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Rassegna stampa - marted́ 1 dicembre 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su L'Automobile - 01/12/1998


Strada facendo
La lunga carriera del cantautore romano e' caratterizzata anche dalla passione per le automobili: dal primo amore “Camilla”, una Citroen 2CV, all'attuale piccola scuderia.

di PIETRO D'OTTAVIO

L'automobile dei vent'anni e' per tutti un ricordo indimenticabile. All'epoca Claudio Baglioni aveva la “Camilla”, una mitica 2 Cavalli della Citroen, immortalata in tanti filmati e “recuperata” alla memoria anche negli ultimi mega-concerti negli stadi italiani di Roma, Milano, Palermo e Napoli di fronte alla cifra record di 320 mila spettatori.
“Naturalmente la Camilla che avete visto e' una copia, identica all'originale. La mia vecchia 2 cavalli e' « morta » incendiata e i rottami sono sepolti in un campo, in Umbria. Purtroppo la mia macchina non andava piu' e allora non c'era mica la rottamazione ecologica, le auto finivano in quel modo. Pero' la Camilla resta nei miei ricordi come nessun'altra automobile: intanto ha significato l'uscita di casa, la conquista dell'indipendenza. E forse anche per quello la mia generazione dava nomi di donna alle auto e le considerava degli esseri umani. E poi Camilla ha ispirato tante delle mie canzoni.
Senza piu' Camilla, oggi il cantautore romano puo' consolarsi guidando una piccola scuderia di automobili: una Ferrari blu, una Jaguar, una Range Rover, due Audi e una Golf. Avra' pure l'imbarazzo della scelta, ma alla guida Baglioni e' un autentico esempio da imitare.
“Allaccio sempre le cinture, fin da quando non era obbligatorio. Con una sola eccezione: quella volta sono finito contro un muro.”
Come ando' di preciso?
“Era una sera dell'89. Ad una cena con alcuni amici parlammo a lungo della legge che obbliga ad allacciarsi le cinture, che era appena entrata in vigore. Si chiacchiero' di quanto sia giusto che lo Stato limiti la liberta' delle persone. Insomma: una dotta discussione su etica, filosofia, libero arbitrio e dintorni. Piu' o meno quello che deve pensare l'80 per cento di italiani che non allaccia le cinture. E la risposta a quelle disquisizioni me la sono sentita sulla pelle dopo pochissimi istanti.”
E poi, che cosa successe?
“E poi presi l'avventata decisione di non allacciare le cinture per la prima volta nella mia vita proprio in quella notte buia e tempestosa: pioveva che Dio la mandava. Ho sbandato in curva, ho avuto la sfortuna di perdere il controllo della Porsche che avevo all'epoca e sono finito contro il muro della villa delle sorelle Fendi: un figlio unico contro cinque sorelle.. ebbi la peggio.
Quell'incidente fu piuttosto grave, ma per fortuna oggi puo' raccontare l'episodio con il sorriso sulle labbra.
“Ci ho rimesso la faccia e l'osso del collo. E ancora oggi ho qualche problema.”
Baglioni fece trasportare il rottame della sua Porsche alla Samocar di Roma per comprare una Bmw serie 8. Per giorni centinaia di ragazzine fecero la fila davanti alla concessionaria per avere qualche pezzettino dei vetri della Porsche distrutta.
“Da quella maledetta sera non ho piu' avuto dubbi: la cintura e' una gran bella ciambella di salvataggio, mica una roba da guidatori di serie B e un po' imbranati.”

segnalato da Stefania Renzo

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