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Rassegna stampa - mercoledì 23 agosto 2000 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Corriere Adriatico - 23/08/2000
Un Baglioni disarmante
GRAN SUCCESSO PER IL CONCERTO ACUSTICO DEL CANTAUTORE ALLO SFERISTERIO
MACERATA - Che bel concerto, quello di Claudio Bagioni, allo Sferisterio.
Belle canzoni, grandissimi arrangiamenti, atmosfera intima talora magica e soprattutto un artista sembrato a più riprese di una sincerità talora disarmante ed emozionante. L'amore fuggevole come un sogno, il tema che introduce con i versi di Shakespeare il concerto, è l'amore per la musica : il viaggio che Baglioni racconta con le sue canzoni è proprio un viaggio di sensazioni attorno alla musica.
Un viaggio che parte da "Notte di note" e approda , tre ore dopo , a "Titoli di coda", attraverso successi senza tempo che il pubblico , apparso per la verità abbastanza maturo, ha sottolineato con continue ovazioni e spesso, molto spesso , con cori da stadio.
Questo ha un pò fatto passare in secondo piano, lo straordinario lavoro dei musicisti che erano sul palco con il divo "Claudio": in particolare di Danilo Rea - tastierista applauditissimo- e di Paolo Gianolio -chitarrista.
Sono tuttavia citazioni che non rendono giustizia al lavoro d'assieme svolto su un palco , dove campeggiava una scenografia minimalista con tre macchine teatrali di legno, illuminato da semplici fiaccole. Così come per le canzoni: difficile farne una graduatoria ma Fammi andar via ha scalfito, più di ogni altra anche i cuori di granito...
A questo punto viene da chiedersi: ma era un concerto o era una serata di karaoke? E' ovvio che un pubblico che paga - soprattutto queste cifre - ha sempre ragione e che quindi non vuole essere una critica: ma ci chiediamo se di fronte a un artista che si mette così in discussione -al punto di stravolgere, per la prima volta, "Avrai"- non sarebbe stato il caso di un comportamento analogo da parte degli appassionati, e se, talora, il semplice "ascolto" anzichè la necessità urlata di partecipare comunque a un evento, non sarebbe stato più giusto, appropriato e rispettoso dell'impegno profuso dal proprio beniamino.
segnalato da Romina