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Rassegna stampa - domenica 24 settembre 1995 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il resto del Carlino - 24/09/1995
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Baglioni: "Io sono qui", dal vivo


di Andrea Spinelli

CASTELLUCCIO DI NORCIA - La strada è tornata a far battere il suo cuore e Claudio Baglioni commenta il debutto senza nascondere una punta di stanchezza. "E' stato come uscire finalmente di casa e trovarsi davanti l'oceano con la paura di aver dimenticato come si nuota", esordisce. "Ma è dal '71 che attendevo questo giorno. E' da quando prestai voce e sentimento a Franco Zeffirelli per la colonna sonora del suo "Fratello Sole Sorella Luna". E poi questa esperienza, forse bizzarra, forse diretta a riprendere l'idea del carro dei commedianti di un tempo, ha permesso di ribadire il mio desiderio di sentirmi cantante al di fuori di certi schematismi e di certe liturgie".
Ad Assisi il significato dello spettacolo sarà abbastanza diverso, visto che suonerete nell'ambito della Marcia della Pace.
"Crea un istintivo disagio sapere che esiste una marcia dei genere e la speranza di tutti è che in futuro non ce ne sia più bisogno. Anche se il motivo che spinge la gente a scendere in strada è assolutamente superiore alla mia presenza, ho voluto prendervi parte per offrire il mio contributo di "ristoratore musicale" vestendo un po' gli stessi panni dei venditori dei panini e a acque minerali".
Ma, secondo lei, la guerra si può combattere con la guerra?
"No, si combatte con la solidarietà, con le idee, con le riscoperte di valori oggi in ombra. Certo è che all'interno di un meccanismo basato sul primato delle armi è difficile far sentire la propria voce".
Happening musicali come il suo e come quelli di altri possono servire a qualcosa?
"Forse sì. Soprattutto in un momento confuso e dai molti travestimenti come l'attuale. Trovarsi tutti insieme è un segno di unità".
Tra qualche giorno "Io sono qui" arriverà sul mercato per interrompere un silenzio discografico di oltre quattro anni. Ne è soddisfatto?
"Sì. Al di là dell'ormai tradizionale dubbio se la mia vita assomiglia alle canzoni che scrivo o siano le canzoni stesse ad assomigliare alle mie vicende private, reputo ogni nuovo album una fotografia. Un'istantanea del momento e delle circostanze in cui è nato. Cerco di raccontare me stesso, e di farlo al meglio".


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Il concerto

CASTELLUCCIO DI NORCIA - "La vita è adesso, il sogno è sempre..." cantava ieri pomeriggio Claudio Baglioni rapito dal verde di quell'immenso anfiteatro naturale che è la Conca di Castelluccio di Norcia. Un sogno ad occhi aperti, per lui come gli oltre cinquemila ammiratori arrivati in Umbria da tutta Italia per festeggiare questo attesissimo ritorno sulle scene dopo 3 anni di assenza. E quei suoi piccoli grandi amori un po' naif calati nella voglia di trascendentale e di assoluto che infondono gli azzurri infiniti di questi luoghi, ha toccato nel profondo un po' tutti, mettendo in secondo piano l'emozione e le piccole smagliature che uno spettacolo itinerante, allestito con indole da musicante a bordo di un grosso tir giallo, comporta. A 44 anni ("sedici-cinque-cinquant'uno; Silvia sei stata grande" inneggiava un cartello complimentandosi con la dolce genitrice) Claudio Baglioni riparte dalla terra dei suoi famigliari, intenzionato a riconquistare col nuovo album "Io sono qui" nei negozi il 28 settembre, le orecchie e il cuore delle sue sterminate legioni di fans. Tra cavalli bradi, ovini e cornacchie, l'autore di "Oltre" è così tornato a cercare il suo "mondo uomo sotto un cielo mago", chiedendo al concerto di Castelluccio e alle sue canzoni risposte come quelle invocate ai tempi dei tempi in questi stessi luoghi all'ineffabile Sibilla da viandanti, cavalieri e stregoni. Il responso è stato sicuramente positivo.
Almeno a giudicare dagli entusiasmi di un pubblico (cinquemila persone) cui un gelido vento montano non ha saputo togliere calore e voglia di esserci. In scena, l'ossatura della nuova band che a partire dalla fine di dicembre alimenterà le fortune del nuovo tour nei palazzi dello sport, vale a dire i chitarristi Paolo Gianolio e Marco Rinalduzzi, i tastieristi Walter Savelli e Danilo Rea, il bassista Elio Rivagli e il batterista Marco Siniscalco.
Annunciato da un frammento strumentale di "Buona fortuna", Claudio ha fatto il suo ingresso sulle note di "E tu come stai", cominciando poi a percorrere gli itinerari dei "Dagli il via", "Vivi", "Io me ne andrei", "Noi no", prima di riunire "Signora Lia", "W l'Inghilterra" e "Porta Portese" in una medley carezzevole come il vento che roteava in cielo aquiloni e deltaplani. Ancora un tuffo tra le suggestioni di "Acqua dalla luna", "Fotografie", "Dov'è dov'è" ed è stata "Poster" ad accompagnare lo spettacolo verso il gran finale di "Mille giorni di te e di me", la trilussiana "Ninna nanna", "Strada facendo" e un "Io sono qui" risciacquata nelle acque di Bach rispetto alla versione diffusa in questi giorni dalle radio ad assaggio del nuovo album. L'esperienza con lo staff di Peter Gabriel è maturata in occasione del disco precedente, il tour con Tony Levin e John Giblin ha infatti segnato nel profondo Baglioni e la sua band. Soprattutto sotto il profilo ritmico. Basta ascoltare le versioni rivedute e corrette offerte nel bis "E tu", "Amore bello", "Solo", "Sabato pomeriggio" addirittura reggaeggiante, per trovarne conferma. Più nella norma, invece, le conclusive "E adesso la pubblicità", "Via", o "La vita è adesso". "Come ho scritto a suo tempo in una canzone ispirata proprio da questi luoghi, “La piana dei cavalli bradi” all'inizio di ogni nuova esperienza mi sento anche io desideroso di galoppare, di battere la pianura" - sottolinea Baglioni. A Castelluccio tutto questo è accaduto. Il video dell'evento, girato dalla Film Master Clip per la promozione televisiva di "Io sono qui" ne era il fedele documento. Si replica questo pomeriggio ad Assisi in occasione della Marcia della Pace, e il 30 sul lungo mare di Ostia. Poi chissà...

segnalato da Cristiana Borghi

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