torna al menu
torna all'elenco
stampa
del 13/03/97

L'Unione Sarda
Ma com'erano gli anni '70?



Con "Anima mix" si è conclusa su Raidue la saga di Fazio e Baglioni che ha costituito uno dei pochi veri successi di questo piatto periodo televisivo. Con una punta di malizia, dettata forse dall'invidia, Blob ha voluto lanciare una frecciata a questa operazione di recupero degli anni Settanta e ha messo in onda uno dei momenti più tragici di quel periodo, il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro, il ritrovamento del cadavere, i funerali, tutto sull'aria festosa della canzone dei Cugini di Campagna. Come a voler dire che gli anni Settanta sono stati anni drammatici e che ricordarli solo per gli aspetti leggeri non è stata un'idea felice.
Francamente questa polemica interna in casa Rai non mi è sembrata molto convincente e meno ancora opportuna. Tutte le epoche hanno avuto le loro tragedie, ma non per questo non possono prestarsi ad un ricordo in tono parodistico o ironicamente nostalgico come nel caso della fortunata mini-serie di Fazio, Baglioni, Sabina Ciuffini e Orietta Berti.

Dalle rievocazioni parodistiche

ai drammi e agli intrighi

Che cosa resta nella nostra memoria di quel periodo che ha visto tanti drammi e tanti misteri ancora insoluti è operazione, a voler discutere sul serio, quanto mai ardua. Ci ha provato, la scorsa settimana, Raidue mandando in onda un pregevole film di Michele Placido in cui, con il titolo Un eroe borghese, viene rievocata la storia di Giorgio Ambrosoli, il coraggioso avvocato che fu assassinato nel 1979 dopo essere stato nominato liquidatore della Banca Privata Italiana, l'impero in fallimento del finanziere Michele Sindona. In questa vicenda si raggrumano tutti gli intrighi più inquietanti di quegli anni, e la conclusione che scaturisce dalla visione del film e dal dibattito che è seguito fra Gherardo Colombo e alcuni giornalisti è che viviamo in un Paese che ancora oggi come allora è pieno di buchi neri, di domande che non hanno trovato risposta, che forse non troveranno mai risposta.

La malasorte della Venier

in uno schermo sempre più noioso

Veniamo allora alla tv odierna che apparentemente ha poco di inquietante ma che continua ad oscillare fra la noia e la farsa. Se non fosse per Quelli che il calcio le nostre domeniche continuerebbero a consumarsi fra questi due opposti versanti. Da quando Mara Venier ha lasciato intendere di voler abbandonare la Rai (avrebbe firmato proprio ieri ma la conferma ufficiale dovrebbe arrivare da Mediaset lunedì, con tanto di cifre miliardarie) la malasorte continua a perseguitarla. Dopo le gaffes e gli incidenti a catena delle ultime settimane, domenica si è imbattuta in un'altra disavventura. Per sostituire Giucas Casella, reo di provocare con i suoi esperimenti eccessivi turbamenti nel pubblico, la Venier aveva invitato Teodora Stefanova, una specie di maga bulgara che aveva acquistato notorietà con alcune apparizioni piuttosto stravaganti nel Costanzo Show. E che ti combina questa veggente ossigenata che afferma di portare dentro di sé un alieno? Prende la mano di una spettatrice e con tranquilla incoscienza le predice che presto resterà vedova. Facile immaginare le reazioni della sfortunata signora e del marito che le sedeva accanto. Più facile ancora capire lo smarrimento e la rabbia della conduttrice che, a trasmissione ultimata, si è sfogata urlando che questa Domenica In in diretta sta diventando una fucina di guai e di balordaggini.

La scuola del superpaparazzo

e il buon gusto dell'ispettore Derrick

Quasi in contemporanea nella Buona Domenica di Maurizio Costanzo su Canale 5 il superpaparazzo Enrico Papi mostrava una delle sue faticose imprese facendo scoprire all'ignaro Claudio Lippi che la sua fidanzata, la divetta Luana Ravegnini, se ne andava in giro di notte, di nascosto, con un tale Marco Senise. Roba da Novella Duemila che ormai sembra destinata ad avere spazi sempre più abbondanti sul video, tanto è vero che di questa storia di corna, vere o presunte, e anche delle malefatte della maga bulgara, hanno continuato ad occuparsi altre trasmissioni come Verissimo e perfino il telegiornale di Enrico Mentana. Dopo le follie domenicali abbiamo ora anche i pentimenti del lunedì, con la parola d'ordine che fa seguire alle scuse l'invito a non drammatizzare.

Per fortuna, almeno per quanto mi riguarda, il lunedì sera c'è sempre modo di vedere i telefilm con L'ispettore Derrick, un ottimo esempio di televisione in cui la fiction viene offerta con intelligenza e buongusto. Ho letto con piacere che anche Indro Montanelli ha citato, fra le poche cose che apprezza in televisione, proprio le inchieste di questo poliziotto bavarese così diverso dai soliti stereotipi americani.

In quanto alla fiction italiana c'è da augurarsi che la bravissima Mariangela Melato con L'avvocato delle donne riesca a farci dimenticare (ma quanti spettatori li hanno visti da vicino?) i fallimentari tentativi di prodotti come Un posto al sole che continua penosamente a trascinarsi su Raitre.


Articolo segnalato da Caterina.