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Rassegna stampa - venerd́ 20 settembre 1996 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
L'Unione Sarda, Cagliari - 20/09/1996
www.unionesarda.it
FIERA: Momenti di tensione durante il concerto del cantautore
Vietato riprendere Baglioni: i fotografi messi alla porta
di G. Z.
Increscioso incidente l'altra sera qualche minuto dopo l'inizio del concerto di Claudio Baglioni: i "gorilla" del cantante romano hanno impedito a cineoperatori e fotografi di avvicinarsi al palco per svolgere il loro lavoro. Non sono mancati attimi di tensione: sembra addirittura che un cameraman della Rai sia stato aggredito dagli uomini della security perché si è rifiutato di consegnare la cinepresa. «Questione di tutela dell'immagine di Baglioni», la giustificazione dello staff al seguito del cantautore. Poche parole e sguardi minacciosi, nonostante le vibrate proteste degli operatori dell'informazione e nonostante l'intervento di un funzionario di polizia che ha tentato invano di ricucire lo strappo».
Ancora da chiarire la vicenda che ha visto protagonista il dipendente della Rai: sembra che in base agli accordi presi nel pomeriggio con l'ufficio stampa di Baglioni, l'emittente pubblica fosse stata autorizzata ad effettuare le riprese di almeno due canzoni del concerto. Il tutto con tanto di "pass" ufficiale e con la possibilità di agganciarsi al mixer per garantire la miglior qualità del suono. «E invece quando il nostro operatore si è presentato al concerto», ha spiegato il giornalista Ottavio Olita, «si è sentito dire che quell'accredito era falso e che a loro non risultava nulla di quegli accordi pomeridiani. Una presa di posizione assurda, imputabile quasi sicuramente alla casa discografica giapponese del cantante». Piena solidarietà ai colleghi della Rai è arrivata dall'Associazione della stampa sarda, che ha denunciato con forza «i tentativi di limitare il diritto di cronaca con intimidazioni o atti di prepotenza. Tra l'altro non sono ammissibili interventi da parte di sedicenti servizi d'ordine».
Completamente diversa la versione dei fatti fornita ieri dall'ufficio stampa milanese di Claudio Baglioni. «Da quello che risulta a noi», ha sottolineato Mara Vitali, con una ricostruzione un po' farraginosa, «la Rai, proprio pochi minuti prima di quell'incidente, aveva già effettuato le riprese pattuite. Per questo ci siamo convinti che il cineoperatore si fosse presentato al concerto in veste del tutto privata. Da qui la decisione di requisirgli la videocassetta». E perché è stato impedito l'ingresso anche ai fotoreporter e ai cineoperatori delle tv private? «Per due motivi semplicissimi», ha detto Mara Vitali, «Primo, Claudio non vuole essere fotografato: se i giornali hanno bisogno d'immagini, le forniamo direttamente noi. Secondo, la casa discografica ha disposto che le riprese televisive possono essere effettuate soltanto dai grandi circuiti nazionali».
Morale: se da una parte il concerto si è svolto nel migliore dei modi, con il pubblico pienamente soddisfatto dall'esibizione del cantautore romano, dall'altra l'immagine di Claudio Baglioni ha subìto un piccolo colpo. Se non altro per l'interpretazione un po' troppo allargata della sua "tutela all'immagine" e per il comportamento non proprio ortodosso di alcuni energumeni suoi collaboratori.
Foto:Pubblico in delirio al concerto del cantautore romano in una foto quasi clandestina.
Foto Daniela Zedda
segnalato da Caterina