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Rassegna stampa - domenica 14 giugno 1981 |
ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001 |
Pubblicato su
TV Sorrisi & Canzoni - 14/06/1981
Due anni di strada per un disco
di Fabio Santini
Dopo due anni e mezzo Claudio Baglioni è tornato con un nuovo Lp, intitolato "Strada Facendo" con sottotitolo "Canzoni e una piccola storia che continua". L'album è stato registrato negli studi Manor di Oxford in Inghilterra. Nuovi suoni più scarni ed efficaci, una visione più riflessiva della vita. La collaborazione con l'ambiente inglese.
Claudio, come mai due anni e mezzo di attesa per questo album?
"Sdrammatizziamo la lunga attesa: la mia non è stata una scelta "di mercato". Durante questo periodo ho scritto una valanga di appunti, annotazioni, frasi musicali e proseguito per la mia strada di maturazione artistica. Ad un certo punto ho capito che avrei potuto ripartire e il disco è nato".
Quali universi hai toccato in questo periodo?
"Molti ma nessuno ben definito. Una cosa è certa. Questo album non è un punto di arrivo ma rappresenta una situazione di partenza per navigare nuove acque, nuovi mari, battere strade sconosciute".
Ti sei accorto cosa è successo nella musica italiana fino ad oggi?
"Io non sono mai stato un critico della situazione musicale italiana. Credo comunque che la nostra musica debba ancora cercare e mettere a fuoco una sua identità precisa".
Tu hai inciso il disco in Inghilterra, rilanciando un mito musicale degli Anni '60. Come mai?
"La scelta dello studio inglese è derivata da motivazioni tecnico-artistiche. Il lavoro di sala di incisione ha preso il via otto mesi fa e durante tutto questo tempo ho vissuto a Londra riassaporando un mito che per me non è tramontato".
Come hai trovato i musicisti?
"Geoff Westley, l'arrangiatore e il produttore dell'album, l'ho incontrato sul Lago di Como. Gli ho fatto sentire tutta la musica che avevo scritto. Lui ha lavorato ai suoni e in sala io gli ho chiesto di cantare in diretta, come se fossi ad un concerto dal vivo".
Quali sono i temi di "Strada facendo"?
"Non l'ho concepito come un Lp ad un unico tema, ho cercato di trasmettere in musica le emozioni, le sensazioni e i flash di una parte della mia vita".
Per Claudio Baglioni-uomo cosa è cambiato in questo tempo?
"Ho maturato una maggiore coscienza dei miei problemi. Ho voluto esprimere il mio desiderio di comunicare con la gente".
La tua assenza ha favorito l'ascesa di qualche tuo giovane collega?
"Non ci ho mai pensato. Anche se la cosa mi fa piacere credo sia irrilevante".
Quale fatto ti ha maggiormente impressionato in questo periodo?
"La rassegnazione e l'assuefazione di noi tutti ai fatti gravi che accadono quotidianamente".
Cosa credi abbia pensato il tuo pubblico di questo ritardo?
"So che molti aspettavano questo disco e ti confesso che ho sofferto nel non esserci. L'album l'ho scritto per alcuni amici, i miei più cari, e ho pensato che quel piccolo nucleo rappresentasse il grande pubblico".
Cosa sanno gli inglesi di noi?
"A livello popolare conoscono Paolo Rossi e le Brigate Rosse e il "capucino"".
Come sarà il dopo disco?
"Non lo so ancora. Vorrei riprendere a suonare dal vivo".
Hai paura del futuro?
"No. Lo aspetto sempre".
Cosa penserai quando l'album sarà in testa alla Superclassifica?
"Di aver fatto una cosa condivisa da molti. Di aver operato una scelta giusta nell'aver approfondito il tema della melodia italiana rendendola più universale possibile".
A 30 anni non pensi ad un figlio?
"E' da quando sono nato che ci penso".
Chi è Claudio Baglioni oggi?
"Uno che torna dopo una lunga attesa per raccontare qualcosa alla gente".
segnalato da Paola