Le prime note... di giorno
Così, fra ambiente domestico, periferia cittadina e realtà bucoliche, si forma
il carattere del Baglioni adolescente, che già all'età di 14 anni riceve una
chitarra in regalo e comincia a strimpellare, da autodidatta, le prime note.
A compendio documentale, è doveroso riferire della prima esibizione canora
"ufficiale" che lo vede fra i partecipanti e che si tiene, nel
maggio del 1964,
nel popolare quartiere di Centocelle. Tale "concorso di canzoni", come verrà
prosaicamente immortalato più tardi nella strofa di una canzone, s'intitolava
Festival delle voci nuove di S. Felice da Cantalice. Il brano
eseguito da Claudio è Ogni volta, portato al grande successo da Paul
Anka.
Anche l'anno successivo garantisce la sua partecipazione alla stessa
manifestazione, stavolta vincendola con I miei anni più belli, già
successo di Iva Zanicchi.
Terminati gli anni delle scuole medie, si iscrive
all'istituto per geometri non spinto da reali motivazioni d'intento futuro, come
più volte da lui stesso rivelato, quanto piuttosto dalla confusione che, dopo la
scuola dell'obbligo, assale comunemente lo studente indeciso. È evidente, ad
ogni modo, che le frequentazioni delle scuole superiori calano il candidato
geometra in una dimensione aliena rispetto a quella vissuta sino a quel momento,
mettendolo a confronto con una realtà di portata più ampia: conseguentemente
cominciano a nascere le prime inquietudini esistenziali, che trovano il loro
sfogo nell'espressione musicale. Sembra essere questa, infatti, la
manifestazione privilegiata dei suoi sentimenti giovanili che mostrano,
altrimenti, un giovane dal carattere chiuso e timido, quasi incline alla
misantropia: è proprio in tale periodo che gli amici del suo gruppo prendono a
soprannominarlo "Agonia", sostantivo che esemplifica in maniera sufficientemente
esauriente questa difficoltà di rapportarsi al prossimo.
Appare cristallina, quindi, la necessità di affidarsi alla musica come a una
sorta di rifugio spontaneo e capace di distrarre da una condizione di
insoddisfazione latente. I primi ascolti sono legati ad autori vari e denotano
il denominatore comune dell'originalità e dell'intimismo: sono i cantautori
della scuola francese, soprattutto Jacques Brel e Georges Brassens,
a interessare l'orecchio di Claudio, ma anche Bob Dylan e Ray Charles,
mentre, fra gli italiani, i testi di Fabrizio De Andrè più di tutti
destano la sua ammirazione.
Sulla scia della vittoria conseguita a Centocelle nel 1965, l'apprendista
cantante decide di tentare l'impresa anche ai Ludi Canori, nell'anno seguente,
giungendo ancora al successo finale con Siamo due poveri ragazzi cantata
a due voci con
Maria Pia Crostella.
Deciso più che mai a intraprendere la carriera musicale e lanciato dal doppio
successo ottenuto, suggellato anche dalla semifinale del
1967 al Festival
degli sconosciuti di Ariccia, decide di prendere le prime lezioni di
pianoforte da un maestro argentino, il cui cognome Amato rimanderà, più
avanti, al ricordo di una collaborazione professionale importante.