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Rassegna stampa - marted́ 1 gennaio 1991 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Cantautore(De Agostini) - 01/01/1991


Claudio Baglioni
…E tu




foto E' il gennaio del 1974. Claudio Baglioni, che è già un popolare personaggio della canzone italiana grazie a Questo piccolo grande amore, ha appena finito di girare uno special TV chiamato "Storia di un ragazzo qualunque". Titolo azzeccato, visto che la poetica di Baglioni e delle sue canzoni è proprio comune a quella di centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze "qualunque": quella dell'amore, innanzitutto, una forza che salva e che stimola. In un periodo in cui la politica, il "sociale" pervadono i testi della maggior parte dei cantautori italiani, Baglioni rivendica un suo spazio privato dove raccontare di semplici sentimenti, di esperienze private che però riflettono quelle di una vasta moltitudine di adolescenti.
Come dimostrerà più tardi, Baglioni non è però solo il cantore dei primi amori giovanili, e già in quei primi anni di fama popolare coltiva il sogno di una grande opera-rock, un vero "concept album" che abbia una storia dall'inizio alla fine del disco. Proprio con questa intenzione, il cantautore romano parte per Parigi subito dopo quello special TV. Ad aspettarlo nella capitale francese c'è il grande musicista, Vangelis, pronto a chiudersi con lui negli studi Mix Davout. Il resoconto di quel periodo è raccolto in un libro scritto da Nicola Sisto. Dice Baglioni: "A Parigi rimanemmo affascinati da questo personaggio: vedevamo Vangelis circondato da tastiere. Era capace di suonare una ventina di strumenti, era flautista, batterista, sassofonista, percussionista, pianista, sembrava in grado di suonare qualsiasi cosa... Cominciammo a lavorare: io registro la base di …E tu col pianoforte e la voce e Vangelis sta quattro ore in sala davanti alle sue tastiere: suona, risuona, e non azzecca un accordo, il nastro scorreva e lui suonava tutte altre cose, non indovinava una nota, un passaggio, una melodia. Niente... A un certo punto io proposi di scrivergli gli accordi del pezzo, ma mi dissero che non importava, che non serviva; e infatti non serviva dato che, come scoprimmo più tardi, lui non conosce la musica, non sa leggere una nota". Comunque sia, i due trovano il terreno su cui comunicare: semplicemente improvvisando in totale libertà. Ecco che, a quel punto ogni canzone di quel fortunato album del 1974 prende improvvisamente e decisamente corpo. Facilmente, perché anche in questo caso quello che conta è la condivisione dei sentimenti.
In ...E tu di sentimento ce n'è tanto. E' un piccolo capolavoro che ribadisce l'abilità di Baglioni nel creare memorabili incipit che sfociano in arie convincenti. Che cosa dire di più, del resto, una canzone che inizia magicamente con un "Accoccolati ad ascoltare il mare"?
Ambientazione perfettamente definita, quasi come in un film, fin dalla prima riga. E poi la voce roca che, lentamente ma inesorabilmente, accentua la sua potenza fino ad arrivare in un crescendo a un ritornello pieno di passione: "E adesso non ci sci che tu, soltanto tu e sempre tu...”. Forse non sarebbe stato necessario Vangelis, maestro delle atmosfere epiche, ma sta di fatto che la loro collaborazione è avvenuta sulla base di affinità elettive.


segnalato da Cristiana Borghi

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