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Rassegna stampa - marted́ 8 giugno 1999 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
La Repubblica, pag. 43 - 08/06/1999
www.repubblica.it
Baglioni una voce per i bimbi del Kosovo
Roma, ospiti gli ambasciatori
di Enrico Sisti
ROMA - Ieri sera, in un Teatro dell'Opera senza pace per problemi suoi, per un Kosovo senza pace per problemi non solo suoi, Claudio Baglioni ha cantato davanti a un pubblico di soli paganti, a qualche calciatore interessato (Mihajlovic) e agli ambasciatori di Jugoslavia, Macedonia, Bulgaria, Bosnia-Erzegovina e Albania. L'iniziativa, denominata "Loro sono là" (come la canzone scritta dall'artista romano nel '78 e dedicata all'amore fra due ragazzi di etnie diverse) ha raccolto fondi (circa 150 milioni) che la Comunità di Sant'Egidio - attraverso il coordinamento di don Vincenzo Paglia - provvederà a far pervenire ai bambini colpiti dalla guerra, a tutti i bambini schiacciati dalle atrocità dei Balcani.
È un concerto con una storia dentro. E un clima insolito per il tribolato teatro romano. Molti applausi, una platea affollata di ragazzine, chiassose ma composte. Più di venti canzoni, ma senza i soliti grandi successi, per ricostruire, attraverso parole e armonie, il viaggio verso la vita di un bambino qualunque, con i suoi sogni qualunque e la sua voglia di felicità che stona così tanto con ciò che vediamo ogni giorno negli sguardi di chi sbarca disperato in una terra che non sarà mai abbastanza promessa. E forse non sarà mai abbastanza niente. In questo contrasto ha preso vita una serata particolare, di paure miste a speranze, di chitarre e pianoforti. E' spuntata anche una targa: Maretta Scoca, sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia, l'ha consegnata all'ignaro protagonista.
E' stato un concerto di immagini musicali. Immagini che hanno purtroppo evocato per una volta altre immagini, molto meno musicali, che nessuno avrebbe voluto mai vedere. Baglioni ha confezionato un lungo momento di raccoglimento, con melodie e profili d'infanzia, accompagnato per gli ultimi quattro brani da Paolo Gianolio. Abbiamo ascoltato motivi più conosciuti (come "La vita è adesso", "Avrai", "Io dal mare", "I vecchi") e temi più nascosti (come "Il pivot", "Nel sole nel sale nel sud", "Pace", "Un po' di più"), che, perfettamente intonati al clima dell'evento, hanno accompagnato il pubblico per tutta la serata. La chiusura era riservata a "Titoli di coda".
Strana e insolita avventura, quella di ieri. Mentre le agenzie battevano come sempre notizie a raffica, la musica di "Uomini persi" e di "Acqua dalla luna" ha messo insieme un po' di conforto. Speriamo che domani avremo "una radio per sentire che la guerra è finita". E poi: come sono belle le canzoni di Baglioni, così nude, così senza niente. Sembrano scritte ieri.
segnalato da Caterina