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Rassegna stampa - martedì 31 ottobre 1995 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Giornale - 31/10/1995
Disco boom per Baglioni
Il cantautore romano ha fatto slittare di un mese la partenza del suo tour, che comincerà in gennaio.
Gli è bastato un weekend per scalare le classifiche.
di Cesare G.Romana
Milano
Una cattiva notizia e due buone per i fan di Claudio Baglioni. La prima è che slitta d'un mese l'avvio del nuovo tour del cantautore romano: prevista per metà dicembre, la partenza è stata ora spostata a metà gennaio, per consentire all'artista, che ha realizzato con 'io sono qui' il più bell'album di quest'affollata stagione, di prendersi una vacanza e al promoter Maurizio De Luca di approntare una struttura scenica estremamente complessa.
E ora le buone notizie: il 2 novembre alle 20.30 , canale 5 trasmette il concerto che Baglioni ha tenuto un mese fa in Umbria, dove Franco Zeffirelli girò parte del suo 'Fratello sole sorella luna'. Quanto al tour, il cui itinerario è ancora da definire, è certo che si protrarrà fino a marzo, a beneficio del maggior numero possibile di fan.
I quali sono più numerosi che mai, stando alle vendite del nuovo disco, sfrecciato direttamente appena uscito, al primo posto dell'hit parade, con 300mila copie vendute in un solo weekend. Un risultato clamoroso, considerate la crisi del mercato e l'uscita concomitante di 'grandi venditori' come Venditti, Carboni, Ligabue, Mina, Vecchioni.
D'altronde, Baglioni è la prova vivente di come si possono raggiungere esiti commerciali straordinari proprio evitando i codici della cosidetta 'commercialità'. Che è quanto l'artista romano fa dal 1981, quando pubblicò un album innovatore e fortunatissimo come 'Strada Facendo'.
Quel disco vendette 800mila copie: quanto bastò per compensare l'artista, anche economicamente, della diatriba legale con la sua vecchia casa discografica, la RCA, che aveva lasciato per la Cbs: considerate che un ellepì, a quei tempi costava attorno a 16mila lire, e che per ogni copia venduta l'autore-interprete non doveva intascare meno di tremila lire e aggiungete che ogni concerto di Claudio veniva venduto a una cinquantina di milioni, e il conto è presto fatto.
Non a caso quando, nel 1982, esce 'Alè o-o', registrato dal vivo l'anno prima e del quale si vendono 800mila copie, le statistiche indicano il cantautore romano come il quinto contribuente italiano. ''Rigordo quel periodo come un incubo-racconta Claudio- .La finanza perquisiva ogni angolo di casa mia, quando scoprirono che avevo 'scaricato' un abito di scena, un tenente, convinto di avermi colto in fallo, mi disse: ''Ma quale costume di scena? E' un normale vestito, giacca e cravatta''. Evidentemente pensava, e glielo dissi, che io mi presentassi in palcoscenico con un gonnellino di banane, come Josephine Baker''.
Ma il bello viene nel Giugno 1985, quando esce, La vita è adesso: che vende, tuttavia, un milione e 300mila copie. Il milione e 50mila pezzi venduti del live 'Assolo' confermano il trionfo.
Poi il successivo e discusso 'Oltre' sembra annunciare il tramonto di Baglioni: ma 850mila copie vendute e un acclamatissimo tour (dal quale scaturiscono 750 mila copie del live 'Assieme' ed 'Ancorassieme') dicono il contrario.
Infine 'Io sono qui' porta a sette milioni di copie i dischi venduti dal 1981 ad oggi. Quanti miliardi significa tutto ciò per l'artista? Lui stesso non lo sa, ''ma- assicura- mentre io pago le tasse fino all'ultima lira, ci sono colleghi che, cantano alle convention, si fanno pagare in nero, e guadagnano, in proporzione, più di me''
segnalato da Alfonso