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Rassegna stampa - luned́ 14 agosto 2000 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Corriere della Sera - 14/08/2000
rcs.it/corriere/
TOUR/ A Pompei 1.200 persone hanno applaudito il cantante che ha eseguito 40 brani
Baglioni, canzoni cambiate per evitare cori dei fan
di Biagio Coscia
Pompei È stato un elogio della leggerezza, quello che ha inaugurato ieri nell'anfiteatro di Pompei, il nuovo tour di Claudio Baglioni (battezzato da una pioggia durata pochi minuti). In una sorta di contrappasso, il cantautore si è spostato dalla complessità degli arrangiamenti degli ultimi tour, a un enorme repertorio (40 titoli) proposto in chiave acustica. Niente elettronica e ballerini, ma qualche espediente per spiazzare i 1.200 fan in una lotta disperata e inutile contro il karaoke. «Mi sono ritrovato a chiedere che le canzoni non venissero cantate con me - ha spiegato - . Fare il coro durante il concerto è un rituale gioioso, ma si esagera. Ormai seguono anche i miei gesti. E' il risultato di anni di tv». Il concerto di ieri è cominciato con la sua voce fuori campo che ha letto un brano di Shakespeare tratto da «Sogno di una notte di mezza estate». Fra i brani, una inedita versione di «Avrai» e «Poster» suonato a ritmo di tango con tanto di fisarmonica. Un tour de force per gli irriducibili che hanno comunque cercato di seguire le melodie di Baglioni.
«Ho immesso spostamenti ritmici, pause che a molti non piacciono. Una volta sono stato affrontato da una fan perché avevo stravolto "Questo piccolo grande amore"».
Due i tempi del concerto, e due i medley suonati prima con la chitarra e poi, nella seconda parte, con il pianoforte. Molti brani poco eseguiti dal vivo come «Ragazza di campagna». Quasi tre ore di spettacolo che saranno replicate altre 25 volte in altrettanti siti archeologici e teatri d'arte (l'ultimo concerto il 17 settembre a Foggia).
Domani concerto al teatro D'Annunzio di Pescara.
segnalato da Ernesto