimo periodo a cui segue il suggello del concerto, quello che esprime i brani più noti: e allora via con Io sono qui, Poster, Sabato pomeriggio, La vita è adesso, Via, Mille giorni di te e di me e Strada facendo in una mescolanza di gioia, entusiasmo, passione, commozione e speranze assortite, che sono ingredienti necessari per annullare quella siderale distanza che sembra esserci, e talvolta c'è realmente, tra l'artista e i suoi interlocutori diretti.
Sulla strada di ritorno dal Palastampa di Torino come mille volte prima e altre mille che seguiranno, il pubblico di Claudio Baglioni, emozionato e festante, ha sentito, ancora una volta, "far battere il suo cuore".

Prima della replica della sera successiva, sempre a Torino, Claudio partecipa alla trasmissione condotta da Fabio Fazio, Che tempo che fa, in onda proprio un attimo prima dell'inizio del concerto. Anche in quella sede, Claudio utilizza parole dolenti per descrivere la difficile situazione in cui versa il mondo musicale, piagato dalla pirateria e impoverito da un'estrema commerciabilità.

L'inizio del tour è comunque sfavillante anche se, purtroppo, alcuni intoppi ne minano l'incedere altrimenti trionfale: nelle date di Genova, immediatamente successive a quelle torinesi, si verifica un problema di tipo organizzativo: per un disguido sono infatti stati venduti più biglietti del consentito, e la sera del concerto, Baglioni si ritrova a dover risolvere problemi logistici che riguardano gli afflussi. In ogni caso, nonostante le notevoli difficoltà derivanti dalla situazione, anche lo spettacolo ligure risulta riuscitissimo.
Tuttavia è la sera del 26 novembre, all'appuntamento di Treviglio, nel bergamasco, che succede l'inimmaginabile: minacciata da un'influenza fastidiosa, la voce di Claudio non può raggiungere i picchi consueti e anzi, di lì a poco, il cantante deve fare ricorso a tutta la sua consumata abilità ed esperienza per poter proseguire a cantare. Nonostante la difficile situazione, peraltro già verificatasi in altre circostanze, Baglioni riesce ugualmente a fornire uno spettacolo più che decoroso, aiutato da un pubblico che lo soccorre a ogni richiesta. Verso il finale, però, anche in conseguenza della sopraggiunta spossatezza fisica, Claudio cade violentemente dalla pedana ascensionale situata al centro del palco. Subito soccorso da strumentisti e dagli addetti al servizio d'ordine, si rimette in piedi anche se appare evidentemente sofferente. La sua ineguagliabile, ostinata professionalità lo costringe a voler riprendere dall'inizio Io sono qui, il brano che era stato obbligato a interrompere per la caduta. Tuttavia, una vistosa ferita alla gamba per un taglio evidentemente procuratosi nella caduta lo costringe inevitabilmente al definitivo forfait. Claudio, sorretto a braccia, è portato di peso nello spogliatoio, da dove, poco dopo, la voce impersonale di un organizzatore sancisce la fine anticipata dello spettacolo.
Mentre all'uscita del palasport la gente si interroga sgomenta circa le condizioni del cantante, improvvisa e arrogante la sirena di un'ambulanza squarcia l'umidità della notte bergamasca, suggerendo i più disparati e sinistri scenari.
Solo il giorno successivo le agenzie ANSA, fra le prime a diffondere notizie sui fatti di Treviglio, concederanno a tutti gli spettatori della serata precedente il sospirato sollievo: ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale bergamasco, Baglioni è stato dimesso dopo un paio d'ore e l'applicazione di qualche punto di sutura alla gamba.
Rientrato a Roma, gli viene prescritta una settimana di riposo che costringerà l'organizzazione all'annullamento dei concerti dei giorni successivi, primo fra tutti quello che prevedeva la replica trevigliese.
Tali concerti saranno comunque recuperati a gennaio e manterranno valide le condizioni garantite ai possessori dei biglietti precedentemente venduti.

Terminato il periodo di convalescenza, Claudio si rimetterà al lavoro con ancora maggiore energia del solito e sarà capace di raccogliere, in ogni tappa successiva del tour, un tributo di consensi ancor maggiore di prima.
Crescendo si distribuirà per tutta la penisola con il solito accorrere di gente, con il consueto argomentare di voci, con il medesimo traboccar di infinite suggestioni.