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Rassegna stampa - lunedě 30 settembre 1985 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Cioč - 30/09/1985
Infanzia e primi successi di Claudio Baglioni
di Marco Iafrate
"Un pubblico di circa diecimila persone ha lungamente applaudito assieme i 12 secondi classificati, Claudio Baglioni, brillante vincitore del II Festival delle Canzone per Cantanti dilettanti... Il giovane Baglioni ha ricevuto la fascia azzurra del vincitore e l'ambito Microfono d'Oro".
Questo testo è tratto dal periodico "Radiogiornale". Siamo nel 1965 e il giovanissimo Baglioni a soli 14 anni strappa i primi applausi e consensi al pubblico del popoloso quartiere romano di Centocelle, affermandosi nella gara canora "Canzone per dilettanti". E' un ragazzino magro, riccioluto, con gli occhiali: di famiglia per bene, il papà è Maresciallo dei Carabinieri e la mamma è casalinga, vive proprio a Centocelle (poi si trasferirà a Largo Preneste) e sogna di diventare un grande cantante. "Indubbiamente si vedeva che era portato per la canzone e per la musica in generale", ricorda il maestro Bruno Fogliani, suo insegnante di musica ed ora titolare del Liceo Linguistico Alessandrino (Via del Campo, 46 F) dove tutt'oggi tiene corsi di musica. "Conobbi Claudio l'anno precedente alla sua affermazione del 1965: aveva 13 anni e partecipava alle selezioni per lo stesso concorso che poi avrebbe vinto. Nel '64 si qualificò per la finale ma non riuscì ad imporsi. Vidi che il talento tuttavia c'era e lo feci venire a lezione da me".
A quanto pare le sue lezioni furono utili, visto che l'anno successivo Claudio vinse il premio. "In cinque anni ho potuto insegnargli tutti i fondamentali della musica. Veniva da me due volte a settimana, dapprima studiando canto, poi chitarra e infine pianoforte. Ricordo che la sua famiglia mi dava cinquemila lire al mese ed io ero soddisfatto di questo allievo, indubbiamente introverso, ma estremamente cocciuto, deciso ed estremamente incoraggiato dagli stessi genitori a studiare con impegno".
Dunque quel lontano 1965 lei avrebbe pronosticato tutto il successo che poi Baglioni ha ottenuto?
"Confesso che, all'epoca, avevo puntato forse con maggior convinzione sulla ragazzina che si era classificata al secondo posto proprio nel Festival vinto da Claudio. Si chiamava Maria Pia Crostella ed aveva una voce veramente deliziosa. Poi però dovette smettere: oggi è sposata ed ha due figli. Di Claudio mi preoccupava un po' il carattere... Poi però è riuscito a vincersi!"
Perché, cosa ha il carattere di Baglioni?
"Ripeto, è un ragazzo molto introverso, diffidente. Anche oggi, mi diceva qualche tempo fa una sua zia, non vuol fare sapere nulla di sé, quasi rinnega il passato: quando racconta la sua vita comincia a parlare solo dal periodo in cui viveva a Monte Sacro. In più non si reca mai a Ficulle, un paesino in provincia di Orvieto, di cui è originaria la sua famiglia, perché proverebbe fastidio nel mostrare le sue origini contadine. E sì che lì ancora abita la sua anziana nonna! Sicuramente non capisco proprio perché Claudio voglia dimenticare quel periodo della sua vita in cui viveva a Centocelle prima e a Largo Preneste poi, periodo in cui si formò le basi di cultura musicale per conseguire il successo, aiutato, per dire il vero, anche da maestro Sarro, che aveva buone entrature. Partecipò fra l'altro (e ce lo portai proprio io) anche al Festival che Teddy Reno allestiva ogni anno ad Ariccia, quindi, alle sezioni dell'UDI alla Casina delle Rose. Ricordo che un paio di volte cenammo insieme; Claudio era spesso taciturno ma non nascondeva la sua soddisfazione quando riusciva a compiere piccoli passi in avanti! Perché rinnegare dunque il passato, un passato fatto di impegno serio sia da parte del ragazzo che di chi gli era vicino?".
Quando ha incontrato Claudio per l'ultima volta?
"Lo vidi al bar della RCA: era lì per un provino, qualche mese dopo sarebbe esploso "Piccolo grande amore" il suo primo grande successo. Scambiammo sì e no due parole, sembrava indaffaratissimo!".
Cosa direbbe oggi a Baglioni se lo incontrasse, maestro Fogliani?
"Mi congratulerei per il successo raggiunto, gli chiederei cosa prova, come va con la timidezza, quanta voglia ha ancora di suonare, di cantare? gli chiederei
No, a pensarci bene forse non gli chiederei proprio nulla e mi limiterei a guardarlo negli occhi
".
E già, gli occhi possono comunicare qualsiasi sensazione. Quelli del Maestro Fogliani, ora che la conversazione è terminata, riflettono una parvenza di amarezza. Magari Fogliani avrà atteso per chissà per quanto tempo un cenno dal suo ex allievo baciato dalla fortuna. Però Maestro, ci permetta un suggerimento: non se la prenda, la vita é cosi e chiunque trova il successo, anche il più bravo ragazzo di questo mondo, difficilmente è in grado di ricordare il passato, le persone a cui un grazie magari sarebbe dovuto. Il buon Claudio è preso in quel tremendo vortice fatto di discografici, studi di registrazione, promoter assatanati, giornalisti "dispettosi" (o almeno lui li immagina cosi), produttori esigenti, fans tremendamente affettuosi. Claudio è momentaneamente una "star", la sua mente è occupata da mille doveri da mille situazioni: se dovesse anche pensare a tutti coloro che hanno avuto una parte nella sua ascesa forse farebbe Tilt!. Ci ascolti Maestro, e cacci via l'amarezza: la realtà di oggi è viva, il passato non deve suscitare troppi rimpianti, il futuro è di chi sa vivere con umanità
segnalato da Paola