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Rassegna stampa - marted́ 27 giugno 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Mattino, Spettacoli - 27/06/2000
www.ilmattino.it


Il divo Claudio ricomincia da Pompei


di Andrea Spinelli

Milano. Manca ancora il nulla osta ufficiale della sovrintendenza, ma sembra tutto pronto per la riapertura del Teatro Grande di Pompei alla musica. C’è anche una data, quella del 14 agosto. E tra quelle pietre millenarie che accolsero pure Miles Davis e Frank Sinatra, giusto per citare i nomi più altisonanti e le emozioni scolpite più profondamente nella memoria dei musicofili campani, dovrebbe essere ora il momento di Claudio Baglioni, come Bob Dylan impegnato da qualche tempo in una sorta di «Neverending tour», un tour senza fine, nonostante le soste e le partenze sotto nuove spoglie.
Il «viaggiatore sulla coda del tempo», infatti, ha scelto proprio gli scavi di Pompei per varare un nuovo giro di concerti lontano per spirito e atmosfere dall’enfasi celebrativa dei suoi recenti spettacoli nelle cattedrali dello sport. Non più dialoghi con Cloud, l’alter ego virtuale figlio di una tecnologia a metà strada tra «Il tagliaerbe» e «Tron», né il saltellare di ninfette reclutate per ragioni promozionali nei villaggi turistici, ma piuttosto tutta l’essenza di un repertorio ormai trentennale. Archiviati i facili entusiasmi dell’ultimo album e il desiderio di esplorarlo in ogni anfratto, il cantore degli amanti dalla maglietta fina dovrebbe infatti puntare su uno spettacolo più asciutto e dinamico di quello portato in scena lo scorso 15 marzo a Firenze e replicato in tutta Italia fino a qualche giorno fa, rinunciando a chitarre luminescenti e palloncini per puntare su una scena minimalista suggestivamente rischiarata da lumi di candela, e magari anche su una strumentazione più ridotta e acustica (impossibile al momento avere maggiori particolari sul progetto, avvolto dal più rigoroso top secret). Un addio, anche solo momentaneo, alla tendenza dominante dei megashow: mega per impianti tecnici, numeri di pubblico, costo...
E, se tutto andrà bene, come finora sembra, e anche il sovrintendente Guzzo dirà di sì (venerdì gli organizzatori hanno in programma un incontro decisivo con lui e il sindaco), Pompei dovrebbe essere protagonista dell’intero tour: ospitandone le prove (dal 5 agosto in un teatro al chiuso) e la conclusione, il 22 settembre, probabilmente in diretta televisiva. Rai o Mediaset? Impossibile rubare all’entourage di Baglioni e ai responsabili della produzione maggiori delucidazioni.
Ben cosciente della sovraesposizione a cui l’hanno mandato incontro negli ultimi tempi trasmissioni televisive, album, tour, spot pubblicitari e persino gli Europei di calcio (l’inno degli azzurri è ancora quello che lui aveva scritto per i Mondiali), Claudio per questa sua rentrée di fine estate ha preferito puntare su luoghi storici da mille-duemila persone concentrati soprattutto nel Centro e nel Meridione del Paese. Una scelta vincente, almeno sulla carta, se è vero che strutture come lo Sferisterio di Macerata hanno già chiesto il raddoppio di data. La particolarità del tour, che ha visto un interessamento diretto del ministro Melandri, starebbe nella possibilità di iniziare e di concludersi proprio a Pompei.
E se il ruolino di marcia tenuto durante tutti gli anni Novanta dal cantautore, alternando un album in studio a uno dal vivo, valesse anche nel Duemila, non è escluso che il nuovo live di Claudio possa nascere nel Teatro Grande, oppure sugli spalti del Teatro Greco di Siracusa, dove è atteso il 24 agosto, o l’11 settembre, al Teatro Romano di Benevento.
La scelta di Pompei sarebbe anche un gesto di omaggio del cantautore alla memoria di Franco Troiano, l’impresario che portò a Cava dei Tirreni i più grandi nomi del rock internazionale insieme con i grandi cantautori italiani, Baglioni in testa. I due appuntamenti a Pompei (ma c’è anche l’area di Paestum a disposizione, con un’opezione per il 30 agosto) portano infatti la firma del figlio di Troiano e della sua società di sempre, la cooperativa Anni Sessanta. Insomma, proprio come Gigi D’Alessio, che ha scelto di inaugurare nello stadio di Cava il suo fortunato tour estivo, Claudio tornerebbe «on the road» nel nome di un amico che non c’è più. Non resta che vedere quale sarà il parere della sovrintendenza, le assicurazioni tecniche ed assicurative richieste nell’eventuale benestare e prepararsi a cantare «ale-ò-ò» nella cornice più affascinante che si possa immaginare: «Oh, they are older than me», scherzò Frank Sinatra affascinato dalle rovine di Pompei, davvero più vecchie di lui.


segnalato da Caterina

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