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Rassegna stampa - domenica 3 settembre 2000 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Giornale di Vicenza - 03/09/2000
Trent'anni di carriera nelle tre ore del concerto in piazza Scacchi
di Maurizia Veladiano
Cinquemila spettatori ieri sera a Marostica (e folla anche fuori dalle transenne) per una trionfale kermesse Sogno di una notte di note si è proposto come uno spettacolo magico e strano, abile nel giocare a rimpiattino con le vibrazioni di un pubblico in cerca di sensazioni sottili. La trama di un'intensa e delicata poesia su una quotidianità antica e sempre nuova. Nel popolo dei fans, tanta voglia di cantare, di ricordare di sognare e di viaggiare insieme al cantautore romano. Il sospiro lontano delle singolari macchine del suono
Marostica. Sono arrivati in cinquemila. Il popolo di Baglioni non tradisce. Mai.
Pioggia o stelle, sempre avanti: un rullo compressore di emozioni, voglia di cantare, ricordare, sognare e viaggiare insieme. Piazza degli Scacchi al gran completo ieri sera per un concerto vibrante, tenero, condotto in punta di chitarra e pianoforte, con ai lati del palcoscenico due antiche macchine del suono e al centro lui, il Claudio nazionale, capelli brizzolati, il volto bello e affilato, la voce densa, seducente, intensissima,impegnata a condensare in tre ore trent'anni di carriera. Gradinate e parterre tutti per lui. I cuoricini come fiori su un prato scintillante e festoso.
Sogno di una notte di note , concerto magico e strano che gioca a rimpiattino con le vibrazioni di un pubblico in cerca di sensazioni sottili, sfilate, distese sulle corde di un tempo che difficilmente concede replay, fin dall'inizio ha scansioni sospese e nascoste. Un folletto attraversa la scena e sparge la sua polverina incantata. Il sortilegio, per chi ha voglia di lasciarsi andare (tutti), ha inizio.
Applausi, tanti... Si comincia con Notti di note, il brano dell'85 a cui si ispira il suggestivo titolo del concerto. Il cerchio magico dalla piazza si allarga, scivola oltre le transenne e abbraccia stretto anche il popolo dei balconi, dei ballatoi, dei bar intorno, di quelli che non hanno potuto o saputo entrare. Perché la musica non ha transenne, steccati, palizzate, barriere, e... vola. Vola luminosa e libera su un cielo lavato e ventoso, pieno di capricci e di fantasie.
L'eco delle macchine del suono è un sospiro lontano, eppure il tempo sembra fare un vorticoso giro su se stesso. Tornano Io dal mare , Poster , Ragazze dell'Est , La piana dei cavalli bradi , Io, lui e la cana femmina , Stai su : un girotondo di colori, di venti impetuosi, di allegria, d'ironia, su cui si accende un delizioso medley per chitarra acustica. Si parte con Con tutto l'amore che posso , e si va avanti con Ragazza di campagna , Chissà se mi pensi, Doremifasol , Lampada Osram, Un po' di più . La voce si alza, si abbassa, i cori tentano di tenere il passo, movimenti a onda, fiammelle. Il primo tempo finisce sulle note di Noi no.
Il secondo ve lo racconteremo domani. Una piccola grande storia per chi ha voglia di sentimenti semplici, di immagini fresche, trasparenti, di una quotidianità antica e sempre nuova, tramata di intensa, delicata poesia.
segnalato da Ernesto