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Rassegna stampa - luned́ 22 giugno 1998 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su La Repubblica, Spettacoli 29 - 22/06/1998
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Vasco: avanti un altro
La rockstar annuncia un film e un nuovo disco

di E.A.

IMOLA- Stanco e soddisfatto, Vasco Rossi è visibilmente contento. Ha giocato il suo "big match", la sua finale dei mondiali, e l'ha vinta, sotto tutti i punti di vista. Ha provato a mettere in scena, in un solo grande concerto, tutto se stesso, le sue anime, buone e cattive, la sua intelligenza e il suo istinto, il meglio e il peggio di se stesso, senza filtri o finzioni, e c'è riuscito. "E basta così" dice ridendo "a richiesta non si replica. Con questo concerto si è conclusa una fase, un percorso, ora ho bisogno di guardare altrove. Fare un altro concerto come questo non avrebbe senso, cosa potrei fare di più?".
Potrebbe cantare in playback, suggerisce qualche maligno. "No, non fa per me, lo lascio fare ad altri", dice Vasco, e il riferimento è chiaramente al concerto romano di Baglioni. "Il suo era uno spettacolo televisivo, e per la televisione il playback va benissimo, anzi è meglio. Per un concerto no, per me no. Io faccio musica sul palcoscenico, devo cantare dal vivo".
Il festival, al di là del suo concerto, gli è piaciuto: "E' un'esperienza importante, che credo andrà ripetuta. La gente, i ragazzi, sono stati fantastici. E' stato un successo e spero che cresca, così l'anno prossimo potranno fare a meno di me". Emozioni? "Moltissime, ma è stato sempre tutto sotto controllo. Devo ammettere che quando sono arrivato mi aveva già fatto un certo effetto vedere quanti erano. Ma quando sono entrato in scena e ho visto tutte le fiammelle accese davanti a me, quando i ragazzi hanno alzato le braccia al cielo è stato davvero straordinario. O come quando hanno cantato Jenny, una canzone a cui sono personalmente molto legato, ed è così vecchia che non pensavo potessero cantarla tutti in coro".
Il successo è grande, il risultato è raggiunto, ma il signor Rossi, a poche ore dalla fine del suo megaconcerto a Imola è già con la testa altrove, pensa a cosa farà dopo, ad altri progetti, ad altri sogni. "Quello di Imola è stato un concerto particolare, una sorta di grande summa del mio lavoro, mettendo insieme il passato, con le canzoni che tutti conoscono a memoria, e il futuro, con dei suoni nuovi, l'uso di sequencer e campionatori, una ricerca diversa. Mi serviva questa specie di grande resoconto. Abbiamo filmato tutto, probabilmente ci faremo una videocassetta, non abbiamo Spike Lee, ma un regista straordinario, l'australiano Nick Weekham, che ha già girato il mio concerto di Neapolis per Mtv. Ma non credo che faremo un album dal vivo, perché sono già al lavoro per il prossimo disco, con Solieri, Riva e Fierro, i miei più vecchi collaboratori. Abbiamo già buttato giù nove brani, tre sono praticamente finiti. Credo che il disco potrebbe uscire il prossimo anno".

segnalato da Cristiana

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