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Rassegna stampa - sabato 10 settembre 1994 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su La Gazzetta dello Sport - 10/09/1994
rcs.it

Pistola ad acqua
Come toccare il fondo restando a galla

Claudio Baglioni, autore di “Acqua nell'acqua”, inno dei mondiali, e nuotatore in gioventù, scrive per noi una serie di articoli che prendono simpaticamente spunto dall'acqua considerata dal popolare cantautore una musa ispiratrice

di Claudio Baglioni

Il mio amico Roberto le provava proprio tutte per affermarsi e prevalere. Aveva comprato una costosissima chitarra classica e cominciava a strimpellare i primi accordi quando noi della compagnia, un esercito di chitarristi, lo convincemmo a togliere le due corde alte e a suonare il basso. Così da quello strumento non amplificato non si sarebbe sentito quanto era scarso, noi non avremmo perso un amico e la sua amicizia danarosa e generosa. Sì, perché Roberto, pur non essendo capace di far niente, aveva una dote: quella di essere ricco e, per stare tra noi, di dimostrarcelo mettendo a disposizione ogni genere utile a svagarsi. Un giorno una tizia un po' cecata e non insensibile al denaro gli disse che le ricordava Robert Redford. Perciò Roberto si fissò con il più celebre Robert fino a vederne tutti i film, cercando di assomigliargli in tutto.
Quello che più lo colpì fu "Il Migliore", la storia di un giocatore di baseball, che sbaraglia ogni avversario. Ma il baseball non è poi così popolare in Italia e, allora, in quale sport poteva proporsi, lui, emulo di Redford? Pensò che Ford in inglese significa Guado e Redford, Guado rosso, cioè il più arduo. Ecco, aveva trovato: per guadare, per superare qualsivoglia corso d'acqua, bisognava diventare un grande nuotatore. Il migliore! E quindi, prima di tutto, occorreva essere ferratissimi in teoria. D'altronde, anche suo nonno, famoso latinista, amava dire dell'uomo incolto e pusillanime:
"Nec litteras didicit, nec natare". Consultò, perciò, l'enciclopedia Treccani. Il librone, alla voce Nuoto, recitava: "Il corpo umano riesce a mantenersi alla superficie anche senza movimenti ausiliari, grazie ai gas contenuti nei polmoni, nello stomaco e nell'intestino". Poi continuava, in modo più allarmante: "In coloro che annegano il riempimento dei polmoni e dello stomaco trascina il corpo verso il fondo". E infine, concludeva macabro: "Con l'inizio della putrefazione, i gas che si sviluppano nell'intestino portano di nuovo il corpo a galla". Certo, la partenza non era incoraggiante, ma anche il suo modello Redford ne passava di tutti i colori per dimostrare il proprio talento. Comunque era inutile baloccarsi con sterili ragionamenti all'asciutto. Era in acqua che si decideva la faccenda. Roberto coniò il suo motto di guerra; "Immergersi per emergere". Andare a fondo del problema. E lui, a fondo, ci andò subito.


segnalato da Antonio

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