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del 24/12/72

Il Messaggero
Pop Music
Baglioni e Cocciante


Free Dimension, dimensione libera questo è il titolo dello spettacolo che è stato presentato in cinque città italiane e l'altra sera a Roma, all'Hilton da due cantautori, Claudio Baglioni e Richard Cocciante e da due gruppi i Cyan e Mannoia-Foresi e C.
E' uno spettacolo di buon livello, che presto verrà dato in teatro, fatto di musica indubbiamente interessante e di qualità,
soprattutto per quanto riguarda i due cantatori. Mentre i complessi, infatti, pur musicalmente dignitosi non hanno detto in pratica niente di nuovo, Baglioni e Cocclante si sono confermati come due tra le migliori promesse della nuovissima generazione della pop-music italiana: hanno idee, sanno realizzarle e porgerle sono bravi sia come autori che come interpreti e si distaccano notevolmente dalla miriade di giovani che sono apparsi negli ultimi tempi sulla scena.
Baglioni che già si è affacciato nella Hit Parade con un 45 giri intitolato Questo piccolo grande amore (è uno dei brani dell'omonimo LP che è appena stato pubblicato}, ha presentato appunto le canzoni del nuovo microsolco, canzoni tutte legate da un filo conduttore e tra le quali non mancano motivi molto belli.
Parecchi temi sono di ampio respiro, anche se orecchiabili, i testi sono semplici, ma onesti e sentite l'insieme è, si, abbastanza popolare ma di quella popolarità al confine con la raffinatezza: ciò che c'è di sofisticato è accettabile anche dal grosso pubb1ico e questo è appunto il segreto di Baglioni, nei quali si può indicare uno dei probabili protagonisti della pop music italiana della prossima stagione.
Richard Cocciante anziché una dozzina di canzoni, ha eseguito una specie di Suite intitolata MU (il leggendario continente scomparso nell'Oceano Pacifico, insomma l'altra Atlantide) della cui musica è anche autore, mentre i testi sono di Marco Luberti e Paolo Cassella. Mu è per l'esattezza una cantata per voce, coro e orchestra, cioè una serie di brani agganciati l'uno all'altro, alcuni dei quali senza dubbio eccellenti. Nell'insieme è un'opera non priva di pretese e forse un po' presuntuosa per un debuttante, ma realizzata ed arrangiata con grande abilità ed interpretata da Cocciante con misura e, perché no, con parecchia bravura.


Articolo segnalato da Cristiana.