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Rassegna stampa - venerd́ 5 dicembre 1980 ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2001

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Pubblicato su Il Monello - 05/12/1980

Claudio Baglioni. Da circa tre mesi il cantante romano è a Londra per incidere un album che uscirà ai primi del nuovo anno. Il titolo del suo ottavo 33 giri è "Strada facendo".

Le sue nuove canzoni sono inglesi…




Sono passati due anni dal suo ultimo disco. "E tu come stai?", e il pubblico sente la sua mancanza, le ragazzine si chiedono che fine ha fato Claudio Baglioni, i negozianti confidano in una sua prossima uscita discografica per risollevare le sorti traballanti di un mercato che è entrato in piana crisi…
Lui, adesso, è in Inghilterra, in un vecchio e suggestivo isolato nella campagna londinese, tutto preso nel missaggio dei suo prossimo LP. Gli è accanto Geoff Westley, il sensibile e bravissimo produttore che ha già seguito gli ultimi due dischi di Lucio Battisti, e sembra di vivere in un'atmosfera magica, ricca di suggestioni, qualcosa che sa subito di successo...
Claudio, perché questo lungo silenzio?
Perché non ho mai amato fare le cose a scadenze fisse, perché tanto c'è una specie di impegno che mi lega a dei tempi prestabiliti. Io debbo fare quello che sento, perché le auto­imposizioni mi vengono malissimo... Due anni fa, quando era uscito "E tu come stai?", ho vissuto dei momenti molto importanti, di maturazione, ma anche di introspezione. Avevo cambiato casa discografica, avevo trovato un ambiente nuovo in cui lavorare e una dimensione diversa di gente intorno a me. Sentivo che qualcosa stava cambiando, che non ero più il ragazzino che cantava "Questo piccolo grande amore" o "Viva l'Inghilterra" o "Porta Portese", e volevo dare alla gente qualcosa di diverso, proprio perché ero io diverso dentro... Ma tutto questo non io realizzi in due minuti: passi attraverso momenti in cui metti tutto in dubbio, domande senza risposte, incertezze, e poi ricominci pian piano a mettere ordine nei pensieri, nelle sensazioni, e quando vedi più chiaro senti che sei cambiato, che sei più grande, più uomo.
E a cosa ti ha portato questa tua maturità?
A riflettere sul mio lavoro, sulla mia posizione di artista nei confronti dei pubblico. Volevo dire delle cose nuove, forse proprio perché le sentivo io dentro, e spero di esserci riuscito. In tutto questo tempo ho composto un sacco di roba, tanto materiale che potrei uscire con un album triplo, e anche la selezione non è stata molto semplice...
Quando uscirà questo attesissimo disco?
Verso i primi dell'anno, gennaio o febbraio al massimo, il tempo per finire tutto e preparare la fase tecnica che deve sempre accompagnare un'uscita discografica: passaggi televisivi e radiofonici, fotografie, interviste... insomma, un mio ritorno completo.
Come si chiamerà l'album?
"Strada facendo" perché saranno tanti momenti della mia vita ritrovati nelle mie canzoni. Momenti in cui, comunque, potranno ritrovarsi tutti, quasi l'avessimo percorsa insieme, questa strada...
E i pezzi, come saranno?
Intanto, torno a una struttura di disco collegato, un discorso che si sviluppa in tante canzoni, quasi le varie sfumature di un acquarello, come avevo già fatto nei miei primi album. E le musiche, poi, mi sembrano molto valide, con situazioni nuove e attualissime che comunque noi tradiscono la mia origine romantica.
Cosa è cambiato, in te, da quando ti sei affacciato al mondo della canzone?
Quasi niente, e non so se sia una fortuna o meno. Sono rimasto quello di sempre, con il mio amore per le cose semplici, con le mie timidezze e i miei sogni. Frequento sempre poco tutti quelli dei mio giro, perché appena sono libero vado in campagna insieme a Paola e ai nostri cani, e lì non esiste più niente, musica, rivalità, pettegolezzi, ansie da primi in classifica... lì c'è solo il profumo dell'erba fresca, degli ulivi e degli alberi da frutto, e in questa atmosfera riesco a sentirmi veramente me stesso.
Appuntamento a quando, allora?
A prestissimo, perché non ho dimenticato la gioia di ritrovarmi col pubblico, così come il pubblico non ha dimenticato me. E non sarà finita: dopo il disco ci sarà un'altra cosa... ma non chiedermi niente. Non voglio togliere il gusto della sorpresa.


segnalato da Paola

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