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del 25/09/00
Il Tirreno
IL CONCERTO I «bis» la parte più coinvolgente
Lo show non esalta
Baglioni canta 3 ore all'Anfiteatro
di l.gallo
LUCCA. Perfetta l'ambientazione, unica la scenografia magica dell'Anfiteatro. Claudio Baglioni e il suo show «Sogno di una notte di note» si sono calati nelle giusta dimensione per l'ultimo appuntamento della seconda tournée di spettacoli, nel 2000, del cantautore romano che a Lucca ha concluso una serie di concerti tenuti nei luoghi d'arte di alcune tra le più belle città d'Italia. Pubblico delle grandi occasioni con 2500 spettatori in platea e qualche centinaio affacciato alle finestre. Il colpo d'occhio è eccezionale, ancor più che in occasione dei concerti del Summer Festival perché Baglioni ha scelto una scenografia essenziale: palco-pedana senza torri invadenti, nessun ingombrante ponteggio per i mixer in mezzo alla piazza. Di contro, soltanto due «occhi di bue» laterali puntati sull'artista e un sapiente gioco di luci che valorizzava la bellezza di un piazza storica che lo stesso Baglioni ha definito unica e indimenticabile.
In più si trattava di uno show acustico - organizzato dalla D'Alessandro & Galli -, senza particolari effetti speciali elettronici, alchimie tecnologiche o frequente uso dei computer. Insomma - come lo definisce lo stesso Baglioni - un concerto di musica leggera da camera che è partito un po' in sordina con il pubblico fin troppo composto, forse anche a causa di una serie di brani iniziali non proprio elettrizzante. Uno show-maratona. La scaletta è lunghissima. Sono le 21,15 quando Claudio Baglioni appare sul palco dove ha tenuto banco fino alle 00,30. Con «Notti di note» il cantautore scalda la voce, poi prende confidenza col pubblico che lo osanna e lo chiama a gran voce. Di seguito arrivano «Io dal mare», «Acqua dalla luna», «Poster», «Ragazze dell'Est». L'artista, tra un brano e l'altro, scherza col pubblico, racconta aneddoti, episodi. Ma trova anche il tempo per prendersela con i fan-fotografi e i fan-operatori di videocamera suscitando, in platea, qualche commento sarcastico. La prima parte della scaletta si chiude con «La piana dei cavalli bradi», «Io, lui e la cana femmina» e «Stai tu». Poi il primo medley: Baglioni e la sua chitarra acustica per una carrellata melodico-romantica che spazia da «Con tutto l'amore che posso» a «Noi no». In mezzo l'artista regala assaggi di «Ragazza di campagna», «Doremifasol», «Un po' di più» e «Reginella». L'inizio della seconda parte consente di apprezzare l'affiatamento della band che accompagna Baglioni. Il quasi cinquantenne Claudio, riprende il filo dello show con «Tamburi lontani», «Fotografie», «Quante volte» e «Bolero». Ma è con una versione particolare e molto toccante di «Farmi andar via» che Baglioni strappa la standing ovation per regalare, dopo, i brani «Domani mai» e «Avrai». Il successivo medley al pianoforte è un mix dei più grandi successi: da «Questo piccolo grande amore» a «E tu», da «Solo» a «Tu come stai» fino a «Strada facendo» e «La vita è adesso».
I bis risultano la parte più coinvolgente dello spettacolo. Ma i commenti tra i fan non sono tutti entusiastici: qualcuno si aspettava di più sotto l'aspetto qualitativo, altri avrebbero preferito uno show meno lungo e più intenso, altri aficionados affermano che «non era il migliore Baglioni».
Articolo segnalato da Sergio&Rita.