torna al menu
torna all'elenco
stampa
del 14/11/99

Il resto del Carlino
Formula in crisi, Teocoli no: per la seconda puntata dell' "Ultimo valzer" calano gli spettatori (4 milioni e 400 mila spettatori)
Fazio: la Rai lo difende, il pubblico scappa

di Piero Degli Antoni

Milano- più che un'astronave, quella di Fazio sembra un aereoplanino a molla. La seconda puntata, che doveva essere quella del riscatto, si è in realtà trasformata in una sconfitta. Gli spettatori di "Ultimo valzer" sono diminuiti ancora: 4,4 milioni contro i quasi 5 dell'esordio (19% contro 21% di share). In realtà è difficile parlare della trasmissione di Fazio come di un flop: bene o male, il programma ottiene risultati molto superiori della media di rete, e anche su Rai 1 non sfigurerebbe. Certo, bisognerebbe rispondere ad alcune domande.Per esempio: quanto cosa? Quanto guadagna Fazio? E Baglioni? Per non parlare dell'ininterrotta quanto gratuita pubblicità che la trasmissione fa al suo ultimo album (garante se ci sei batti un colpo. E' peggio Celentano che beve un bicchier d'acqua, o un'intera trasmissione che fa pubblicità ad un disco?). Più che di spettatori, forse Fazio soffre di mancanza di immagine. Mentre ai tempi di Anima Mia la gente, i giornali, non parlavano d'altro, questo "Ultimo valzer" viene visto come uno dei tanti varietà che potrebbe benissimo andare in onda su Italia Uno. I giornali non hanno cavalcato l'evento, anzi lo hanno apertamente deriso. Della trasmissione da fastidio soprattutto il clima di spocchia annoiata da sinistrismo manierato con cui vengono trattati ospiti e oggetti. Per esempio venerdì sera si è parlato di tutti quegli arnesi che si molti sistemano in macchina (dalla tendina parasole ai cornetti penzolanti), ma era chiaro soprattutto dal ghigno esterrefatto di Michele Serra, che a lui, Fazio, Riondino e a tutti gli altri della banda, quegli oggetti fanno rabbrividire, e che considerano coloro che li usano dei mentecatti. L'accademia della crusca trash condotta da capitan Labranca, non disquisisce con amore ma con disprezzo: e il pubblico in qualche modo lo avverte. Dietro il fatuo buonismo, si cela in realtà la boria altezzosa di chi pretende di darci lezioncine di gusto, e , purtroppo, anche di cultura. Come giustamente sostiene il più cattivo di tutti, il Gabibbo Antonio Ricci, "quando le pretese culturali vengono da ginnasiali non le accetti". Il presidente della Rai Zaccaria può sgolarsi a ripetere che "La trasmissione si rivolge ad un pubblico sofisticato": ma un pubblico sofisticato non può certo sorbirsi disarmanti banalità su un quadro di Picasso, o il bigino sull'interpretazione dei sogni sommariamente raffazzonato da una nipote di Freud. L'unico che in tutto il "Valzer", balla sinceramente e senza ipocrisie, è Teo Teocoli, lui che colto certo non è (per sua stessa ammissione la sua lettura esclusiva è Tex), è infatti il solo che raggiunge il cuore del pubblico. Lui che è semplice, genuino, immediato, che non pretende di insegnare niente perché sa di non avere i titoli per farlo, è l'unico ad averci regalato i rari momenti di divertimento del programma. Mentre Baglioni cerca di cancellare un passato di cui, chissà perché, e per questo infligge al pubblico una ridda di barbosissime canzoni, mentre Fazio rimpiange gli studi che non ha fatto, e per questo ci costringe ad andare a ripetizione con lui; Teocoli invece da vita a Caccamo, una maschera che è più di un personaggio, e in questo modo fa più cultura di tutti gli sforzi immani del resto della ghenga. Felice non soltanto di nome.

Articolo segnalato da Stefy R.