torna al menu
stampa
Rassegna stampa - martedì 1 febbraio 1983 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

  <  elenco completo (595)   <  altri articoli con foto (595)
  <  articoli pubblicati su Tutto (9)   <  altri articoli scritti da Fausto Pirito (2)

Pubblicato su Tutto - 01/02/1983
ospiti.athena2000.it/tutto/

Il doppio album dal vivo del cantautore romano, uscito recentemente, documenta una svolta importante nella carriera di Claudio ed è la testimonianza di un'avventura da lui sognata e voluta, anche se con un po' di paura.
Claudio Baglioni – alé-oò
Ancora tutti insieme cantando

In tournée, il pubblico è diventato coprotagonista dello spettacolo, fino a suggerirgli il titolo del disco. La nostra intervista e i progetti di Baglioni

di Fausto Pirito

foto Quando lo intervistammo a Firenze, all'inizio della lunga tournée estiva, ci aveva salutato con una frase di Vinicius De Moraes:
"La vita è l'arte dell'incontro: un incontro dove bisogna essere disposti a dare, ma anche a ricevere". Puntualmente, il pubblico di tutta Italia gli ha dimostrato quanto sia vera questa filosofia dell'esistenza, rilanciandogli addosso quello stesso amore che Baglioni ha espresso cantando negli stadi e nelle piazze.
Oltre quaranta tappe, uno staff tecnico-artistico formato da una sessantina di persone, 25 mila Watt di amplificazione, luci "da far invidia a una portaerei", centodieci minuti di musica per ogni concerto e circa un milione di amici incontrati, finalmente, in presa diretta: questi i dati della mega-tournée che Claudio ha affrontato per quasi tre mesi. Sarebbe stata veramente una occasione buttata al vento se il cantautore romano e la sua Casa discografica non avessero deciso di documentare l'avvenimento con un doppio album "live". E' nato cosi "Alé-oò", un disco ricco di calore, registrato nel clima di amichevole scambio di esperienze tra Claudio e la sua sterminata platea.
Allora, Claudio, com'è andata la prova del fuoco col pubblico?
"E stata un'avventura affascinante, sognata e voluta anche se con un pizzico di paura. L'iniziativa di un tour cosi lungo, specialmente in un'estate affollata di concerti come quella dell'82, comportava qualche rischio. Invece, tutto si è svolto magnificamente e gran parte del merito di questo risultato va proprio al grosso pubblico che ancora non aveva avuto l'opportunità di incontrarmi dal vivo. I ragazzi mi hanno seguito di piazza in piazza e negli spostamenti da una città all'altra... sono stati meravigliosi! Tutti i giorni sembrava che la festa si rinnovasse: un "happening", insomma, che ha visto migliaia e migliaia di persone diventare coprotagoniste del mio spettacolo. Pensa, il titolo del doppio album è venuto proprio dal pubblico. Io non mi sarei azzardato a intitolare un disco con un'espressione come Alè-oò, se questo grido di incitamento non fosse divenuto una costante di ogni concerto".
Quali sono stati i momenti più esaltanti e quali i più difficili?
"Be' il primo spettacolo è sempre quello che ti porta alle stelle, se tutto va bene. Comunque, ogni sera si sono verificate situazioni da non dimenticare. Il vero fatto esaltante si è concretizzato in una specie di trasmissione di energia che il pubblico mi ha regalato col suo entusiasmo. Le difficoltà sono state soprattutto iniziali, quando la macchina dell'organizzazione non era ancora rodata".
Ricordi qualche episodio particolarmente curioso?
"Sì, un fatto che è successo a Bologna subito dopo lo spettacolo. Con i miei collaboratori ci eravamo riuniti per fare il punto sulla situazione. Alle tre del mattino ho incontrato delle ragazzine che mi avevano aspettato fino a quell'ora. Mentre stavamo parlando, arriva un'auto alle mie spalle. Dalla macchina scende una signora arrabbiatissima che, noncurante della mia presenza, fa una vera scenata. Quasi alla chetichella, decido di allontanarmi. Però, qualcuno mi stava correndo dietro. Mi volto e vedo quella stessa signora che, una volta riconosciutomi, ha voluto assolutamente un autografo e un bacio: era la mamma di una delle ragazze. E' stata una cosa simpatica anche perché, sul momento, avevo creduto che volesse rifilarmi uno schiaffone".
Come hai sopportato lo stress fisico della tua ultima fatica?
"Tutto sommato è andata bene. La paura di non reggere a quel ritmo o di perdere la voce, però, me la sono portata dietro fino all'ultima serata".
Se tu dovessi stilare una mini classifica degli oltre trenta brani inseriti in "Alé-oò", in base al gradimento dimostrato dal pubblico, quali metteresti ai primi posti?
"Non è facile fare una classifica del genere. Comunque, il brano più caro ai ragazzi si è rivelato ancora "Questo piccolo grande amore", seguito da "Strada facendo", "Fotografie" e "Avrai" ".
All'uscita di "Avrai", qualche critico non lo aveva ben accolto…
"Credo non sia facile, anche per gli esperti di musica, stabilire il valore di una canzone al primo ascolto. Qualcuno, forse, non mi ha perdonato di aver colto l'occasione della nascita di un figlio per incidere un 45 giri. Per me, invece, è stata una cosa del tutto naturale, non calcolata. Anzi, sono riuscito a comporre quel brano quasi di getto, cosa che non mi accadeva più dai tempi del mio esordio".
La crisi economica che investe il nostro Paese che riflessi ha avuto sull'industria discografica italiana?
"In seguito a questa crisi si è creata una situazione del tutto assurda. Vedi, io considero il prodotto discografico un veicolo di cultura e non capisco perché su un disco si debba imporre una tassazione del 26% quando l'editoria libraria è gravata solo dal 20%. La super-tassa di cui parlo non farà altro che affossare un settore che potrebbe invece costituire una voce importante per il nostro bilancio nazionale".
A proposito di bilanci... quali sono le tue quotazioni in terra straniera?
"Vado molto bene nei paesi latino-americani e in Spagna, abbastanza bene in Germania e Canada, un po' meno in Francia".
Come occuperai il tuo tempo da oggi al prossimo lavoro?
"Ho bisogno di un po' di riposo, di riflettere sull'esperienza estiva e di ricomporre tutta una serie di progetti che avevo temporaneamente accantonato. Penso che farò di tutto per dedicarmi nuovamente alla composizione; inoltre, sto studiando un nuovo metodo di lavoro che mi porti ad allargare le mie prospettive artistiche anche in campo teatrale. Comunque, per il momento ho una gran voglia di gustare la meravigliosa sensazione di affetto trasmessami dal pubblico. Un pubblico che mai mi stancherò di ringraziare, un pubblico che tornerò a incontrare al più presto".


segnalato da Antonio

  <  elenco completo (595)   <  altri articoli con foto (595)
  <  articoli pubblicati su Tutto (9)   <  altri articoli scritti da Fausto Pirito (2)