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Rassegna stampa - venerd́ 28 aprile 2000 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Mattino di Napoli - 28/04/2000

OGGI L'ULTIMO CONCERTO AL PALAMAGGIÒ
Baglioni, il viaggio è adesso
Talk-show con sorpresa alla Reggia di Caserta

di Federico Vacalebre

Caserta. «Nel sole, nel sale, nel Sud». Alla fine Baglioni regala ai fans, anzi alle fans la canzone così attesa e invocata, anche se non si tratta delle richiestissime «Questo piccolo grande amore», «Strada facendo» o «Mille giorni di te e di me», ma di un pezzo ritornatogli in mente visto il tema dell'incontro nel teatrino di corte della Reggia di Caserta. Dove parla di viaggio, fisico e metafisico, con il campione olimpionico Davide Tizzano, lo storico dell'arte Massimo Bignardi e il compositore-improvvisatore Cesare Picco. Proprio da un viaggio, in Brasile, era nato quel pezzo: «C'era un tassista che mi accompagnava in giro, pronto a scatenarsi nell'emozione collettiva del Carnevale, fedele alla sua scuola di samba, eppure triste, perché da nemmeno un mese aveva perso il figlioletto per una meningite». Nel sole, nel sale e nel Sud, tra quelle emozioni forti ed estreme dei meridioni del mondo, finisce un viaggio-incontro, un talk-show con uso di spettacolo (anche Picco regala una breve improvvisazione pianistica), un pretesto «perché andare in tour non significhi essere prigionieri della routine, non accorgersi nemmeno delle città toccate, delle culture sfiorate».
Per tre giorni a Caserta (stasera l'ultima data), Claudio evita di vedere solo le brutture del Palamaggiò e si gode le meraviglie della Reggia, cornice ideale per parlare di viaggio, di viaggi. La platea è composta di allievi dell'accademia aeronautica, studentesse di storia dell'arte, ma soprattutto di fans, all'inizio intimidite dalla serietà degli argomenti trattati. Serietà non vuol dire seriosità, qui tutti si danno del tu, ammiccando l'uno alle imprese dell'altro. Bignardi ricorda il «fascino del Grand Tour», rimpiange «le possibilità di conoscenza e di scoperta del viandante di Goethe, senza meta se non il viaggio stesso», cita Pessoa per ribadire che «viaggiare non vuol dire solo spostarsi». Tizzano riporta le cose alla manualità della sua avventura sportiva, tra canottaggio e vela, «da dividere con qualcuno: alle imprese solitarie preferisco quelle in due, di squadra, la sicurezza e l'entusiasmo che ti dà un compagno che, in tutti i sensi, è sulla tua stessa barca». Picco rivendica la sfida di chi, come un improvvisatore appunto, «non ha mai mete, punti di arrivo, forse nemmeno di partenza». Ma tutti, lo storico dell'arte, il campione olimpionico e il pianista, tornano primo o dopo alle canzoni di Baglioni. Bignardi sceglie «Strada facendo», a Tizzano piacerebbe saperle cantare e suonare, Picco racconta di aver visto il primo show casertano del cantautore, e di averlo avvertito vicino al pianista sull'oceano di Baricco, a quel Novecento che ha conosciuto il mondo senza mai scendere da una nave, viaggiando ininterrottamente per paura di conoscere troppo, emozionarsi troppo. È buffa l'ipotesi che Claudio conosca il mondo attraverso i volti e le voci anonime dei ventimila della maratona al Palamaggiò: «Da un concerto», spiega lui, «si porta a casa un'emozione spesso fortissima, ma confusa, indistinta.
Incontri come questo alla Reggia mi sono necessari proprio per riempire il mio viaggio di volti, di storie di altri viaggi», Il piacere del viaggio, insomma, sta anche nel piacere del poterlo raccontare. Magari senza microfono e con la voce di chi si è svegliato da poco: «Nel sole, nel sale, nel Sud».


segnalato da Cecilia

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