torna al menu |
|
Rassegna stampa - sabato 5 febbraio 1983 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
Il Monello - 05/02/1983
I big e le gare canore
Ma perché Sanremo non piace?
di Milena Cardarelli
Presa di mira dagli sconosciuti e dagli emergenti, la popolare rassegna sanremese viene invece trascurata dagli "arrivati". Le motivazioni sono tante e diverse. Cosa ne pensa Baglioni, attualmente ai primi posti nelle vendite del dischi?
Lotta serrata al vertice della classifica a colpi dl Lp tra le due grandi "B" della musica leggera italiana. Una "B" che potrebbe oltretutto significare anche big, cioè grande come appunto si addice a Baglioni e Battiato, gli attuali spaccatutto della canzone nostrana proprio mentre infuria la battaglia sanremese. Romano l'uno, catanese l'altro, Claudio e Franco hanno fatto il vuoto intorno e dietro di loro e al momento non c'è album, anche se di chiara firma, che possa reggere il passo dei due bulldozer che rispondono ai titoli di "Alé-Oó" e "L'arca di Noè". Due dischi usciti di recente e a breve distanza l'uno dall'altro, che in poche settimane, fra prenotazioni a scatola chiusa e vendite dirette al pubblico, hanno già fatto registrare quote di centinaia di migliaia di esemplari venduti.
E pensare che Baglioni, considerato l'autore numero uno sui temi dell'amore, della nostalgia, della semplicità, insomma delle piccole grandi cose di tutti i giorni, aveva cominciato una quindicina di anni fa in modo quanto meno diverso. Unico figlio di un sottufficiale dei carabinieri che per tirare avanti aveva bisogno del mestiere di sarta della moglie, nei primi, timidi tentativi di composizione alla chitarra Claudio trattava immancabilmente fatti e vicende di cui era testimone nell'anonimo e rarefatto mondo della periferia cittadina.
Lo faceva recitando nei teatrini di periferia con altri ragazzi (il nome di battaglia era "Studio 10"), con un repertorio del quale facevano parte poesie di Cesare Pavese e Bertolt Brecht da lui stesso messe in musica. Cose che non ha mai rinnegato e che oggi stanno chiuse nel cassetto con tanti ricordi e tante altre canzoni. Poi dopo la parentesi di "Fratello Sole, sorella Luna" per l'omonimo film di Zeffirelli, fa la sua apparizione sul palcoscenico romano del San Carlino, il centralissimo locale ora conosciuto come "Jackie 'O". Lavora con il gruppo dei "Rugantini" e il suo compito è un po' quello del cantastorie, con l'incarico di cucire i vari siparietti dello spettacolo. Di quel tempo ormai lontano sono rimasti soltanto due pezzi: "Ninna nanna, nanna ninna" e "Sisto V". Il primo, era una sua particolare rivisitazione della "Ninna nanna di guerra" del poeta dialettale romano Trilussa, ora inserito in "Alé-Oó"; il secondo, il suo unico brano scritto in dialetto romanesco, intitolato al famoso papa rinascimentale passato alla storia come gran "ripulitore" di Roma e dei suoi costumi.
Attraverso esperienze come queste, non sempre tutte a lieto fine, si è formato il Claudio Baglioni di "Questo piccolo grande amore".
Ma se Baglioni non ha mai steso veli o creato misteri sulla sua figura di personaggio pubblico, ben diversamente si è sempre comportato per i fatti privati. Il suo matrimonio con Paola Massari, celebrato a Roma il 4 agosto del '73 con la complicità di amici, nel segreto di una cappella privata di una villa della capitale, è diventato infatti di pubblico dominio ben cinque anni dopo. Mai nulla, tuttavia, è trapelato sulla intimità familiare dei due, fino all'unica, recente eccezione rappresentata dalla nascita del loro primogenito Giovanni. Un bambino che ha intonato i primi vagiti nel maggio scorso sull'onda di "Avrai", una canzone uscita di getto dall'estro di papà.
L'arrivo di Giovanni è stato per Claudio il punto di partenza per un modo nuovo di intendere vita e lavoro. Un programma con ore dedicate all'attività e ore a disposizione del figlio. Un bimbo che, come dice lo stesso Claudio, "sicuramente deve aver ereditato il mio profilo, perché a differenza di tutti i bambini che quando nascono hanno in mezzo al viso una specie di patatina, lui è nato proprio con il naso, una cosa precisa e senza equivoci".
segnalato da Antonio