torna al menu |
|
Rassegna stampa - luned́ 5 febbraio 1996 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Mattino di Napoli - 05/02/1996
Il personaggio.Baglioni, impegnato in un tour trionfale, si confessa: le paure di ogni giorno, i cantautori, la cattiva maestra televisione.
"Io, Pasolini e Reginella":un cantautore allo specchio.
di Federico Vacalebre.
C'era una volta il divo Claudio, cantore nazionalpopolare dei buoni sentimenti, dei piccoli grandi amori, dei sabato pomeriggio. C'era una volta e c'è ancora, solo che è cresciuto, è diventato un maturo quarantaquattrenne, finalmente accettato tra i presunti padri nobili della nostra canzone d'autore dopo essere stato a lungo relegato tra i paria, si fa per dire, della melodia usa e getta. Il bello è che lui, il divo Claudio, continua imperterrito per la sua strada. Non si è trasformato in un maestro di pensiero , anche se si è divertito a spiazzare ulteriormente i fans e detrattori comunicando pubblicamente che il suo cuore batte a sinistra.
Oggi Baglioni vende centinaia di migliaia di copie di dischi non propri semplici come "Oltre" e "Io sono qui".
Se ne va in giro per l'Italia, come sta facendo in questi giorni, con un tour di oltre quaranta 'tutto esaurito' e uno show che punta su una spettacolarità multimediale, ispirata a Prince e Peter Gabriel.E ai tanti che vorrebbero trasformarlo nell'enesimo maestro di pensiero, lui risponde un tranquillo "no, grazie". "C'è già troppo pensiero debole in giro", racconta," e, anche se con le canzoni passano certamente pensieri e messaggi, io non sono e non voglio essere un maestro di pensiero, non ho risposte pronte per ogni domanda, a volte ho opinioni contraddittorie. A massimo sono un allievo del pensiero, un bidello del pensiero che però, se ha da dire qualcosa, lo fa senza peli sulla lingua, senza infingimenti",
COME VA IL TOUR,BAGLIONI?
"Bene, oltre le più rosee previsioni. E in periodi di vacche magre come queste, è davvero un miracolo. Va persino meglio del '92:anche quell'anno feci quattro date a Roma, ma non da "tutto esaurito".
MA E' VERO CHE OGNI MATTINA LEI SI ALZA CON LA PAURA DI SVEGLIARSI AFONO,MUTO?
" Si. E non sono il solo. Per chi fa il mio mestiere e deve cantare ogni mattina c'è sempre un momento nella giornata in cui spunta il dubbio: "Oddio, e se mi va via la voce, come faccio? ".Di solito succede quando sei in bagno, o nella macchina-taxi-aereo che ti sta portando nella città in cui ti devi esibire.
A quel punto dove sei sei arriva puntuale un vocalizio-esorcismo e via".
IL SUO SHOW PUNTA MOLTO SULLE CANZONI DI 'IO SONO QUI', CONFINANDO IN UN MEDLEY GLI ANTICHI CAVALLI DI BATTAGLIA.ABBANDONA LA FORMULA DEL CONCERTO PER FARSI SHOW MULTIMEDIALE.EPPURE LO ZOCCOLO DURO DEI SUOI FANS NON LA TRADISCE,ANZI.
"Anzi è vero, è uno di quei piccoli miracoli possibili alla canzone, arte povera e minore, ma inportantissima. 'Questo piccolo grande amore' ha più di 26 anni, è diventata popolarissima: volevo toglierla dalla scaletta del concerto, ma non posso, non me la sento, non sarebbe giusto per chi me la chiede. E allora la faccio da solo con la chitarra, la cambio un poco e pago il pedaggio: se sono arrivato a questo punto è grazie a quella canzone, oggi celebre, eppure musicalmente complicata, almeno per quei tempi. E confesso anche che, se dovessi riscrivere oggi una canzone d'amore, lo farei diversamente, con altre parole. Questo non vuol dire che la rinnego, ma che credo in quello che faccio oggi. Proprio per questo canto 8-9 pezzi di Io sono qui. E una sera mi è capitato di notare che in prima fila ad applaudirmi, con lo stesso calore ricevuto a 'questo piccolo grande amore' c'era una signora ultrasettantenne e una bimba di pochi anni. Lo ripeto, sono miracoli possibili solo alle canzoni".
CANZONI COME REGINELLA?
"Proprio così: ho scritto e inciso la mia 'Reginella' contemporanea perché per gli anni gli amici mi chiedevano di cantare il capolavoro di Bovio e Lama, un pezzo del 1917 ancora emozionante, per la melodia come per la sua storia d'amore dolente. Sarà particolarmente divertente, ma ci vorrà anche coraggio, per vedere come i napoletani che verranno a vedermi al Palamaggiò accoglieranno la mia Reginella".
COME VEDE L'ITALIA'96 DAL PUNTO DI OSSERVAZIONE PRIVILEGIATO DEL TOUR?
"L'inciucio, la grande ammucchiata, D'Alema con Berlusconi e Fini
Il mio viaggio tour mi regala la possibilità di uscire dal finto villaggio globale, dove l'unica percezione del mondo possibile è quella avvilente e passiva della tv, per incontrare le facce vere degli italiani. Che, proprio come me, non sono contenti di come vanno le cose. Non è qualunquismo, ma ancora coraggio, nessuno canta fuori dal coro, a parte qualche primadonna vanitosa.
Mi mancano tanto i maestri con cui la 'nottata' passava prima, quelli capaci di trasmetterti il senso collettivo del vivere onesto, corretto. Parlo di gente come Pasolini, Sciascia, Ungaretti, ma anche Prezzolini. Non è una storia di schieramento politico, ma di cose da dire.
Loro non ci sono più e la tv, macchina scabrosa che vomita immagini e informazioni più o meno controllate, non può prendere il loro posto"
segnalato da Alfonso