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Rassegna stampa - mercoledì 14 gennaio 1987 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
TV Sorrisi & Canzoni - 14/01/1987
Nel suo ultimo disco, il n.1 della musica italiana ripropone, in un viaggio fantastico, tutti i suoi successi, dal 1970 ad oggi.
Claudio Baglioni
Sono il riassunto della tournée 1986 che Baglioni ha affrontato da solo, accompagnato da tastiere preprogrammate, da chitarre e dal suo inseparabile pianoforte. “Non è stato un viaggio nostalgico”. “Suonerò ancora dal vivo: amo troppo la musica…”.
di Fabio Santini
Baglioni ferma su un album triplo Assolo, sensazioni, esperienze e sentimenti della sua tournée più impegnativa. L'uomo è al centro di un universo di tastiere computerizzate, chitarre, percussioni e il suo inseparabile pianoforte.
Tutto nasce abbastanza casualmente - dice il cantautore romano - con quel carattere di improvvisazione e d'urgenza che ti consente tuttavia di dare il massimo di te senza troppo pensare a certi meccanismi dell'ambiente musicale... Ogni sera, durante la tournée '86, abbiamo registrato il concerto.
In uno studio di Rimini - prosegue Claudio - abbiamo selezionato tutto ed è nato questo album triplo; un grosso lavoro di cesello per ogni canzone, un profondo impegno di carattere tecnico, seguendo la logica cinematografica di montaggio. E' un documento dal vivo che si sviluppa attraverso diversi piani sonori, dove le voci, le mani delle persone venute ai concerti diventano strumenti musicali di una grandissima orchestra.
Un viaggio attraverso 16 anni di musica del numero uno della nostra canzone, dal primo singolo a un inedito appositamente inserito nell'Lp.
Ho ritrovato il piacere di provare e riprovare; credo di avere imparato molto di più quest'anno che non in tutti gli anni di lavoro precedenti - continua Baglioni -. Il mio non è stato un viaggio nostalgico né autocelebrativo alla ricerca di un Baglioni perduto, ma la verifica e il risultato di questi ultimi anni di lavoro: la definizione e l'affermazione non solo del cantante ma anche del musicista. Mi sono messo in competizione con me stesso come altre volte: questa è stata l'esperienza più dura, ma più gratificante".
Claudio parla senza sosta, detta appunti di se stesso, del suo carattere di artista al massimo dei livelli, ma non perde il senso del piacere della musica.
Ho letto che smetterò di suonare per almeno tre anni. Io non l'ho mai dichiarato. Suonerò ancora quando le strutture saranno migliori e il rispetto per il pubblico verrà garantito, la musica mi piace, placa le mie inquietudini, mi serve per raggiungere la mia serenità, il mio più totale equilibrio.
Claudio adesso è tranquillo, a tutto arriva con il ragionamento, riflessivo più che impulsivo, capace di seguire con coerenza la strada che si prefigge di percorrere.
Guardo indietro e rivedo tanti e tanti anni di carriera. Mi tranquillizzo perché credo di aver sempre fatto tutto quello che volevo fare. Purtroppo nel mio lavoro si devono fare i conti con tutta una serie di imprevisti poco controllabili, come cassette nei detersivi, riedizioni di dischi vecchi, libri poco veritieri che parlano di me. Anche per questo ho deciso di istituire un servizio telefonico di segreteria e di informazione per fornire indicazioni più precise ed evitare false notizie e speculazioni (il Contatto con Claudio, telefono 06/360.38.90, oppure 06/360.28.97). Ora, dopo 50 giorni di lavoro attorno allo sviluppo discografico del progetto Assolo, vado "Via" con Paola e mio figlio Giovanni. E anche questo resta alle spalle: un esperimento cominciato 8 mesi fa, un concerto, un tour, un album realizzato con costanza e rigore, mosso da una fede e da un impegno quasi trascendenti. Una scelta magica: un documento reale che diventa fantastico...
segnalato da Antonio