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del 19/03/92
Trovaroma (di Repubblica)
Anni e anni in cerca di suoni
di Claudio Fabi
È molto interessante riascoltare i dischi di Claudio Baglioni partendo dai primi anni ad oggi; non si può fare a meno, infatti, di notare la differenza tra la continuità dello stile compositivo e interpretativo di Claudio e la varietà degli arrangiamenti che, via via, hanno dato forma alle canzoni nelle diverse realizzazioni discografiche. Ecco che da "Cincinnato", "Una ragazza e la gente", arrangiati da Ruggero Cini, e da "Porta Portese", arrangiato da Vangelis, si assaporano suggestioni miste tra il folk nostrano e il cantautore soft-rock americano dei tempi; in "Notte di Natale" e in "Signora Lia" lo stesso Cini aggiunge un senso orchestrale classico al tocco popolare delle chitarre, in una chiave molto "mediterranea". Accenni di stile non nostrano si hanno nelle realizzazioni di "Questo piccolo grande amore" e "Amore bello", dove un arrangiatore inglese - Tony Mimms - inserisce una chiave interpretativa ritmica, stilisticamente più corretta ed efficace. Ancora Vangelis realizza "E tu", dove si ritrova il suo stile a cavallo tra il popolare e il classico, con ritmiche "orizzontali" e grande attenzione ai suoni di tastiere, per allora (siamo nel 1974) molto moderni.
In "Sabato pomeriggio", un bellissimo disco, Luis Bakaloff realizza atmosfere sofisticate, un po' mitteleuropee, un po' argentine; "Carillon" e "Poster" sono un piccolo capolavoro di cultura musicale moderna applicata alla canzone. "E tu come stai", "Con te", "Ti amo ancora", sono realizzate ancora da Ruggero Cini con l'intenzione evidente di colorare in senso "soul" americano, dalla scelta del flusso ritmico, all'uso del coro, dell'orchestra. In "Strada facendo" ancora un arrangiatore inglese, Geoff Westley, definisce un nuovo equilibrio tra una ritmica pop rock e un'orchestrazione classica nei contenuti. In "Oltre", infine, la fusione degli stili in senso moderno ed esemplare.
Articolo segnalato da Enrico.