torna al menu |
|
Rassegna stampa - venerdì 5 luglio 1991 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
La Nazione - 05/07/1991
Quattro milioni e mezzo hanno seguito la diretta tv
Baglioni, re di cuori
Trionfale il ritorno dal vivo di Claudio. Stasera replica al Flaminio
"Da ottobre il cantautore romano intraprenderà un nuovo tour che lo porterà in tutta Italia. E le emozioni non hanno fine"
di Sandro Bugialli
ROMA - Doveva vincere il disagio sottile di tornare su un palcoscenico davanti a migliaia di persone: superare il ricordo di quei fischi che tre anni fa a Torino, in un'infausta serata organizzata da Amnesty International (oltre a lui c'erano Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Tracy Chapman e Youssou N'Dour) sommersero la sua esibizione; avere il coraggio di confrontare "Oltre", il suo nuovo tormentato album, piuttosto bistrattato dalla critica, con i suoi fans; verificare, in definitiva, se era sempre nei cuori giovani e viaggianti di quei ragazzi, per i quali era diventato un mito.
Claudio Baglioni, l'altra sera in uno stadio Flaminio che ribolliva di attese, umori ed emozioni, ha vinto la sua battaglia. Ed è uscito da trionfatore da questo ennesimo confronto. E' ancora lui il piccolo grande eroe di ragazzi e fanciulle in fiore, sono ancora le sue storie di tutti i giorni, che parlano di amore e solitudini, inquietudini e sogni, a riempire verdi diari. Cori e applausi senza fine, canzoni vecchie e nuove mandate a memoria in segno di affetto e consenso: quarantaduemila in quello stadio che le autorità romane, a differenza di quello che succede a Firenze, non hanno paura di sciupare (anche perché il prato era protetto da una speciale moquette), più di quattro milioni e mezzo incollati su Raiuno che ha trasmesso in diretta due ore di concerto. Con uno share del 25 per cento, il che vuol dire che un telespettatore su quattro è stato catturato dall'evento musicale.
Un concerto per la memoria, dove tutto ha funzionato a dovere, dall'acustica, agli effetti speciali, alla regia del mago del rock tv, l'olandese Hegbert Van Hess. La band composta da alcuni dei migliori strumentisti oggi sul mercato (Walter Savelli, Paolo Gianolio, Beppe Gemelli, Mauro Galli e le due coriste Antonella Pepe e Giulietta Zanardi) discreta e affiatatissima, ha dato il meglio. E Baglioni, con quel suo look semplice semplice che non vuol essere un look (camicia bianca con le maniche arrotolate, pantaloni blu) ha dato spettacolo, ha entusiasmato. Parlando poco, muovendosi, accennando a qualche passo di ballo, salendo e scendendo per le scale di quel fantastico palcoscenico, e soprattutto cantando moltissimo. Una galoppata esaltante da "Strada facendo" a "La vita è adesso", punteggiando il percorso con tutte le pietre miliari della sua avventura musicale, "Poster", "E tu", "Tu come stai", "Piccolo grande amore", "Le ragazze dell'Est", le nuove canzoni di "Oltre". Eh, sì, è stato davvero un bel concerto, di quelli che soddisfano, che riempiono attese dell'oggi o vuoti di memoria, canzoni per il presente, altre colorate di nostalgia. Momenti cari che stasera Baglioni riproporrà nel bis sempre al Flaminio, e che in ottobre porterà in giro sotto uno speciale tendone.
"Ora - ha detto Claudio l'altra sera al termine del concerto - mi sento davvero meglio. Ed è più facile ricordare i fischi di Torino; la mia partecipazione fu un errore, però quei fischi erano stati preparati. Il mio errore venne provocato dal fatto di non aver capito che esiste ancora gente che divide la musica in settori, che fa distinzione tra rock e impegno".
Ecco, dopo il trionfo dell'altra sera, dopo i concerti d'assaggio che aveva fatto a sorpresa in varie discoteche sparse per l'Italia, oppure su un camioncino attraverso i quartieri periferici di Roma, l'episodio di Torino è solamente un ricordo. Non più un impedimento a farlo salire sul palcoscenico e regalare emozioni.
segnalato da Simona B.