torna al menu
torna all'elenco
stampa
del 07/03/00

La Repubblica
Baglioni: "E ora
viaggio nel futuro"

Il cantautore parla del suo nuovo tour che partirà il 15 marzo da Firenze

di PAOLO BIAMONTE

ROMA - Nonostante lo sforzo necessario a sfuggire alle insidie della routine, le fatiche di un nuovo tour possono servire anche a prendere le distanze dai dolori della vita. Il 15 marzo a Firenze (con replica il 16 e il 17) prenderà il via il Palatour 2000 di Claudio Baglioni, una tournée che in tre mesi toccherà i palazzi dello sport di 20 città, da Trieste a Palermo, e si concluderà il 15 giugno a Genova. Nelle scorse settimane Baglioni ha iniziato le prove ad Ancona, un'immersione nel lavoro "utile a riacquistare dinamicità dopo un periodo difficile, segnato da un grave lutto familiare", racconta l'artista romano che con questi concerti, messi a punto nelle prove di Firenze, porterà a termine il progetto di una trilogia iniziato sette anni fa.
"Il tour si intitolerà "Il Viaggio" e sarà ispirato al colore blu, terzo capitolo di quella trilogia aperta dalla giocosità del giallo dei concerti di "Oltre" e proseguito con la teatralità del rosso della tournée di "Io sono qui"" spiega Baglioni. "I concerti riproporranno per intero le canzoni di "Viaggiatore sulla coda del tempo", secondo uno schema narrativo che comprende l'inserimento dei brani del mio repertorio inseriti in funzione dello spettacolo in un racconto fondato su flashback, richiami alla memoria che servono a lanciarsi verso il futuro".
E' nel cinema e nel racconto per immagini l'ispirazione di fondo del tour. "Insieme a Pepi Morgia, che firma con me la regia, abbiamo deciso di scartare buona parte di quelle apparecchiature tecniche che caratterizzano gli impianti di illuminazione dei concerti pop per fare posto a dei veri e propri proiettori cinematografici" prosegue Baglioni. "Utilizzeremo invece un potentissimo sistema di doppio laser che servirà a proiettare in tutto lo spazio, quindi anche sulle gradinate, le immagini simboliche del racconto. Il palcoscenico sarà al centro, non ci saranno barriere di divisione tra il pubblico e i posti saranno tutti numerati".
La rotta disegnata per questo "viaggio" prevede anche l'incontro con narratori che utilizzano linguaggi diversi dalla musica come poeti, filosofi, viaggiatori, e il coinvolgimento in scena di "nove performer, diretti da Luca Tomassini, che già aveva firmato le coreografie del tour di Io sono qui". Tornare in tournée vuol dire misurarsi anche con gli stimoli di "un lavoro che ho scoperto di amare anche se probabilmente non ero costruito per farlo, visto che a quasi 49 anni conservo delle timidezze incurabili. Ho cominciato a fare questo mestiere negli anni in cui l'impegno sociale, era quasi più importante della parte artistica: ora abbiamo l'occasione di metterci in gioco fino in fondo ed è la maggiore opportunità che un artista possa avere".
Baglioni non si sottrae a riflessioni sulla recente esperienza televisiva dell'"Ultimo Valzer". "E' un'esperienza che mi ha lasciato delle amarezze ma anche la soddisfazione di aver creato un rapporto interessantissimo con alcuni colleghi delle nuove generazioni. L'errore di fondo probabilmente è stato quello di cercare di inserire me e Fabio Fazio in una televisione competitiva. E'difficile inserire la musica in un varietà di cui conoscevo i contenuti e che poteva anche essere velleitario. Non credo sia un dramma fare un programma che fa cinque milioni di ascoltatori: la prossima volta faremo meglio. Magari in un programma studiato appositamente, come quelli di Morandi e Celentano".
Quanto a Sanremo, "ho rifiutato due anni fa di partecipare come conduttore e ho detto no anche quest'anno: se dovessi andarci sceglierei la gara".

Articolo segnalato da Caterina.