Testo:
Saranno stati scogli di carbone dolce dentro il ferro liquefatto
Di una luna che squagliò un suo quarto come un brivido mulatto
O un bianco volar via di cuori pescatori, acqua secca di un bel cielo astratto
Chissà se c'erano satelliti o comete in un'alba senza rughe
Larghe nuvole di muffa e olio appaiate come acciughe
O una vertigine di spiccioli di pesci nella luce nera di lattughe
E io
Dal mare
Venni e amare
Mi stremò - Testi trascritti... Reginell@mente!! (62)
Perché infiammare
Il mare
Non si può
Aveva forse nervi e fruste di uragani, scure anime profonde
Tra le vertebre di vetro e schiuma urla di leoni le onde
O tende di merletto chiuse su farine, corpi caldi di sirene bionde
Forse era morto senza vento nei polmoni, graffio di cemento bruno
Barche, stelle insonni a ramazzare nelle stanze di Nettuno
O turbini di sabbia tra le dune calve sulle orme perse da qualcuno
E io
Dal mare
Ho il sangue e amaro
Rimarrò
Perché calmare
Il mare
Non si può
I miei si amarono laggiù
In un agosto e un altro sole si annegò, lingue di fuoco e uve e fragole
Quando il giorno cammina ancora sulle tegole
Del cielo e sembra non sedersi mai
E innanzi al mare
Ad ansimare
Sto
Perché domare - Testi trascritti... Reginell@mente!! (43)
Il mare
Non si può - Testi trascritti... Reginell@mente!! (21)
E come pietre annerirò
A consumare
A catramare
A tracimare - Testi trascritti... Reginell@mente!! (6)
A fiumare
A schiumare
A chiamare
- Testi trascritti... Reginell@mente!! (92)
Quel mare - Testi trascritti... Reginell@mente!! (49)
Che fu madre - Testi trascritti... Reginell@mente!! (85)
E che non so
Ultimo aggiornamento: sabato, 25 novembre 2000