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Rassegna stampa - sabato 19 settembre 1998 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Mattino - 19/09/1998
www.ilmattino.it
Claudio, da noi a te
"Che grande potere hanno le canzoni"
Mezzogiorno di fuoco per Claudio Baglioni. Un'ora e mezza, anzi qualche minuto in più del previsto, per parlare al telefono con i lettori de "Il Mattino".
L'apparecchio è bollente, il cantautore prende le chiamate di persona, in molti non credono che ci sia davvero lui dall'altra parte del telefono.
Chiamano ragazze e signore, ma anche uomini, molti più del previsto.
Da Napoli, ma anche da tutta la Campania, da Bari, da Palermo.
Baglioni è gentilissimo, si interessa sul serio ai fans che vorrebbero sapere tutto di lui.
Non é solo promozione, insomma, anche se spera, naturalmente, che ad accoglierlo il 26 settembre al San Paolo siano davvero in tanti.
Gianluigi Pianese, Napoli.
Gianluigi: "Sono rappresentante, ti seguo da quando avevo dieci anni, (dal concerto dell'82 al San Paolo, ricordo che in quella serata eravamo più di 80.000, io avevo undici anni, mi accompagnò mia sorella. Sono cresciuto in una famiglia di Baglioniani, a partire da mia cugina più grande a quella più piccola".
Claudio: "Una specie di incubo..."
Gianluigi:"No, quale incubo. Appena leggo qualcosa su di te impazzisco in famiglia mi prendono in giro... Forse dovrebbe succedere più alle ragazze che ai ragazzi, ma purtroppo...".
Claudio: "Va bene, ma non c'è nulla di male".
Annamaria Capuano, "Posso darti del tu.?".
Claudio: "Certo, che mi vuoi dare?".
Annamaria: "Sono una tua fan anche se non ho più l'età"
Claudio: "Per che cosa?".
Annamaria:"Per fare delle sciocchezze, comunque sarò al tuo concerto".
Claudio: "Non si può dire quanti anni hai?".
Annamaria: "La tua età".
Claudio: "Beh, io ci vado ancora ai concerti".
Annamaria: "L'importante è essere giovani dentro, sono una donna come tante molto giovane e molto sola. Volevo venire con mio marito al concerto, purtroppo mio marito non c'è più e sono da sola. Vado avanti con i miei figli e loro mi portano tutti i ritagli del giornale che ti riguardano. Mia figlia non ci crederà mai che ho parlato con te".
"Ci crederà, ci crederà, lo leggerà anche su "II Mattino", vedrai".
Annamaria: "Sono felicissima per i miei ragazzi, oramai ho solo loro. Sarò in tribuna numerata al San Paolo. Ho tutte le tue cassette registrate, dalla mattina alla sera ti ascolto in cucina. E' una cosa tremenda".
Claudio: "Ma allora è una malattia, bisogna guarire".
Angela, Napoli. "Non è che domani verresti in via Duomo dove c'è il miracolo di San Gennaro?".
Claudio:"Non credo".
"È una cosa molto suggestiva per chi non l'ha mai visto".
Claudio: "Ma tu ci vai?".
Angela: "Io abito vicino, qui il quartiere è in festa, insomma. Comunque volevo chiederti una cosa: purtroppo faccio parte dei disoccupati, qui a Napoli è una cosa triste e penso che lo saprai. Vorrei venire al tuo concerto, ma non ho i soldi e a 29 anni non voglio chiederli ai miei genitori. Non posso almeno venire alle prove? So che farai entrare alcune persone".
Claudio: "Sono prove parziali, del suono. Proviamo l'impianto, sono prove tecniche che dovremmo fare comunque e così abbiamo deciso di aprirle agli anziani, ai disabili, a persone che abbiano un reale disagio. Certo, è un disagio anche essere disoccupati, ma noi non abbiamo tutto lo stadio a disposizione per le prove. Mi piacerebbe aprirle anche ad altre categorie, più tardi sentirò, ma penso proprio di no".
Angela: "Comunque io ci ho provato, già è molto parlare con te".
Claudio: "Va be' sarà per la prossima volta, quando avrai trovato un lavoro".
Angela: "Ma ho letto su "II Mattino" che pensi di non fare più concerti in spazi così grandi".
Claudio: "Penso di aver terminato questo tipo di percorso. ma mai dire mai. Chissà che non capiti anche a me quello che è successo a miei colleghi. Ogni tanto dicono: questo è l'ultimo che faccio e l'anno dopo sono di nuovo lì. Ma trova qualcuno che ti inviti al San Paolo".
Angela: "Non saprei chi, dovrò aspettare di vederti in televisione con Fazio. Ciao, ma lasciami dire che con questi capelli sale e pepe hai acquisito un fascino nuovo".
Claudio: "Li ho fatti per assomigliare a Bassolino...".
Angela: "Il nostro sindaco é simpatico. Beh, proverò a chiamare lui, magari mi invita".
Clara Puoto, Napoli. "Ieri ero in piazza San Domenico Maggiore, c'era un bel po' di confusione. Quale canzone di Battisti avresti voluto cantare, quale delle tue gli avresti dato?".
Claudio: "Da quando è morto Battisti io ho sempre cercato di non parlarne, rispettan-do il silenzio che lui voleva intorno a sé e che, a mio parere, dovremmo osservare più spesso. Viviamo nella società della comunicazione, l'enorme attenzione per Lucio è una sorta di "vendetta"' massmediologica, perché lui si era negato per così tanti anni. Quando mi arriva una chitarra e suono canzoni non mie, mi capita spesso di suonare i brani di Lucio. Aveva un talento straordinario".
Paola Fierro. "Ho già il biglietto per il 26. Ti valevo chiedere: sul televideo c'è scritto San Paolo, curva B, che cosa significa? Scusa, non occupi tutto lo stadio come negli altri concer-ti?
Claudio: "Si, certo, lo spettacolo è esattamente al centrò dello stadio, del campo di gioco, proprio come a Roma,. Milano e Palermo. Anzi, stiamo vedendo di ampliare un poco il palco, questo sarà l'ultimo concerto del tour, possiamo permettercelo, no?".
Angela "Ma c'è pure il prato?>>
Claudia: "Il prato no, c è il campionato, ormai".
Tony Assante, Napoli. Tony: "Pronto è "II Mattino"?".
Claudio: "Si, sono Baglioni".
Tony: "Lei è veramente Claudio Baglioni?".
Claudio: "Sl, si, si lo giuro. Senti, ci diamo del tu?".
Tony: "No, le do del lei; si figuri, un colosso come lei".
Claudio: "Devo chiederti una cosa per rispettare la legge sulla privacy: permetti che il tuo nome e questa telefonata siano pubblica-te su "Il Mattino"?".
Tony: "Maga-ri, così la mia fidanzata ci crede. Ti dico anche il numera della mia
tessera del Clab (ndr. il fans club del cantauto-re):4865. Vuoi anche il gruppo sanguigno? Comunque volevo essere un po' polemico. Perché un nuovo album dal vivo; dopo due anni?".
Claudio: "È la mia Casa discografica che ha deciso di raccogliere gli estratti dei miei concerti dall'82 ad oggi. Insomma, è un'opera-zione commerciale e artistica al tempo stesso, ma anche una testimonianza di questi ultimi mesi di concerti, ci sono molti brani del tour".
Tony: "Infatti eravamo convinti che quella di Roma fosse una data unica". Claudio: "Così doveva essere. Il progetto era questo: avevo in mente di fare cinque grandi concerti e le città erano appunto Roma, Milano, Palermo e Napoli, dove alla fine siamo andati, più una quinta, Firenze o Bologna, ma c'era la storia dell'Olimpico mai dato nella sua interezza, ormai avevamo rinunciato a tutto, poi ce l'hanno concesso e in un mese e mezzo non ho pensato ad altro che all'Olimpico. Poi, con tutte le persone che avevano lavorato con me, abbiamo pensato di non buttare via il lavoro fatto, una fatica davvero micidiale".
Angelo Fierro Napoli. Angelo: "Un piacere sentirti, sapere che vieni a Napoli un'altra volta. Qual é la tua canzone più riuscita e quella meno riuscita?".
Claudio: "Io più che canzoni riuscite o non riuscite ho la sensazione di aver fatto dei lavori discografici più importanti e altri
di passaggio. Sicura-mente alla base di tutto ciò che é accaduto c'è stata una canzone e un album diversi da quello che si ascoltava allora. Certo, parlo del disco di "Questo piccolo grande amore"".
Angelo: "Una volta ti ho sentito parlare in tv di "Quante volte", dicevi che le eri molto affezionato".
Claudio: "Ci sono delle canzoni che mi piacciono di più, magari perché mi ricordano il tempo in cui venivano scritte e poi perché è come andare a sfogliare un album di fotografie. Ci sono dei momenti più forti, più rivoluzionari nella carriera di ogni autore. Un altro disco determinante nella mia storia, ad esempio, è stato "Strada facendo", e poi, quasi uno ogni decennio. Ormai siamo al terzo, "Oltre". L'ho amato molto, anche se all'inizio neanche io l'ho capito. Mi sono messo tre mesi ad ascoltarlo per capire che cosa avevo fatto. Più che parlare di dischi riusciti o meno, mi viene in mente la metafora del treno: C'è la locomotiva e poi i vagoni che seguono".
Angelo: "Ci sono dei bellissimi giochi di parole negli ultimi due album, non riscontrabili nei precedenti".
Claudio: "Io provo sempre un certo disagio nello scrivere i testi, mi sembra che siano più palesi insomma della musica, la musica regala ombre e misteri. Poi ho scoperto che anche le parole hanno qualcosa di musica-le, delle cifre interne, e quindi é abbastanza interessante giocarci dentro".
Angelo: "Hai nuove canzoni in programma?".
Claudio: "Beh, prima di questi concerti avevo comincia-to a registrare proprio un disco, ho cominciato a San Francisco con Corrado Rustici, che è napoletano. Non vorrei che questo lavoro restasse a metà".
Marialuisa, Monica e Antonella, Solofra. Marialuisa: "Che cosa ti è successo ieri? Abbiamo letto che i fans ti hanno assaltato in piazza San Domenico maggiore. Come stai?".
Claudio: "Bene. La piazza era gremitissima, in queste occasioni c'è sempre un po' di ressa, mi dispiace se qualcuno é rimasto deluso o si é fatto male, nulla di serio, però. Quando ci sono due-tremila persone qualche problema nasce sempre. E mi chiedo se sia giusto o meno fare cose così: da una parte si ha l'occasione dì scambiare viso a viso, almeno una battuta, dall'altra... dovevo andar via mez-z'ora prima, invece sono rimasto mezz'ora in più per cercare di calmare un po' !a situazione".
Antonella: "Sabato saremo al tuo concerto, ti abbiamo seguito ovunque: a Roma, Milano e adesso veniamo a Napoli ed è qui che srotoleremo uno strisciane grandissimo, siamo in curva. Ci riconoscerai dai colori, ci dipingeremo tutte quante, con i colori del tour, pure i capelli. Siamo tante, abbiamo organizzato un pullman".
Eddy Mazzi, Bari "Come mai hai spostato il concerto dal 12 ai 26?".
Claudio: "Perché, da Roma fino a Milano e Palermo, prima del concerto abbiamo sempre fatto un percorso di avvicinamento, con manifestazioni tipo que-sta di oggi. A Napoli c'erano le vacanze di mezzo, il problema di riuscire a organizzare bene le "sorprese" insieme con l'amministra-zione comunale...".
Cinzia Granieri, Sala Consilina. "Sono stata fortunata. io ti ho già incontrato un'altra volta a Caserta, al palasport, ti ho fatto anche una domanda, mi hai dato pure un bacino... Sono cosi contenta, io sono una tua fan da tanti anni, da quando ne avevo dodici. Ora ne ho 27, quindi...".
Claudio: "Capirai...".
Cinzia: "Mi hai dato sempre molto, anche se non lo sai, mi dai molta carica con le tue canzoni, molta voglia di vivere, mi aiuti a superare sempre i momenti difficili".
Claudio: "Questo è il potere incredibile delle canzoni".
Cinzia: "Poi sei una persona straordinaria, lo noto anche quando seguo le tue interviste, ho tutte le interviste fatte in televisione, le ho tutte registrate". Claudio: "Però fai anche qualcos'al-tro nella vita. Che cosa?".
Cinzia: "Io lavoro, ti ho scritto una lettera, sono stata al tuo concerto a Roma, vengo ai tuoi raduni, ti seguo tantissimo".
Claudio: "Tu vieni il 26 da Sala Consilina?".
Cinzia: "Ma certo. Ho già anche il biglietto: per i distinti. Spero si vedrà bene, perché a Roma in curva non abbiamo visto tanto chiaramente".
Claudio: "Il San Paolo per fortuna è un po' meno grande, non è piccolo, ma sicuramente è almeno una ottantina di metri più stretto dell'Olimpico. Anche le curve del San Paolo sono più vicine al campo di gioco. Stiamo vedendo di attrezzarlo con degli schermi.
Angela, Ottaviano: "Ciao Claudio, proprio non speravo di prendere la linea. Sei un mito. Ho tutti i tuoi dischi tranne uno, puoi aiutarmi a trovarlo? Sarebbe molto carino da parte tua".
Claudio: "Non so come fare, ma ci proverò: qual è? Anzi, fai una cosa, mettiti in contatto con il mio fans club. Tu conosci il Clab? Hai il numero? Magari puoi contattare quelli del Clab direttamente al San Paolo.
Angela: "Va bene, ma nel frattempo potresti anche farmi una dedica? Quella proprio mi manca. È stata una fortuna che "Il Mattino" mi abbia dato la possibilità di parlarti, fino a qualche giorno fa non avrei mai creduto che potesse essere davvero possibile".
Antonietta, Pagani. "Uhhh! Che bello, guagliò, è lui.>>
Claudio: "Sì, non manco mai alla parola data, avevamo detto che avrei parlato al telefono con i miei fans ed eccomi, che cosa volevate chiedermi?".
Antonietta "Beh; parlare con te mi emoziona un poco, vorrei sapere quando ti possiamo venire a vedere da vicino?".
Claudio: "Al San Paolo, naturalmente, il 26, è quello l'appuntamento più importante. Però non mancheranno altri blitz a Napoli, prima di quella data. Basterà vivere la città e... tenere bene gli occhi aperti".
Antonietta: "E non ce lo vuoi dire in segreto che cosa farai? Quando lo farai? E magari dove? Giuro che non lo dico a nessuno, neppure al mio fidanzato
, così ci vengo da sola".
Claudio: "Ma non ti pare di esagerare? Il fatto è che non abbiamo ancora deciso quando si svolgeranno questi blitz, altrimenti che sorpresa sarebbe? Ciao, ti aspetto al concerto, ma vieni con il tuo fidanzato, mi raccomando".
Paola, Carlo, Antonio, Ciro e Pasquale, Montecalvario. Pasquale: "Ciao! Siamo qui .tutti insieme apposta per parlare con te, stamattina non siamo neppure andati a scuola, tanto in questi giorni non si fa proprio niente!".
Claudio: "Ma come, mi fate sentire in colpa; sono così importante?".
Paola: "Sìììì, importantissimo. Pensa che bello domani, quando andremo in classe a raccontare quello che abbiamo fatto. Sai che invidia. Noi sappiamo tutto di te, vorremmo farti un regalo, é possibile? "Passerotto non andare viaaa senza i tuoi capricci che fareiiiii"
Claudio: "Basta basta, grazie. Ma non si diceva che da queste parti sono tutti intonati? Voi dovete essere le eccezione alla regola".
Paolo e Rosanna, Napoli. Paolo "Sto in ufficio con una mia collega. Sei grande Claudio, non so farti una domanda, voglio dirti solo che sei grande e ti stimo tantissimo, per me sei un amico, sei più di un compagno, ti ascolto ovunque: in macchina, in ufficio ti ho seguito sono stato iscritto al Clab".
Rosanna "Se davvero il 23, come hai annunciato, giri in pullman colla chitarra e ti incontro... Ho già avvertito i miei tre figli che non torno a casa, corro il rischio di perdere la memoria".
Nuccia, Napoli. "Ho 35 anni, e sono 25 che vivo di te. Si veramente vivo con te, vivo di te. Comunque, ieri stavo in quel casino tremendo che si è creato a piazza San Domenico e sono rimasta cosi male perché ho preso l'invito il giorno prima, ho preso il numero, mi sono portata i miei bambini: 10 e 7 anni, in quella marea di gente non sono riuscita ad incontrarti, era pericoloso anche per i bambini. Mi fa piacere parlare con te, ma avrei preferito vederti di persona, la gente che ti ha incontrato usciva sconvolta da te, naturalmente",
Claudio: "Faccio questa brutta impressione...?".
Nuccia: "No. Una bellissima impressione, è inutile dirti che ho visto tutti i tuoi concerti, che ho tutti i tuoi dischi, che sono venuta dappertutto per vederti, una volta addirittura a San Martino Valle Caudina. Le emozioni che mi hai regalato con le tue canzoni non me le ha donate nessuno. Grazie".
Tiziana e Daniela, Napoli. Tiziana: "Uh! È incredibile, mi trovo in ufficio e i colleghi non credevano mai che sarei riuscita a parlarti. Ti giuro: perché oggi tu verrai da noi, stiamo all'università Federico II, è pazzesco averti qui oggi e riuscire adesso a parlarti. Per non dire che ieri una nostra collega da Guida ti ha baciato, ti ha toccato e noi stamane l'abbiamo toccata".
Claudio: "È stato tutto un toccamento. Ma non dovreste lavorare, voi a quest'ora?".
Daniela: "Dovremmo, ma pendiamo dalle tue labbra".
Alessandra Troja, Napoli. "È vero che farai un giro con un mezzo di trasporto pubblico?".
Claudio: "Si, ma non è stato stabilito il mezzo di trasporto. Ti abbraccio e auguri".
Letizia, Napoli. "Sono Letizia, ma tu sei davvero Baglioni?".
Claudio: "Me possino cecamme, come dicono a Roma".
Letizia: "I miei bambini non stanno nella pelle, non riesco a trattenerli, ci vorrebbe un servizio d'ordine. Tu li hai conosciuti, sono Mario e Paola, una volta hai fatto una foto con loro. La mia bambina manda un bacione a te e a tuo figlio Giovanni, perché è una fan di tuo figlio".
Claudio: "Glielo diremo, così si monta la testa un altro po'. Ciao e grazie".
Cristiano ed Eleonora Tammaro, Napoli. "Non ho domande da farti, mia sorella stravede per te. Ti ringrazio e ti faccio tanti auguri per il tuo concerto".
Vittoria, San Giorgio a Cremano. "Come mai hai deciso di non cantare più nei grandi stadi, proprio ora che hai raggiunto il tuo sogno?".
Claudio "Il sogno era l'Olimpico, gli stadi e i grandi spazi li faccio dall'82. Non è detto che non li faccia mai più, ma... ho la sensazione che si stia chiudendo un periodo, che questa maniera di fare spettacolo volutamente esagerata sia al tramonto. Ma, l'ho già detto prima, non escludo di cambiare idea. Comunque mi piace voltare pagina proprio a Napoli, considerarla una sorta di approdo, di porto finale. Però non fraintendermi, il mio mestiere mi piace, non ho detto che non farò più spettacoli. Anzi, devo dirti che mi piace più adesso che quando ho incominciato".
Vittoria: "Canterai sempre, magari nei teatri".
Claudio: "Finché viene qualcuno... Non so se conosci un ginnasta che si chiama Yuri Chechi, ho avuto modo di incontrarlo: lui, siccome non è più giovanissimo, pensava di ritirarsi poi, anche dopo essersi fatto male, ha capito che era un privilegio, che non poteva rinunciare al suo privilegio, all'affetto che gli dava il pubblico".
Vittoria: "Cosa farai in televisione?".
Claudio: "La tv tuttora mi mette un pochino in allarme. Però uno nella vita non può sempre parlare male di una cosa senza provarla. Non valevo fare come quei cantanti o scrittori o attori o registi che dicono: la tv fa schifo, però quando hanno qualcosa da vendere fanno il giro di tutti i canali. Mi sono detto: proviamo a farla veramente, invece che stare solo a criticare. E sono stato fortunato, non solo perché sapevo che era solo un'esperienza, non il mio mestiere. Sono stato fortunato ho trovato dei compagni di viaggio con cui mi sono divertito. Insomma, la televisione non è proprio terribile".
Monica, Angela, Emilia e Rosalba, Solofra. Monica: "Lo sai che ti abbiamo seguito a Milano e a Roma? Che abbiamo fatto un pullman per venire a Napoli? Come mai questa iniziativa di contattare le fans, di stare al telefono con loro?".
Claudio: "L'ho fatto anche nelle altre città, tramite "Il Mattino" sapevo di potermi rivolgere non solo a tutta Napoli, ma a tutta la Campania È una maniera per sentire un po' più vicino le impressioni di chi mi segue, a volte anche qualche critica. Tento di non essere soltanto un puntino, lì in mezzo al palco".
Grazia e Cetty, Napoli. Grazia: "Sono una bambina di 8 anni e vengo al tuo concerto a Napoli con mia sorella più grande che ha 27 anni e si chiama Cetty".
Cetty: "Ciao".
Claudio: "Hai una sorella molto determinata, ha preso la linea, non si é scomposta. Mi sembra una di 48 anni, non di 8, mamma mia, mi ha impressionato".
Grazia, Torre del Greco. "Non ci dire addio, ti prego".
Claudio: "Questa è solo la conclusione di un periodo e poi c'è la sensazione che quando ci si saluta in fondo ci si dice sempre addio, ma solo perché non sai se, e quando ci sarà un nuovo incontro".
Virginia e Loredana, Portici. Virginia: "Ciao Claudio, chiamiamo dal Centro Direzionale, stiamo lavorando, anzi stiamo tremando come due bambine per l'emozione. Perché non vieni anche da queste parti a fare qualche sorpresina a noi poveri impiegati che lavoriamo dalla mattina alla sera?"
Claudio: "La prossima tournée faremo dei blitz negli uffici...".
Loredana: "Noi ci contentiamo se vieni qui al Centro Direzionale. In pratica dove ci sono tanti uffici, si trova vicino al carcere di Poggioreale. So che tu il blitz là lo devi fare".
Claudio: "Non è che faccio un blitz se no sembra che organizzi un'evasione".
Raffaella, Napoli. "La prima canzone che ho ascoltato è stata la sua a dieci anni e da allora non ho smesso più. Non so come fa ad esprimere così bene ogni angolo del suo cuore attraverso queste poesie meravigliose, sono proprio felicissima che lei ci regali questa gioia. Grazie anche alla sua generosità di stamattina perché mi ha regalato un momento della mia vita che non dimenticherò mai, mai.. Grazie.
Claudio: "Raffaella bisogna prendere fiato, sei stata salvata ma poi... grazie di aver chiamato".
Valentina e Rossella, Napoli. Rossella: "Senta, ma lei é davvero Baglioni?".
Claudio: "Sì, qui c'è un cantante serio in un giornale serio".
Rossella: "Piacere, ho 19 anni, sei il nostro cantante da generazioni, ascoltato da mamma, mia sorella e ora da me con l'altra mia sorella ed i rispettivi fidanzati e anche i suoceri. Il tuo nuovo brano, "Arrivederci o addio", ha qualche significato particolare?
Claudio: "Nessuno, a parte quelli che si possono capire nella canzone".
Rossella: "Ma tu non ci lasci?".
Claudio: "No, no, tranquille, i versi non hanno nulla a che vedere con la nostra vita".
Valentina: "Perché non ci saluti allo stadio? Siamo due gemelle".
Ester, Palermo. "Finalmente, ero stanca di provare a chiamare, come stai?".
Claudio: "In piedi, no adesso sto seduto, ma c'eri a Palermo?".
Ester "Eccome, c'ero pure a Roma, Milano e sarò pure a Napoli".
Claudio: "Ma come ci arrivi a Napoli?".
Ester: "Arrivo col treno, alle 4 del 26 e poi credo che tornerò la notte stessa perché ho dei problemi col lavoro di mio fratello che mi accompagna. Ogni volta è un sacrificio seguirti, ma sei grande".
Claudio: "Proprio ieri parlavo con degli amici, dicevamo che le persone in Italia si spostano con poca voglia. In Francia o in Inghilterra spesso si fanno concerti solo in un'unica città e tutti accorrono. Noi solo ora impariamo a viaggiare in nome della musica".
Ester: "Bisogna arrangiarsi, Palermo è lontana da Roma o Milano, ma trovo sempre qualcuno che mi accompagna.
Claudio: "Tuo fratello è contento?".
Ester "Guarda, mio fratello è il tipo che mi dice: "Ma dai, mi costringi sempre", però poi è il primo a voler venire. Ti ringrazio per tutto. Quando ripenso a quella settimana in cui sei stato a Palermo... Ti ho rincorso tutta la settimana".
Elettra e Domitilla Saponaro, Salerno. "Ciao Claudio, più che una domanda vorrei farti una preghiera: non potresti dedicare il concerto alla mia sorellina Enza? Lei impazzisce per te, ma per una serie di motivi non potrà venire al concerto, io ci sarò e mi sembra antipatico non poter dividere con lei la mia gioia".
Claudio: "Non posso dedicarle il concerto, lei ne sarebbe felice, ma sai quante sarebbero deluse? Ma é li adesso? Passamela, posso mandarle un bacione e parlare con lei".
Domitilla: "Claudio? Ma sei davvero tu? No, basta, devo chiudere, sono troppo emozionata, io la mano con cui ho toccato la cornetta del telefono non me la lavo mai più. Lo giuro".
Angelo Ridolfi, Eboli. "I miei amici amano il rock, però poi vengono a vedere i tuoi concerti. Dicono che la fanno solo per accontentare le fidanzate e le sorelle, ma non è vero perché un certo tipo di persone ti snobba così?".
Claudio: "Non lo so, ma forse succedeva tempo fa, ora non mi sento snobbato, anzi ho l'impressione di essere persino preso troppo sul serio. Pensa che tra poco dovrò andare in un'università. Non ti sembra una cosa importante? Ma ci vediamo il 26?".
Bianca, Milano. "Pronto? Ma è incredibile, me ne vado per un giorno da Napoli e tu sei lì, al Chiatamone, a due passi da casa mia".
Claudio: "Che vuoi farci, così va la vita. Per la legge della privacy, però, prima di continuare con questa conversazione, devo chiederti se vuoi che venga riportata, se vuoi dirmi il tuo cognome".
Bianca: "Certo, che male c'è. No, lascia stare, il mio fidanzato non sa che sto qui, ma soprattutto è gelosissimo di te. Meglio che non metti il mio cognome, io sono Bianca e basta, Bianca la baglioniana folle".
Augusto Sarnelli, Apice. "Pronto, centralinista può passarmi Baglioni?".
Claudio: "Sono io, mica un centralinista".
Augusto: "La prego, non mi prenda in giro, vogliamo mettere che un cantautore serio come Baglioni si mette a prendere direttamente le telefonate?".
Claudio: "Cosa posso fare per convincerla che sono proprio io?".
Augusto: "Ma davvero? Oh dio mio, che figura come possa farmi perdonare?"
Claudio: "Non hai nulla da farti perdonare, verrai al Concerto il 26?".
Augusto: "Certo".
Claudio: "Speriamo che almeno lì mi riconoscerai".
Agostino Santoro, Vaticano. "Buongiorno signor Claudio Baglioni, io ho scoperto su un disco di mia nipote che lei ha scritto una canzone che si chiama "Reginella" ed é un omaggio al classico della canzone napoletana che porta lo stesso nome. Mi complimento con lei per la delicatezza dell'ispirazione. E le chiedo una cosa: cosa rappresenta per lei la canzone napoletana classica?".
Claudio: "La canzone napoletana è la canzone italiana. Al principio c'erano Bovio e Di Giacomo, il papà di tutti i cantautori sembra essere stato, almeno in Italia, Armando Gil. "Reginella" è un tributo a una delle melodie che amo di più in assoluto. E a un dialetto che è una lingua, che ha una musicalità assoluta. A proposito, ma lo sa che stamattina, all'entrata del "Mattino", un ragazzo mi ha regalato un vocabolarietto napoletano-italiano. Crede che esista qualcosa di simile, chessò, per il veneto o il bolognese?".
Colomba Catello, Sarno. "Che bell'idea quelle di farti telefonare da noi fans, Claudio. Io ti ho sempre amato, ma da quando ho scoperto che sei davvero gentile e sensibile come le tue canzoni ti amo ancora di più. Posso capire perché tu cerchi di incontrare le tue fans, di avere un rapporto con noi e certi altri colleghi no?".
Claudio: "No, non mi chiedere di parlare per altri, posso al massimo dire di me. Il mio è un mestiere privilegiato, ma rischia anche di diventare routine, di farti perdere il senso della realtà, il contatto con la gente - cioè voi - che ci dà il permesso di vivere quest'avventura. Sono arrivato a Napoli, l'ho detto l'altro giorno incontrando Bassolino, come un viaggiatore. E quando viaggio a me piace incontrare gente, non vivere chiuso nella mia mac-china, nel mio treno, nel mio aereo
".
Antonella Forni, Milano. "Claudio? Non sarai mica quel sosia dell'Anonimo Italiano, non è mica una scherzo? Sei proprio tu?".
Claudio: "Sì, sono proprio io".
Antonella: "Vorrei urlare, vorrei gridare, vorrei scriverti una poesia, vorrei cantarti una canzone, vorrei regalarti un'emozione...".
Claudio: "Ma lo stai facendo, calmati e raccontami chi sei, dove sei?". Antonella: "Dove sono? Su una nuvola, nella cornetta del telefono, in paradiso col mio cavaliere in bianco e nero. L'ho consumato con gli occhi quel libro, come ho consumato i tuoi dischi, le foto che ti ho fatto, i biglietti di tutti i tuoi concerti che ho visto, A proposito: ma perché Freccero, che dice di amare tanto Napoli, non decide di mandare in onda in diretta su Rai Due anche lo show del 26? Così noi poi possiamo rivedercelo a casa".
Claudio: "Ma il direttore già ha fatto una pazzia mandandolo in onda due volte, non credi che basti? E poi godiamocela questa festa, è la fine di un tour faticosissimo, di una avventura magica. Viviamocela in carne ed ossa, le telecamere potrebbero aggiungere ben poco".
Tullio Angiulli, Napoli. "Manderò mia figlia al concerto, ma ho letto che ci sono delle ballerine in topless. Che bisogno c'è?".
Claudio: "Si vedono topless ogni giorno sui giornali, in televisione si vede ben oltre. Non credo che qualcuno possa sentirsene offeso, soprattutto osservandolo dalla curva di uno stadio, dove io sono un puntino così, figuriamoci i capezzoli di una ballerina. Le coreografie non cercano il facile effetto, se Tommassini, il coreografo che ha lavorato con Madonna, ha scelto di inserire anche delle scene un po' sexy non è per aggiungere un richiamo sensuale, ma perché vedeva così la trasposizione di quella canzone".
Veronica e Tullia, Castellammare di Stabia. Veronica: "Siamo quelle di ieri, ti abbiamo pedinato fino all'albergo, ti ringraziamo per la tua disponibilità a farci l'autografo e ci dispiace per quello che è successo alla libreria".
Veronica "Ieri avevi un profumo bellissimo che profumo era?"
Claudio: "Non posso dirlo, sarebbe pubblicità".
Roberta, Napoli. "Ti serve un pianista?"
Claudio: "Suoni il piano?".
Roberta: "No il mio ragazzo, suona il piano".
Claudio: "E tu gli fa da manager?".
Roberta: "Gli faccio da manager, si chiama Mike va al conservatorio ha un gruppo jazz".
Claudio: "Ma davvero si chiama Mike?".
Roberta: "Si. Davvero, c'è scritto sulla carta d'identità".
Claudio: "E che fa?".
Roberta: "Vorrebbe andare a lezione da Walter Savelli (ndr: tastierista della band del cantautore). Con Savelli si scrive via posta elettronica".
Claudio: "Sconsiglialo perché...".
Roberta: "Perché? No non parlare. Sono amica di Walter".
Claudio: "Davvero?".
Roberta: "No. Non esageriamo. Però gli risponde sempre: devo essere onesta. Non ci sperava neanche. Gli scrissi la prima volta così. E mi risponde sempre". Claudio: "Ma digli a Mike che faccia il Conservatorio che è meglio di Savelli". Roberta "Ma no".
Claudio: "Senti ma Mike viene a sentire il mio spettacolo?".
Roberta: "Si, viene".
Claudio: "Meno male".
Roberta: "Non so se viene di sua spontanea volontà o per accompagnare me, ma ci viene lo stesso".
Claudio: "Ma tu ricattalo. Digli che venga a vedere. Sai che Savelli. che è uno degli esseri più ignobili che ci sia sulla terra, si porta appresso, in ogni concerto almeno una claque personale che lui paga?".
Roberta: "Vabbè stai scherzando, ho capito. Posso portarti una torta a forma di palco?".
Claudio: "Ma hai visto che forma ha? E quanto é grande? Come fai a fare una torta così
Come la porti? La accetto se la fai di 1200 metri quadrati di torta. E con 250 candeline motorizzate. Roberta ci dobbiamo lasciare. Era l'ultima telefonata".
segnalato da Anna Sorrentino