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Rassegna stampa - giovedì 8 ottobre 1998 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Corriere della Sera, Spettacoli - 08/10/1998
rcs.it/corriere/
Anche «Taratata»
annega
nella tele-melassa
La Rai torna ai programmi musicali, meno male, ma perché in modo così compromissorio? Da Bologna, martedì è andato in onda il modesto «Taratata» (Raiuno, ore 23.20) presentato da Enrico Silvestrin, con Claudio Baglioni e Lucio Dalla. Primo mistero: «Taratata» è un format francese, un mitico programma, condotto dal grande Naguy (nel frattempo ha chiuso i battenti).
Per fare un po' di musica bisogna comprare un format straniero? Non c'era già «DOC» di Arbore? Secondo mistero: il produttore di «Taratata» è il solito Gigi Ballandi, che sembra avere giurisdizione assoluta sul Bolognese; Ballandi, è ovvio, «ballandizza» i programmi di cui si occupa.
Torna la domanda sul format straniero. Perché comprarlo? Terzo mistero. Per far condurre un programma non basta prendere uno che ha lavorato a MTV e che è considerato la brutta copia di Andrea Pezzi. Enrico Silvestrin è annegato nella melassa della Tv generalista. Chi l'ha scelto? Quarto mistero: la regia di «Taratata» è firmata dal solito Cesare Pierleoni, che in passato, più volte, ha dimostrato di essere un regista come tanti altri (ma grida ancora vendetta la sua realizzazione del concerto di Paolo Conte dal Palazzo Reale di Napoli). Su Pierleoni da tempo c'è una domanda che non ha mai trovato risposta. Pierleoni è quello stesso giornalista che per conto di un'agenzia si occupa di questioni Rai e lo si vede sempre alle conferenze stampa del C.d.A. inseguire ora quel membro ora quell'altro?
Quanto a Baglioni, invece di fare un monumento a Fabio Fazio e starsene un po' nell'ombra, ha deciso di apparire in tutte le salse, persino da Bruno Vespa. Con «Anima mia» si era rifatto l'immagine, con queste apparizioni torna il Baglioni di sempre.
segnalato da Cecilia Lombardino