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Rassegna stampa - martedė 1 novembre 1994 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Big Star - 01/11/1994


Il suo nuovo album è atteso per dicembre

Sono pių di tre anni che Claudio Baglioni non rilascia interviste. Quattro che non incide un album e il suo nuovo lavoro, il sedicesimo della serie, č circondato da un fitto velo di mistero...

di Andrea Pegaso

foto "Sono alla fine del mio nuovo progetto musicale. Ma è peggio che essere a metà. Perché negli ultimi due minuti io sconvolgo tutto e ricomincio daccapo".

Claudio Baglioni sta lavorando al suo nuovo album. E dopo tre anni di silenzio decide di parlare di sé, del suo lavoro, dei sentimenti che sono alla base del disco che sta scrivendo.

"Sì, è vero, parlo poco e finisce che faccio la figura del presuntuoso. Ma ogni volta che devo parlare con i giornalisti mi sento sempre emozionato, quasi ridicolo. Mi sembra di dovermi comportare come se dovessi conquistare una donna. Forse anche per questo evito di conoscere donne nuove. A meno che qualcuna non decida di spingermi a forza contro una parete..."

Ma cosa stai preparando? Perché tanto mistero?
"Nessun mistero, sono ancora in sala d'incisione. E' un passaggio che eviterei volentieri, se non si trattasse, ovviamente, della premessa indispensabile di quella che è l'unica forma di vera comunicazione tra cantante e pubblico, cioè lo spettacolo dal vivo".

Stai dicendo che farai anche una tourneè?
"Troppo presto per dirlo, ma è certo che l'unico stimolo che ho nel creare un disco è la speranza di poterlo un giorno rappresentare. L'esibizione dal vivo è l'unico momento che placa la vanità e le insoddisfazioni di un artista. Con questo album voglio uscire da quello che è stato etichettato come il “genere Baglioni”. Vorrei essere fuori dalle mode, dalle tendenze, soprattutto da un certo cliché della musica popolare, un linguaggio che mi ha stufato!".

Qual è il problema maggiore che hai dovuto affrontare con il nuovo disco?
"Ogni volta che creo un Lp nuovo ho l'impressione che assomigli troppo ai precedenti. Mi appare come un minestrone di tutto ciò che ho scritto fino a quel momento. Stavolta, invece, l'idea base è questa: non avere nessuna mappa musicale definita. Muovermi in assoluta libertà".

Quale sarà il titolo?
"Lo deciderò soltanto a lavoro terminato".

Allora niente a che vedere con l'album precedente, "Oltre"?
"In "Oltre" volevo mettere a tutti i costi tutto ciò che sapevo, tutto quello che avevo imparato in vent'anni di carriera. Stavolta ho deciso di puntare sulle cose che conosco meglio. Mi spiego: non è un disco che vuole essere enciclopedico, non è un album doppio, come "Oltre"".

Tutto più chiaro, dunque?
"Mah: magari tra un mese succederà il terremoto...".

Sei tornato... da solo?
"Ahimè sì. Con Rossella (Barattolo, la donna per la quale il cantautore aveva troncato il matrimonio, durato 16 anni, con Paola Massari, la mamma di suo figlio Giovanni, 12 anni, ndr) dopo 5 anni è finita, abbiamo chiuso".

Dopo tre anni di silenzio, soddisfa qualche nostra curiosità. Come sei cambiato? Come vivi?
"Finché sono in questa sala d'incisione è come se vivessi sotto vuoto. Ho l'impressione che nella mia vita non succeda nulla di eclatante. Così può capitare che un giorno mi svegli, mi guardi allo specchio e mi dica "Claudio, sei davvero un depresso cronico". Mi basta poco per ricredermi. Il pensiero di una donna, per esempio. E allora mi correggo: credo di essere un pessimista convinto e un ottimista inconsapevole. Intanto, per tenermi vivo, ho scritto un brano di un minuto e mezzo per i mondiali di nuoto che si sono tenuti a Roma ad Agosto. La canzone "Acqua nell'acqua" l'ho scritta anche perché il nuoto ha svolto un ruolo importante nella mia vita, fin da ragazzo. Ho vinto anche qualche gara. Tuttora sono un'ottimo nuotatore. Il tema? L'acqua è nel nostro corpo, nei nostri pensieri, ma è, soprattutto, il più grande giocattolo del mondo!".




Due o tre curiosità
Il papà di Claudio, Riccardo, faceva il Maresciallo dei Carabinieri.
La mamma, Silvia, era sarta.
Da ragazzo lo chiamavano “Agonia” per quella sua aria sempre triste: "Di notte ascoltavo Yesterday di Ray Charles e portavo gli occhiali molto grossi e scuri e maglioni neri; non ero il massimo della felicità".
Il suo primo Lp, “Claudio Baglioni”, è finito la macero, solo mille copie vendute. Ascolta ogni genere di musica che passa la radio perché non ha lo stereo. Il suo incubo ricorrente: "Mi ritrovo davanti a migliaia di persone e all'improvviso scopro di non avere più voce!"


segnalato da Cristiana Borghi

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