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Rassegna stampa - domenica 1 giugno 1997 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Italiani - 01/06/1997

Parla il cantautore romano in partenza per una nuova tournée
Baglioni: "Per amare ho scelto la musica"

Timido e introverso è stato per anni il cantore dell'adolescenza. Adesso è ritornato con una nuova immagine e la voglia di stupire tutti. E ovunque i suoi concerti fanno il tutto esaurito

di Anna Merola

foto Il successo lo insegue senza sosta da più di un quarto di secolo. Nel '72 sbalordisce il pubblico con Questo piccolo grande amore ed è subito feeling. Claudio Baglioni entra nell'olimpo della musica e non ne esce più. Il suo penultimo album Io sono qui uscito nel settembre del '96, dopo 5 anni di silenzio e ripetuti rimandi, ha venduto oltre 600mila copie: cifra che neanche i big d'oltreoceano possono esibire. E anche il recente Attori e spettatori, una raccolta dei suoi più grandi successi risuonati e riarrangiati, è da mesi in testa alle classifiche. Di vessilli politici l'imperatore Claudio adorato dal pubblico non ne ha mai fatto uso. Anche dopo il successo della trasmissione sugli anni Settanta “Anima mia”, accanto a Fabio Fazio, si è limitato a ricordare che lui è sempre lo stesso, il cantautore che sa raccontare amori liceali, batticuori e storie di quotidianità giovanile. Sarà questa la chiave di tanta fortuna?
"Forse sì - risponde deciso - a me i sentimenti piacciono perciò li canto. Magari fossimo più sentimentali e meno falsamente romantici. Cantare l'amore è da parte mia un atto privato in luogo pubblico perché mi è difficile dare una carezza, manifestare con i gesti i miei sentimenti. La musica mi aiuta".
La vendita frenetica dei biglietti delle sue ultime tournée, il proliferare di date per far fronte alle richieste, il coraggio di presentarsi in una nuova veste televisiva (memorabile il travestimento nel dottor Spock o i coretti su “Furia cavallo del West”) ha chiuso la bocca a chi faceva fatica a riconoscergli un posto in prima fila nel panorama musicale italiano. Ma Baglioni è molto amato anche all'estero.
Quand'è che porterà i suoi spettacoli oltre oceano?
"Sono più di dieci anni che, quasi, non mi muovo. E non solo per una forma di pigrizia, ma anche di mentalità. Bisogna individuare il modo più opportuno di affrontare il pubblico residente all'estero, ma anche gli stranieri. Negli anni '70 e agli inizi degli anni '80 ho viaggiato molto portando le mie canzoni in Europa e in America. La forma di popolarità di cui godo all'estero risale ancora a quelle vecchie tournée. Poi, non faccio fatica ad ammetterlo, mi sono un po' bloccato. Ora però dopo tanto letargo mi sono rianimato. E' in programma una tournée all'estero. Io e la mia band faremo tappa in Spagna, Germania, Olanda e Belgio. L'America non la escludo, anche se è molto più lontana e più grande, chissà".
Il suo ultimo album è molto lontano dallo stereotipo del Baglioni facile che piace alle massaie, sistematicamente etichettato come qualunquista e osteggiato dalla parte più estrema della sinistra. A quando risale il primo "scontro"?
"Nel '74, dopo che il mio nome eri apparso senza che io lo sapessi, su un manifesto antidivorsista. Per 5 o 6 mesi non furono trasmesse le mie canzoni alla radio. Fu il black-out. Era un modo veramente fascista di concepire li vita. Ammettiamolo la nostra sinistra colpe ne ha: si è comportata in maniera troppo reazionaria. Ma allora non ebbi voglia di chiarire: c'ero rimasto troppo male".
Soprattutto perché il cuore di Baglioni, oltre che per la ragazza di Questo piccolo grande amore batteva proprio per gli ideali di sinistra. Non lo disse allora, lo ammette oggi. Dal '90 in poi, anno in cui tra l'altro è uscito il suo penultimo album Oltre, qualcosa è cambiato nel suo modo di porsi al pubblico. La sua proverbiale timidezza ha lasciato il posto ad una spumeggiante e divertente personalità. Ha meravigliato i suoi fan con concerti spettacolari conditi da ballerini, "tapis roulant" e scene inaspettate. Si è messo a girare l'Italia con un camion giallo improvvisando concerti gratuiti e a sorpresa. Fino alle esibizioni fuori da ogni schema di “Anima mia”.
Qual è stata la molla di questo improvviso e piacevole cambio di immagine?
"Penso di essere sempre stata una persona così. Solo che certi aspetti "ridaioli" e un po' anarchici del mio carattere, per motivi di autocensura ed etichettatura esterna, non sono mai venuti fuori. A ciò va aggiunta la consapevolezza che ti arriva con gli anni, che ti rende più sicuro e determinato. Ed ora, una volta che mi si presenta l'occasione di uscire dai soliti schemi, ci salto su con tutte le scarpe. Poi Oltre è stato un disco di rottura in tutti i sensi. Ha rappresentato per la sua ampiezza e i suoi contrasti, un momento molto importante per la mia professione. E così mi sono messo a girare con i miei musicisti per le discoteche senza preavviso. Quando mi accorgevo che i gestori delle balere avevano messo i manifesti per annunciare il mio arrivo cambiavo strada e andavo altrove, a fare musica senza essere presentato. Questo cantare e suonare al di fuori di ogni schema mi ha fatto riacquistare una mentalità divertita e divertente. Da lì è cambiato il mio modo di pormi al pubblico che ora è senza dubbio più diretto".
La sua partecipazione al varietà televisivo “Anima mia” è stata un successo. Un debutto clamoroso che ha tenuto incollati al televisore milioni di telespettatori. L'idea di Fabio Fazio è piaciuta agli italiani, ma soprattutto è piaciuto lei...
"Questo non può farmi che piacere, ma "Anima mia" ha funzionato grazie a tutta l'equipe. E poi Fabio è talmente bravo. Lavorarci insieme è un vero spasso: non mi sono mai divertito tanto anche se, devo ammettere che è stato faticoso. Se fossi andato a Sanremo mi sarei stancato di meno".
I suoi fan la vedranno ancora in tv?
"Anima mia è stato un episodio. Ora ritorno a fare il mio mestiere. Mi aspettano tournée e canzoni".
A proposito di canzoni, ce n'è una che dedicherebbe volentieri ai suoi fan d'oltre oceano?
"”A modo mio” mi sembra la più adatta. Durante le mie tournée all'estero la cantavo spesso. La conosci? E una delle prime. E quella che fa: “Io nella vita ho fatto un po' di tutto / non so se ho fatto poco oppure tanto / che non sono stato un santo questo lo sa pure Dio / ma me la son cavata sempre a modo mio”.


La scheda

L'esordio a sei anni per un'aranciata

Storia di un talento precoce che ha affascinato tre generazioni

A sei anni si esibisce per la prima volta in pubblico. Canta in piedi, su una sedia di un bar, La casetta in Canadà per un'aranciata. Otto anni dopo vince il concorso di voci nuove del suo quartiere di Centocelle a Roma. Nel 68, a soli 17 anni, comincia a comporre le prime canzoni, tra cui Signora Lia. Due anni dopo esce il suo primo album dal titolo Claudio Baglioni. A distanza di un anno regala al suo pubblico un altro Lp: Un cantastorie dei giorni nostri. Passano altri dodici mesi e sforna il suo terzo album: Gira che ti rigira Amore Bello. Nel 74 lavora a Parigi per Lp E tu. Il disco, oltre che in Italia, è primo nelle classifiche sudamericane e vince il Festivalbar. Un anno dopo parte in tour in Argentina, Brasile, Perù, Venezuela e Messico. Nel 76 esce l'album Solo. Due anni dopo è la volta dell'Lp E tu come stai che viene tradotto in francese e in spagnolo. Dopo 5 anni Baglioni si ripresenta al pubblico con Strada facendo. Nell'83 compone Avrai e la dedica al figlio. Parte il tour Alé-oo con un milione di spettatori e due concerti speciali all'Arsenale di Venezia su una piattaforma galleggiante e a piazza di Siena, a Roma con 150mila persone. L'album doppio Alé-oo vende un milione di copie. Nell'85 ritira a Sanremo, cantando dal vivo, durante il festival il premio per la canzone del secolo assegnato dal pubblico italiano a Questo piccolo grande amore. Sempre nello stesso anno esce La vita è adesso e ancora cifre record: 1.200.000 di copie vendute e 18 mesi di permanenza nelle classifiche. Nell'86 esce l'album triplo Assolo. Quattro anni dopo è la volta di Oltre, un Lp di 20 canzoni con ospiti come Pino Daniele, Mia Martini e Paco De Lucia. Nel '92 realizza un album e un tour estivo dal titolo Ancora assieme. Dopo 5 anni di silenzio Claudio Baglioni regala al pubblico Io sono qui, un Lp di 74 minuti da lui stesso ideato, scritto e composto. All'inizio del '97 esce il suo ultimo album, Attori e spettatori, nel quale rivisita la sue più famose canzoni.


segnalato da Caterina

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