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Rassegna stampa - domenica 19 luglio 1998 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
La Repubblica, Spettacoli 31 - 19/07/1998
www.repubblica.it
I BIG
IN CERCA
DI EVENTI
di Gino Castaldo
STADIO San Paolo: ultimo atto di questa estate segnata dai grandi numeri dei big della musica italiana. Lontani tra loro anni luce, divisi oltre che artisticamente, perfino dalle polemiche, riassumibili in "Baglioni contro tutti", o sarebbe meglio dire "tutti contro Baglioni".
Ma, diversità a parte, non si può evitare di notare un elemento - almeno uno - che ha accomunato Baglioni, Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Pino Daniele, ovvero la voglia dell'evento, unico o quasi unico, possibilmente irripetibile, possibilmente con piglio e cifre da record. Saranno pure diversi, hanno anime diverse da raccontare, eppure quest'anno a molti è presa la irresistibile voglia di consensi oceanici, di stadi, di raduni a perdita d'occhio. Cosa è mai successo?
Per Vasco, va detto, è quasi normale. Da tempo ha scelto uscite a effetto, occasioni uniche, ma la tendenza ha contagiato anche altri. Verrebbe da pensare che sotto questa nuova libido dell'evento covi il desiderio di smuovere quella che da troppi anni ormai è diventata una routine, dorata quanto si vuole, ma pur sempre una routine.
Per cercare nuove emozioni, per provare il brivido della "prima volta" bisogna creare una situazione inedita, dare la sensazione che si stia partecipando a qualcosa di unico, di eccezionale. I big sentono, forse per la prima volta, il fiato sul collo, avvertono che una nuova generazione di rocker e rapper sta premendo per arrivare in alto, per produrre il primo vero mutamento radicale nel panorama musicale italiano da vent'anni a questa parte.
GLI eroi, al momento, sono sempre loro, gli unici in grado di portare ottanta, centomila persone in un solo posto nello stesso momento. E intendono dimostrarlo, urlare al mondo che sono sempre lì, che sono ancora i più forti, i più bravi, vogliono rimarcare una leadership che detengono da lungo tempo, ma che forse oggi per la prima volta, almeno in prospettiva, viene messa in discussione.