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Rassegna stampa - luned́ 8 giugno 1998 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
L'Unione Sarda - 08/06/1998
www.unionesarda.it
MUSICA: Olimpico: no al prato
Baglioni, dal trionfo alla protesta: «Troppi ostacoli»
Claudio Baglioni non nasconde il suo disappunto dopo la grande festa dello Stadio Olimpico, 90.000 persone che hanno celebrato i suoi trent'anni di carriera in tre ore di musica. Una festa che, però, ha mantenuto intatto il tabù del prato dello stadio Olimpico, ancora una volta negato al pubblico del rock nonostante per la prima volta fossero state concesse tutte le tribune. «Sono stato io a decidere di non far andare nessuno sul prato perché la commissione provinciale aveva dato il nullaosta soltanto per 1.500 persone: mi sembrava assurdo dover scegliere uno per uno chi poteva arrivare sul prato e chi no», dichiara Baglioni: . «Qualcuno mi ha dato del buffone perché erano stati venduti anche i biglietti per il prato e ho dovuto spiegare personalmente le ragioni di questa decisione. Fin dall'inizio di questa avventura straordinaria c'era una strana atmosfera, come se a qualcuno non facesse piacere che si svolgesse il concerto: è una cosa che non capisco visto che ogni domenica nello stesso stadio si violano le regole della civiltà, al mio concerto nessuno era contro nessuno eppure sono state addotte mille ragioni per mettermi i bastoni fra le ruote. Francamente non so di chi sia la responsabilità: so soltanto che la sera prima del concerto per motivi di sicurezza sono state necessarie due ore per far entrare sul prato 1.500 persone, un'assurdità». Il disappunto non cancella la gioia per una esperienza unica: «Augurerei a chiunque di trovarsi una volta nella vita a fare il giro dello stadio come è capitato a me davanti a 90.000 persone che ti dimostrano il loro amore: una gioia incancellabile».
FOTO:Claudio Baglioni all'Olimpico.
segnalato da Caterina