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Rassegna stampa - venerdì 1 novembre 1985 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Monello - 01/11/1985
Claudio Baglioni
"La realtà del mio successo? Il sogno"
"Avere delle mete stimola la fantasia e la voglia di fare", afferma il cantautore. Dopo il trionfo del tour un nuovo progetto internazionale. Tra breve sarà pubblicato anche un libro che raccoglie appunti delle sue esperienze durante i concerti.
di Ella Perboni
Ha vinto su tutti: 54 concerti, oltre un milione di spettatori ed una delle dirette televisive che hanno registrato i più alti indici di gradimento. Questi sono i risultati del tour di Claudio Baglioni, autore e interprete da molti anni di canzoni-poesie che illustrano con semplicità e romanticismo quadretti di vita quotidiana.
Claudio, quali sono gli elementi che hanno contribuito a questo tuo nuovo successo?
"E' il risultato di un lavoro svolto nel passato, di quello che rappresento per la gente, di un lavoro allento e scrupoloso. Alla base di tutto c'è sempre il mio desiderio di far bene. C'è molta preparazione".
In 17 anni di attività hai incentrato diverse generazioni di ragazzi. Qual è lì tuo rapporto con i giovani d'oggi?
"E' molto bello perché ci sono ragazzi di 12 o 13 anni che riscoprono le mie canzoni attraverso le recenti produzioni. Questo significa che sono riuscito a trovare anche con loro una sintonia. Ho l'impressione che i giovani d'oggi non abbiano sogni, non rincorrano mete. Infatti il mio album è diviso in due parti: "La vita è adesso" e "Il sogno è sempre". Questo secondo titolo è nato proprio da una riflessione sui ragazzi di adesso. Forse perché io provengo da una generazione dove i sogni, e magari le utopie, esistevano".
Nella cura della tua immagine hai sempre dosato anche le apparizioni televisive...
"Credo ci siano molte cose da cambiare nella nostra televisione per quanto riguarda i programmi musicali. Soprattutto bisognerebbe trasformare i contenitori, le passerelle con cinquanta cantanti per sera. Ma anche i discografici e tutti gli operatori del settore dovrebbero produrre meno materiale puntando sulla qualità e non sulla quantità".
Hai sempre la tentazione di smettere?
"Capita alla fine di ogni lavoro perché andare avanti richiede sempre un impegno maggiore. E' come un'asticella da saltare che ogni volta viene posta più in alto. Però stavolta non vorrei fermarmi a lungo, finché il motore è caldo desidero realizzare altri progetti".
Di che genere?
"Ad esempio sto completando un libro dove sono trascritti "appunti di viaggio", esperienze del recente tour. Poi ci sono altre idee che vorrei sviluppare".
E i dischi?
"C'è un progetto europeo. Verrà pubblicato un album con alcune canzoni scelte nel mio repertorio passato e presente, un biglietto di presentazione per un pubblico che mi deve conoscere a fondo".
Sei affascinato da questa avventura verso il mercato straniero?
"Non è la prima occasione del genere. Credo sia giusto questo tentativo visto che c'è stata una richiesta precisa dagli altri Paesi".
segnalato da Paola